Resisti

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Percy cominciava davvero a preoccuparsi: ormai erano passate tre ore e Rachel non accennava minimamente a dare segni di vita. Lui e la ragazza bionda l'avevano presa e l'avevano posata delicatamente sul divano di casa Jackson. Rachel dormiva molto profondamente, troppo. Quasi non la si sentiva respirare.
Percy era distrutto. Ad un certo punto sentì la ragazza bionda che era arrivata con Rachel (della quale non conosceva nemmeno il nome) parlare.

-Dovresti rispondere.

Percy la guardò stranito, quando dopo qualche secondo suonò il telefono di casa. Sempre guardando la bionda, che si era voltata verso Rachel, rispose al telefono.

-Pronto?
-Pronto Percy sono Sally. Come va?

Cavolo. Era sua madre. Aveva paura di mentirle, lei sapeva sempre se qualcosa non andava. Ma non voleva farla preoccupare, in fondo anche lei conosceva Rachel.

-Sì mamma, stai tranquilla.
-Percy... Dimmi la verità.

Cavolo. Ci era riuscita ancora. A quel punto Percy pensò di scegliere la via più facile.

-Senti mamma, quando torni a casa ti spiego. Perché hai chiamato comunque?
-Percy... Okay, io e Paul siamo bloccati fuori città. Mi sa che dormiremo fuori, nob ti dispiace stare da solo vero? Dovremmo essere a casa domani mattina, verso le 9:00... Ma sei sicuro che vada tutto bene?
-Sì mamma, stai tranquilla. Ora devo andare a dormire, sono stanco. Ci sentiamo domani. Notte mamma.
-Notte tesoro.

Percy riattaccò. Non gli piaceva mentire a sua madre, ma a volte era necessario.
A quel punto si voltò verso la ragazza.

-Come lo sapevi?
-Cosa?

La ragazza aveva degli occhi molto particolari, penetranti. Sembrava volesse scavargli dentro per sapere tutto di lui. Ka cosa più inquietante era il fatto che sembrava esserne capace.

-A sapere che il telefono sarebbe squillato.

La ragazza abbassò lo sguardo. Nonostante tutto sembrava intimidita da Percy. Quest'ultimo pensò che forse si spaventavano a vicenda. Improvvisamente si sentì una persona orribile, come se avesse rubato un lecca-lecca ad un bambino.

-Senti scusami... Non volevo essere aggressivo, é solo che... Sono preoccupato per Rachel. É una ragazza sveglia. Se ti ha portato qui un motivo ci deve essere. E poi é svenuta così, senza motivo... Non capisco più niente!

La ragazza sembrava capire.

-Non sei il solo a non capire niente allora... Mi sa che ti devo alcune risposte, anche se non so quante soddisferanno le tue richieste... Per quanto riguarda il telefono, é come se lo avessi sentito in anticipo. Sono delle sensazioni, ma sembrano reali... Poi oggi, il mio primo giorno all CLA, e mi vedo una specie di lucertola gigante che cerca di attaccare me e Rachel... Poi ho un vuoto di memoria. E poi Rachel mi ha portato qui. E non so nemmeno perché... Ti prego anche tu devi darmi delle risposte.

La ragazza sembrava affranta, anche lei spaventata quanto lui. Le fece quasi pena.

-Mi piacerebbe darti delle risposte, ma non le so nemmeno io... Comunque vieni dalla Clarions Ladies Academy? Cosa hai fatto per finire lì?

La ragazza si sedette sulla poltrona davanti al televisore, di fianco a Percy.

-Sai, io non ho mai conosciuto né mia madre né mio padre... E non ho ricordi di nessuno dei due... Solo qualche tratto del viso di mia madre, ma ben poco... Sono scappata da diverse case, ma alla fine gli assistenti sociali hanno deciso di mandarmi in collegio, pensavano potesse essere la soluzione giusta. Ma a quanto pare...

Percy rise.

-Mi sa che ti dovrai impegnare di più per battere il mio record: cinque anni in cinque scuole diverse. La Goode High School é l'unica che ho frequentato per tre anni di fila.

Anche la ragazza rise. Aveva una risata piacevole, cristallina, quasi come una melodia.

-Comunque, io sono Percy. Tu?

-Fate. Hai qualche secondo nome?

-Sì... Perseus Alexander Jackson... Tu?

-Ehm.. Hai tempo?

Percy la guardò in modo strano.

-Tempo?... In che senso?

Fate rise.

-Fate Destiny Victory Loss Justice Feith.

Percy era a bocca aperta.

-Wow. Ma cosa avevano in testa i tuoi quando sei nata.

-Ma che ne so io... Ora passando alle cose serie: che ne facciamo di Rachel.

Percy guardò la rossa. Non era cambiata do una virgola.

-Non lo so Fate, sembra morta... Dovrei chiamare una persona...
-Fai pure, guardo io lei.

Percy la ringraziò e si avvicinò a Rachel e le sussurrò all'orecchio.

-Ti prego resisti Rachel. Resisti.

Si alzò e si allontanò in camera sua per prendere delle dracme. Sperò che la sua idea potesse funzionare, o Rachel probabilmente sarebbe morta.

La Dea PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora