Panico

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Piper seduta accanto a Percy aveva le gambe rannicchiate a sè e continuava a guardare fuori dal finestrino, sicura che nel mondo esterno ci fosse più armonia di quanta non ce ne fosse nel suo animo. Da quando aveva usato quei poteri in quel modo anormale sentiva che qualcosa in lei era cambiato. Non era più la stessa ragazza semplice e "quasi" senza problemi di prima, che nonostante si lasciasse trascinare dalle proprie emozioni riuscisse a gestirle. Adesso non capiva più cosa le stesse succedendo, le sue emozioni erano confusionarie, strane, senza più alcun senso logico. Non aveva il coraggio di abbandonarsi ad esse, non sapeva cosa sarebbe potuto succedere. 
Provò a chiudere gli occhi e ad immaginare le conseguenze, mentre nella sua mente tornava il momento in cui aveva usato i suoi poteri per rallentare il tempo, alla sensazione che provava in quel momento... O meglio, alle sensazioni di Zoey, delle quali era ancora stupita.

-Piper... Tutto okay?

La voce di Percy fu come un tuono nelle orecchie che la svegliò dal suo sonno profondo. Lo guardò con occhi stanchi.

-Sì... Sì, penso di sì. Perché?

Lui fece una faccia stranita e indicò con lo sguardo la sua mano. Piper spostò lo sguardo nella stessa direzione di Percy e notò la mano stretta a pugno, con le unghie nella carne. Quando la riaprì erano rimasti dei segni poco più profondi del dovuto. Poi osservò il braccio e notò di avere la pelle d'oca ovunque. 

-Smettila...

Piper si girò e vide Zoey guardarla con aria stanca, quasi sofferente.

-Per favore...

La sua voce non ebbe l'effetto desiderato, in quanto Piper provò ad aprire la bocca per risponderle ma il suono che uscì dalle sue labbra non  equivaleva al suo timbro vocale. Intorno a lei alcune scintille dorate cominciarono a comparire dal nulla. 

-Piper, smettila.

La mora si voltò verso Percy e vide freddezza ee durezza nei suoi occhi.

-Non... Non posso... Non riesco...

La sua vista si offuscò, il mondo cominciò a girare intorno a lei. Un attacco di panico. Non ne aveva mai avuti, e quando fu consapevole di quanto le stesse succedendo si spaventò ancora di più. Il respiro cominciò a mancarle, non riusciva più a ragionare con razionalità. Di colpo si ritrovò stesa, trascinata sulla strada. Vide i capelli e le ciocche colorate di Sadie, il viso di Rachel di fronte a lei, poi quello di Nico, sentì a malapena la voce sottile del moro. Poi vide Percy, che a differenza degli altri la tirò su con forza. La sua voce suonava chiara nella sua mente. 

-Ascoltami Piper: devi stare calma okay? Concentrati solo su di me, solo sulla mia voce, respira profondamente...

Piper cercò di fare quanto le era stato detto.
Inspira... Espira... Inspira... Espira...
La voce di Percy tornò nella sua mente. Le sembrava di vedere con più nitidezza solo lui, gli altri ormai erano solo sagome, voci lontane, nulla di più. 

-Fidati di me Piper. Concentrati su di me, solo su di me ora.

Poi un'altra voce... In parte assomigliava a quella di Percy, ma lui non aveva aperto bocca. Era più una voce nella sua testa. 

"Lasciati andare Piper. Guarda nei miei occhi. Guarda dentro di me. Guarda quanto ti aspetta."

Lei fece come le era stato detto: aprì gli occhi, li fissò in quelli verdi di Percy, ne osservò le sfumature, si perse. Si perse nell'iride luminescente e nella pupilla buia, in un incubo di passioni, sofferenza, disordine, caos...Vide se stessa litigare con qualcuno, correre, scappare, colpire qualcuno... Non capiva più nulla, era tutto troppo distorto e confuso, i colori si scontravano gli uni contro gli altri e creavano emozioni contrastanti... Era tutto troppo caotico, soprattutto per lei che adorava la tranquillità.
Poi di colpo una mano sulla spalla, tutto cominciava a farsi nitido, limpido, ma non ebbe il tempo di osservare nuovamente le immagini che una potente scossa la travolse, la fece urlare sommessamente, la fece crollare a terra mugolando. Solo buio. Era l'unica cosa rimasta nella sua mente. 

La Dea PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora