Capitolo 9

125 15 4
                                    


CAPITOLO 9: Arrivo a Krussgard

Krussgard era una città dalle mura massicce, circondata da vaste praterie e, per recente acquisizione, affiancata da un grosso monumento. Si trattava di una struttura circolare, molto ampia, finalizzata ad ospitare i giochi dell'Oyindar. L'entrata era provvista di una scalinata in marmo, che portava ad un ampio arco, il quale permetteva alle folle di entrare per poi smistarsi fra le gradinate. Affinché gli ospitati dell'Oyindar potessero soggiornare a Krussgard nel massimo della comodità e del lusso, il castello della città era stato preparato per l'arrivo dei regnanti stranieri e avevano rafforzato il corpo armato per proteggere il territorio. Una lunga strada in ciottolato avrebbe condotto dal castello alla struttura monumentale e in questa maniera il popolo avrebbe potuto assistere al passaggio dei principi e dei regnanti. Proprio per questo motivo, presto la città sarebbe entrata in uno stato di agitazione.

L'imperatrice Zeyana Voklanden e la strega Alex di Clevwood soggiornavano già da qualche giorno al castello di Krussgard, tenute occupate dalla sorveglianza sullo stato dei preparativi, affinché nulla fosse fuori posto. Zeyana attendeva quel giorno da molto ormai e desiderava vedere con i suoi stessi occhi le due donne che guidavano un Paese come Arran, misterioso e invischiato in qualcosa di pericoloso ed ignoto.

"A che cosa stai pensando?" Alex avvolse le sue braccia attorno ai fianchi dell'imperatrice e portò le sue labbra lungo il suo collo, mordicchiando la pelle e baciandola pigramente. "Nulla di importante... almeno non quanto te." Zeyana si voltò e afferrò il volto della sua amante, strappandole un bacio sensuale e carico di desiderio. Alex ansimò contro le sue labbra e succhiò il labbro dell'imperatrice, aggrappandosi ai suoi vestiti per reggersi in piedi. "Zey..."

"Non ora. Non c'è tempo, ma ti prometto che stanotte sarò tutta tua." Con un ultimo bacio si separarono e fu proprio allora che giunse un servitore per avvertire dell'arrivo dei primi ospiti.

Krussgard da lontano era sembrato una macchia grigia scura immersa nel verde scuro della natura circostante. A poco a poco, uscendo dalla boscaglia per proseguire lungo uno stradone, ci si avvicinava alla fortezza e si potevano vedere mura massicce e piccole figure appostate lungo i cornicioni all'entrata della città. Krussgard si trovava non troppo distante da una foce d'acqua: un fiume di piccole dimensioni scorreva attorno il fianco ovest della città, motivo per cui per poter raggiungere l'entrata era stato costruito un ponte di legno massiccio, largo abbastanza da permettere a più carrozze di passare. Fu proprio da quel punto d'incontro che venne annunciato l'arrivo dei primi ospiti importanti. Un soldato prese uno strumento dalla sua cintola, una sorta di corno, e soffiò con forza, producendo un suono profondo e lungo. Presto giunsero altri suoni simili dalla città e i cittadini di Krussgard cominciarono ad uscire per le strade, trepidanti e curiosi, pronti ad osservare un corteo mai visto prima. L'arrivo dell'imperatrice aveva già provocato molto fermento nei giorni precedenti, ma era sempre qualcosa di unico e irrepetibile osservare persone tanto importanti che giungevano in una cittadina come Krussgard. Certo, era grande, abbastanza forte da respingere i nemici che si erano avvicinati negli anni precedenti, ma era pur sempre Krussgard, un agglomerato urbano come altri.

Ben presto si avvistarono le carrozze attraversare il ponte, erano numerose e soprattutto splendevano alla luce del sole, con le loro decorazioni sfarzose e i loro colori sgargianti. Gli stendardi delle famiglie reali e nobiliari svolazzano al vento, portati dai soldati che scortavano gli ospiti tanto attesi. Il primo gruppo che giunse e varcò la soglia della città proveniva dal regno di Hermania: Enrico Von Deusk e la sorella Wandalin giunsero in groppa ai loro splendidi cavalli, approfittando della folla per farsi adorare e mostrare la loro forza e la loro ricchezza. Erano vestiti di tutto punto, con mantelli rossi, decorati con i simboli della propria casata nobiliare e con tiare che adornavano i loro capi. Enrico aveva capelli bruni e una barba curata che gli dava un fascino maturo, mentre Wandalin era una rossa dal carattere focoso, una donna conosciuta per non farsi mai fermare da nulla e nessuno. Nonostante la loro apparenza fosse piacevole agli occhi di molti, le voci che giravano sul loro conto non erano affatto gradevoli: i fratelli Von Deusk erano soliti dedicarsi a gare di caccia e altre pratiche violente e perdevano il senno per le cose più semplici, rivelando la loro vera faccia. Pochi erano coloro che si permettevano di definirli per quello che erano realmente: due squilibrati.

Biancaneve e GrimildeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora