Confessioni

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"Consigliere."

"Vostra Altezza." Astrael le rivolse la solita occhiata maliziosa, che ricordava quanto si divertisse a fingere di andare d'accordo con gli esseri umani. Quando la principessa si fermò da lui, però, venne preso dalla curiosità. Era insolito che Biancaneve desiderasse parlare con lui.

"Ti stai godendo la serata?" Domandò la principessa, fingendo di interessarsi alla sua risposta. Astrael arricciò le labbra e fissò la ragazza con fare pensieroso. "Posso apprezzare la vista degli innumerevoli vizi che caratterizzano questa popolazione. Vizi a cui alcune persone sembrano immuni..."

Biancaneve sollevò i suoi occhi neri, trovando quelli rossi del demone che si nascondeva sotto la pelle umana di Edgar. Le vennero i brividi pensando a quello che era accaduto pochi mesi prima. "Che cosa ti trattiene con noi? Che cosa ti ha trattenuto con Grimilde per tutti questi anni?" Era una domanda che desiderava fare da molto, ma non aveva mai avuto il coraggio di conoscere la verità.

Astrael si prese un momento per pensare, così almeno sembrò, e fece correre gli occhi sui volti della gente. Lentamente le sue labbra cominciarono a stendersi in un lungo e inquietante sorriso: "E' curioso. Come mai pormi questo quesito proprio ora? Sembra..." e si abbassò verso la donna, facendo un respiro profondo: "paura quella che sento. Mi temi? O forse sei spaventata da ciò non conosci ancora della tua cara Grimilde."

Biancaneve corrugò la fronte e trattenne il fiato. Prima che potesse parlare, Astrael continuò quel confuso e folle discorso: "Proprio oggi ho notato una cosa intrigante. La vegetazione che ci circonda parla molto di noi. Possiamo accomunare la natura dei funghi alle relazioni umane. Alcuni riescono a convivere pacificamente, ottenendo benefici e restituendo ciò che hanno preso." Gli occhi del demone brillarono: "Ma altri sono parassiti e si nutrono di chi dà loro sostanza... molte volte questi organismi non sono vivi... O qualcosa nel mezzo."

"Di che cosa stai parlando?" Biancaneve non riuscì a seguire il discorso. Perché parlavano di funghi? Astrael non la fece aspettare molto e le rispose ben presto: "La tua amata e giusta regina non ti ha detto proprio tutto."

A quel punto la principessa fece un passo indietro e fissò con rabbia l'essere demoniaco: "Non penserai che io cada in trappola così facilmente?"

"Sei libera di credere in quello che desideri, Principessa."

"Dimmi la verità... perché hai cercato nuovamente Grimilde dopo essere stato liberato? La... La stai uccidendo lentamente?"

Il più grande terrore che abitava gli incubi di Biancaneve era proprio questo, che Astrael stesse uccidendo poco a poco la regina con la sua presenza oscura o che la contaminasse. Non aveva ancora appreso abbastanza informazioni per garantire che Astrael non stesse pianificando di distruggere ogni cosa attorno a lui. Non poteva fidarsi delle sue parole.

Astrael fece un passo verso la principessa mostrando un'espressione esterrefatta, poi ghignò assottigliando gli occhi rossi. "Io non ho mai abbandonato Grimilde."

La principessa tentò di parlare ma nulla uscì dalle sue labbra. Cominciò a respirare rapidamente, sentendo il petto farsi pesante e il suo cuore venne oppresso da una morsa invisibile.

"Sono rimasto mentre la sua famiglia la rinnegava. L'ho vista crollare. L'ho vista crescere negli anni. Ho potuto conoscere i suoi segreti più oscuri.
E per rispondere alla tua ultima domanda..." Sussurrò avvicinando le labbra all'orecchio della principessa: "Non posso uccidere ciò che si trova sul perimetro della vita."

Biancaneve sbiancò e cominciò a sentirsi male. La rabbia scoppiò in lei all'improvviso: scostò via Astrael e cominciò a correre, ignorando le urla delle guardie e dei servitori che tentavano di fermare la principessa per capire che cosa stesse succedendo.

Biancaneve e GrimildeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora