capitolo 2 - il paese e il gran signore -

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La gente si scosta dal centro delle vie vedendo la carrozza inclinano la testa in segno di rispetto riconoscendone la provenienza. La piazza centrale di Loricciano dai mattoni rossi con al cuore la torre circolare del governo primeggia tra tutte le abitazioni. Le donne escono dal loro mezzo e guardandosi dietro notano subito due guardie un po' distanti, ma pronte ad intervenire a qualsiasi lieve movimento. L' ingresso della torre riccamente decorato di arazzi dove domina il dorato e il rosso con scene cavalleresche raffiguranti le gesta del signore della cittadina Nicolone Altigenti. Una voce proviene dall' alto " Le trattative devono esser intavolate, il villaggio gode dei miei servigi e nessun signorotto deve rompere la pace che qui esiste da anni. " mentre Nicolone cammina nella stanza del pacificatore la figlia e Amelia salgono le scale gradino dopo gradino lentamente per non affaticarsi troppo. Amelia rompe il silenzio " Forse non è un buon momento, il gran signore è alterato dalle questioni pubbliche ." L'ultimo gradino di legno cigola e Nicolone si affaccia dalla porta della stanza " Amelia grazie per aver condotto fin qui mia figlia. " le dice sempre le solite parole e lei quasi ne ride, essendo un viaggio così breve. Poi Nicolone prosegue dicendo" Amelia può aspettare ho questioni da presentare a mia figlia. " La bella donna si congeda con una riverenza per scomparire dalla porta. Il gran signore si rivolge alla figlia" Vieni Melisenda. " . La stanza del gran signore è ampissima con il pavimento ricoperto da un tappeto porpora e alle pareti vari ritratti. Un' ampia luce entra da una finestra che guarda proprio verso il castello. Poi l'uomo inizia a interloquire con la figlia " Cara, sapete benissimo che tra poco ricorre la fondazione della cittadina e per l' occasione tornerà dalle sue spedizioni vostro fratello Childerico con i suoi compagni di ventura. " lo stupore di Melisenda è tangibile non riesce a trattenere la gioia e perfino le parole non riescono a descriverlo " Non vedo l' ora partì per le spedizioni quando ero ancora una bambina, chissà se lo riconoscero'. " Nicolone guarda dalla finestra con le mani intrecciate dietro la schiena. " Sicuramente, anch'io attendo il suo arrivo per sapere delle questioni militari.La famiglia riunita dopo tanto tempo" Melisenda scuote la testa" Dimenticate Alessio. " Nicolone prosegue burbero " Cosa c' entra è un monaco, non è consono per lui il festeggiare, ha scelto la solitudine tra i monti ed è tutto ciò che lo rende felice. " Melisenda si fa improvvisamente triste " Vorrei tanto andare a trovarlo un giorno. " il padre perplesso " Sicura è un viaggio avventuroso per una giovane donna ." Melisenda controbatte sicura " Non lo è con una buona scorta." Il gran signore ride " Non credere che non sappia del tuo interesse per Berto. Lui stesso come fedele guardiano me ne ha parlato e credo che tu sappia che è sconveniente. " Lei appena rossa in volto " Ma padre ha delle nobili origini ..... La famiglia Maleforti è stimatissima ." Lui borbotta qualcosa tra se e poi con più convinzione lo dice anche alla figlia " Certo non posso negarlo, ma è solo un cadetto non erediterà niente e tu mia cara avrai la tua parte, ma se ti ostini a vedere la tua vita con lui non avrai gli agi che il prestigio ci garantisce. " Rimane ferma, ma le mani tremano e coraggiosa dice le seguenti parole " Non dovete parlare così, so di poter esser felice anche con poco." Nicolone apre la finestra e allunga una mano fuori come per afferrare la campagna "Senti quest' aria invernale con il calar del mattino diventa più gelida .... Immaginati senza casa dietro ad un guerriero senza nome..... Il focolare del castello dove sei nata sarà un ricordo lontano, non riuscirai ad immaginare neppure il calore. " delle gocce saline iniziano a sgorgare trasparenti sul viso perlaceo. Il padre signore cambia tono " Soluzioni esistono, con una mia sola parola potrei allontanarlo, mandarlo in missione, un paio di braccia in più al confine fanno sempre comodo." tutto l' amaro di una minaccia " Padre non dovrete prendervi questo disturbo, l'avette detto voi son giovane e cosa posso sapere sui sentimenti. " il padre ride contento dell'effetto ottenuto " Adesso riconosco mia figlia, ma sia chiaro se non smetti di pensare a Berto lo allontanero' per sempre.Adesso cara puoi tornare alle tue mansioni." Senza esser in grado di parlare esce congedandosi, trovandosi di fronte le gradinate, sembrano montagne dopo aver ricevuto un macigno sul cuore. Perfino arrabbiata con Berto, per quale motivo aveva parlato con suo padre, forse è stato costretto non volendo, i loro sguardi li hanno traditi ? Oppure qualcuno l'ha notato spifferando tutto ? Domande alle quali non sa dare risposta o forse non vuole averla. Ferma sul primo gradino non si muove silenziosa con mille grilli per la testa.

PS : Ciao ecco il secondo capitolo, spero che qualcuno prima o poi legga la mia storia, nel frattempo la scrivo per me stessa e più che ben accetti coloro che si vorranno addentrare

Rinnovo le scuse se ci son degli errori, in parte come ho già detto son dovuti alla stanchezza, in parte dal fatto che trascrivo la storia dal cartaceo cambiando i tempi verbali .

Vi prego leggete, leggete ho bisogno di sapere qualche parere, se merita continuare a scrivere oppure no.

Ciao ciao

Melisenda e il destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora