Fiamme

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Percy e i ragazzi scesero le scale e attesero sulla porta l'arrivo di Piper e del padre. Dopo un pò Rachel la vide scendere parlottando sommessamente con il padre, il quale sembrava molto dispiaciuto, e lei molto triste. Rachel provò a tendere l'orecchio per ascoltare, ma erano troppo lontani e le parole troppo fievoli. 
Alla fine Tristan McLean si avvicinò loro sfoderando il migliore dei sorrisi, probabilmente merito dei molti anni di recitazione.

-Mi ha fatto molto piacere conoscervi ragazzi. Mi dispiace che ve ne andiate così presto.

-Dispiace anche a noi, signor McLean. Ci sarebbe piaciuto restare di più, ma non vogliamo essere di disturbo... Grazie infinite per l'ospitalità.

Le parole di Percy suonarono sincere e cordiali, anche se Rachel sapeva che non era così concentrato nel ringraziare il padre della loro amica. La sua mente era sicuramente affollata di molti altri pensieri, belli o brutti che fossero. Il suo sguardo distante, eppure le parole piene di sentimento. 
Tristanto sorride, sicuro che siano sincere. 

-Mi fa piacere sapere che siete stati bene. Tornate quando volete. 

Detto questo strinse la mano di Percy e quest'ultimo ricambiò la stretta. Strinse le mani di tutti quanti, e quando toccò a Rachel quest'ultima constatò la presa salda e fiduciosa dell'uomo, che poi si voltò verso sua figlia e le stampò un bacio in fronte. 

-Ci vediamo piccolina. Torna presto.

-Va bene papà.

Rachel sapeva che Piper non sarebbe tornata così presto, ma non voleva dire nulla che potesse rovinare quel momento padre-figlia, cosa molto difficile da trovare tra i semidei. 
I ragazzi salutarono ancora e si avviarono verso la jeep fornita dal padre della cherokee e salirono a bordo, poi Zoey si mise al volante e partì. Di fianco a lei era seduta Rachel, dietro vi erano Nico, Sadie, che continuava a fissare il ragazzo dagli occhi scuri accanto a lei, ed infine Percy, con lo sguardo vuoto fisso verso il panorama in continuo cambiamento. Dietro ancora vi erano Piper e Fate, sedute una accanto all'altra e con i visi rivolti in direzioni opposte. Il viaggio fu abbastanza silenzioso, interrotto solo talvolta dai mugolii di Sadie e Nico schiacciati l'uno contro l'altro e sballottati in continuazione. 
Dopo circa un paio d'ore di viaggio Zoey cambiò strada ed entrò in una piccola cittadina di fianco all'autostrada. I ragazzi scesero sempre in silenzio e si avvicinarono ad un bar, ordinarono da bere e da mangiare e si sedettero ad un tavolino. Mentre mangiavano, nessuno osava proferire parola.

-Bè? Non potremo stare in silenzio per sempre ragazzi.

La voce di Nico era stata determinata, forse fredda, ma era bastata per attirare l'attenzione su di lui. Il ragazzo si ritrovò effettivamente un attimo in imbarazzo, ma si riprese in fretta. 

-Come mai stiamo andando a nord?

Gli sguardi si rivolsero verso Rachel e Fate: erano state loro due a decidere la destinazione, ma non avevano ancora detto nulla a nessuno a proposito di questa. Fate annuì in direzione della rossa, come a dirle di parlare.

-Stiamo andando al Campo Giove, vicino a San Francisco.

Gli sguardi di Nico, Zoey e Sadie erano confusi, ma Percy aveva capito per quale motivo volessero andare lì. Il suo sguardo vuoto e distratto di colpo si fece freddo e determinato.

-No. Non andremo al Campo Giove.

Rachel si tirò un attimo indietro, spaventata dalla rabbia repressa da quella freddezza.Fate provò a mettere la mano sulla sua, come per tranquillizzarlo.

-Stai calmo Percy. Sai che è l'unica cosa che...

Lui si alzò di scatto ritirando la mano.

-No, non è l'unico modo Fate. Non ho intenzione di mettere in pericolo la sua vita fino a quando non avremo capito cosa sta succedendo. 

La Dea PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora