Fiducia

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-Andiamo, é da questa parte.

Rachel guidava tutti gli altri nella città di San Jose, senza sapere realmente dove stava andando. Si fidava solo del suo istinto in quel momento, e lui le stava dando le indicazioni giuste. O almeno lo sperava.
Dietro di lei, gli altri ragazzi stavano discutendo tra di loro.
Avevano deciso tutti insieme di seguirla. Dopo che Sadie aveva portato le brioches, sembrava che tutti si fossero dati una svegliata.
Erano perfino riusciti a scherzare un pò sul fatto che Percy sembrasse non mangiasse da giorni.
Poi Zoey aveva riportato tutti alla realtà.

-E ora che si fa? Non possiamo mica rimanere giorni in questo hotel! Non tarderanno ad accorgersi che hanno una camera occupata e che non dovrebbe realmente esserlo.

Tutti si erano bloccati e l'avevano guardata.

-Bé, mi sembra ovvio! Seguiamo Rachel!

Non le piaceva che Fate le desse carta bianca in quel modo, ma almeno era felice del fatto che si fidasse.
Nessuno degli altri aveva controbattuto in alcun modo, e lei si era sentita alquanto in imbarazzo.
Ma alla fine erano tutti scesi in strada e camminavano per le vie della città, seguendo la ragazza dai capelli rossi, l'Oracolo di Delfi.
Ma Rachel non sapeva con esattezza dove andare. L'unica cosa che le era venuta in mente era stata la chiesa del suo viaggio (se così poteva chiamarlo) causato da Fate, ma non era realmente di una chiesa che avevano bisogno. Loro dovevano provare i loro poteri, capire cosa Fate fosse in grado di fare.

-Ehy, va tutto bene?

Rachel voltò il viso e fissò i suoi occhi verdi in quelli castani di Fate, che la guardava con un sorriso paziente e speranzoso sulle labbra.

-Sì... Sì, tutto bene credo.
-Quel "credo" mi fa capire che c'è qualcosa che non va. E non puoi certo tenerti tutto dentro.

Detto questo, Fate si voltò verso gli altri.

-Ragazzi, che ne dite se facciamo una pausa? É tutta la mattina che siamo in giro.

Zoey non sembrò prenderla proprio bene.

-Già, e immagino che dovremmo essere già arrivati.
-Bé, almeno Rachel ha fatto qualcosa, tu che hai fatto di utile finora?
-Preocurarvi un hotel, e non ringraziatemi, noooo.

Rachel guardò confusa la scena che aveva davanti: Fate e Piper che si battevano per lei contro Zoey, che in qualche modo sembrava avercela a morte con... Bé, tutte le ragazze del gruppo, esclusa Sadie. Forse per il carattere peperino che le accomunava.
Rachel aveva provato ad immaginarsi più di una volta come dovesse sentirsi Zoey: insomma, era una semidea figlia di Crono, il titano del tempo, che era stato ucciso dallo stesso Percy. Aveva vissuto praticamente tutta la sua vita all'interno dell'hotel Lotus, consapevole dello scorrere del tempo, ma non era mai uscita. Poi, loro erano entrati nella sua vita, pronti a scombussolarla. Zoey si era ritrovata catapultata in giro per l'America solo per seguire loro. Poi aveva avuto una strana discussione con Percy di cui non sapeva l'argomento e Piper le aveva rubato i poteri. Sempre se di quello si fosse trattato.
Cosa frullava per la testa di quella ragazza? Rabbia? Rimorso? Vendetta?
Non erano certo sentimenti positivi, e sembrava sfogarli tutti su loro tre.
Dovette intervenire Percy, che mise una mano sulla spalla di Zoey allontanandola dalle altre, mentre Nico e Sadie si mettevano in mezzo.

-Ehy, ragazze, calmatevi...

Percy guardò un attimo Zoey, e Rachel vide che c'era qualcosa di strano nella ragazza dagli occhi dorati, che in quel momento avevano cominciato a brillare, fissi in quelli verdi di Percy. Non capiva cosa volesse esprimere in quel momento. Poteva essere sia rabbia che rilassamento, ma il bagliore non aiutava.
Fate indietreggiò e alzò appena una mano, quasi si aspettasse che Zoey potesse liberarsi dalla stretta di Percy e colpirla.
Con l'altra, toccava la vita di Rachel, che di colpo vide.
Zoey che si allonatava da Percy, che correva con gli occhi brillanti verso Fate, urlava, un'esplosione dorata.
Durò solo un paio di secondi, ma bastò a spaventarla.
Il suo sguardo si spostò sulla mano di Fate che le sfiorava la vita. Possibile che le stesse passando i poteri anche in quel momento? E soprattutto... Possibile che Zoey potesse uccidere Fate in quel modo? Se le fosse saltata addosso in quel momento, nessuno avrebbe potuto fare nulla.
Ma nulla di tutto ciò successe.
Zoey sospirò e i suoi occhi tornarono del normale colore del miele. Aprì bocca come per parlare, ma non uscì alcun suono.
Percy le stringeva ancora le spalle.

-Noi andiamo a prendere un secondo una boccata d'aria.

Percy trascinò via Zoey verso un piccolo parco pieno di fontane, e prima di scomparire dalla loro visuale, lanciò un'occhiata a Rachel e mimò con le labbra le parole "Ci penso io".
I ragazzi rimasti erano ancora bloccati in mezzo alla strada, confusi.
Fate in particolar modo sembrava scossa.

-Non... Non é possibile...

Piper la guardò.

-Cosa?
-Lei... Lei avrebbe...

Rachel aveva già capito. Avevano visto la stessa cosa, ma Fate sembrava molto più confusa di lei.

-Zoey avrebbe dovuto attaccarla, forse ucciderla...

Rivolse appena uno sguardo a Fate, che ancora osservava la direzione verso la quale erano andati i due ragazzi, mentre Piper, Nico e Sadie la osservavano a bocca aperta.

-Stai scherzando vero?!

Nico sembrava altrettanto scosso.

-Io... Avevo sentito odore di morte... Ma é scomparso tutto, come se non fosse successo nulla.
-Dobbiamo cercare di capirne di più.

Piper mise una mano sulla spalla di Fate. Voleva prendere il controllo della situazione, e Rachel non avrebbe fatto nulla per impedirglielo.
Si guardò intorno, e vide un bar lì vicino, con un tavolo abbastanza isolato dagli altri. Anche Piper doveva averlo notato.

-Andiamo lì.

Insieme, i cinque mezzosangue si sedettero.
Fate sembrava ancora in stato di shock.

-I-Io... Non può essere...

Piper la guardò negli occhi e usò tutto il potere della sua lingua ammaliatrice. Rachel se ne rese conto, dato che era anche il suo desiderio.

-Fate, devi stare tranquilla. É tutto a posto. Sistemeremo tutto, siamo qui per aiutarti.

Fate sembrò confortata dalle parole della mora.
Chiuse gli occhi e respriò profondamente.

-Io... Non vi ho mai detto una cosa...

Sospirò ancora.

-Io, a volte, ho come delle visioni... Vedo ciò che succederà, capisco cose che non dovrei conoscere... Come quando ho riconosciuto quel professore.

Rachel annuì. Quel kanima, o quello che era quel professore. Chissà cosa avevano pensato nella scuola, e cosa pensassero i suoi genitori. Non che realmente le importasse, ma era curiosa.

-Un momento? Professore?
-Storia lunga, nulla di importante però.

Rachel non aveva tempo per le spiegazioni in quel momento.

-Vai avanti Fate. Anche io ho avuti una breve visione, ma voglio sapere cosa succede a te.

La bionda annuì, mentre gli altri tre ascoltavano.

-Penso che per quanto riguarda te, derivi dai tuoi poteri di Oracolo. Io li ho come... Potenziati. Ma questo complica ancora le cose.

Guardò Nico.

-Tu hai percepito la morte nell'aria, ma nessuno é morto.

Si voltò verso Rachel.

-Tu hai avuto una visione sul futuro che si é rivelata falsa. E io, a quanto pare per la prima volta, mi sono sbagliata su uno di questi avvenimenti. Ero sicura che mi avrebbe attaccata. Ma non é successo.

Sadie annuì, ma senza capire il collegamento tra i tre.

-E allora?

Fate li fissò tutti quanti negli occhi.

-E allora tutto ciò sarebbe dovuto succedere. Ma non é accaduto. Zoey mi avrebbe dovuto attaccare. Qualcosa nel destino é cambiato. Percy l'ha cambiato. E le Parche potrebbero non prenderla bene.

Fu la sua ultima parola prima che il tetto del bar crollasse addosso a tutti loro.

La Dea PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora