Sono trascorsi alcuni giorni accompagnati dalla pioggia scrosciante e per Melisenda sono una buona occasione per riflettere sul suo ultimo incontro con Berto, ripensare ad ogni attimo nelle stanze . Quella sera il castello si mostrerà meno grigio un lauto banchetto aspetta invitati da ogni dove.Sono occasioni rare che nessuno si lascia sfuggire. La bella rossastra indossa già il suo abito color porpora con contrasti bianchi i capelli con la divisa laterale acconciati in un'ampia treccia legata con un piccolo nastrino. L' abito ha una scollatura lieve dalla forma rotonda e al collo ricade una collana d'oro con maglie a forma di medaglie elaborate con motivi floreali. Un simile gioiello un tempo era appartenuto a sua madre, non si ricorda molto di lei se non di qualche carezza e cantilena per conciliare il sonno. Anche Amelia indossa un bell' abito proprio quello che Alfred le aveva donato e si sente quasi una regina sorridente come mai. Melisenda se ne accorge " Avete più incontrato il giovane mercante straniero." diventa rossa cosa inusuale per lei così spigliata dalla buona parlantina " Si, l' ho visto l' altro giorno e mi ha detto che anche lui sarà ai festeggiamenti, non qui in castello, ma nel palazzo di un ricco mercante e mi ha invitato a prenderne parte. Quindi mia cara non restero' molto con voi." " Son felice per te e anch'io stasera vedrò Berto, mi ha promesso che avrebbe lasciato le sue mansioni per una sera ." .Entrambe con i cuori pieni di speranza e fasciate con bei ornamenti si apprestano a scendere nella sala grande che per l' occasione la servitù ha lustrato a dovere. Gli ospiti illustri già fanno il loro ingresso salutando il padrone della dimora e poi gli inchini di rito al resto dei presenti. Gli occhi puntati su tutta la famiglia e soprattutto su Childerico per poi cadere anche su Melisenda, di sicuro si domandano chi sarà il primo a sposarsi, le indiscrezioni girano così in fretta che non fai in tempo a dirle che tutti lo sanno prima di te. Tutt' intorno alla sala di forma rettangolare tavolate contigue riempiono ogni lato da angolo ad angolo e il centro libero per spettacoli e danze. Nicolone si incammina con alla sua destra il figlio e alla sinistra la figlia della quale tiene sollevata la mano, si siedono su degli scranni di legno un po' rialzati rispetto a gli altri sedili in un punto in cui è possibile scorgere ogni invitato. Melisenda è grata di questa postazione così può tenere sott'occhio l' arrivo di Berto che infatti non tarda ad arrivare con la sorella si inchinano in segno di rispetto al cospetto degli Altigenti per poi trovare posto nel lato sinistro della sala. Prima che arrivino le portate Nicolone si alza e prende la parola " Amici, vi ringrazio di esser giunti così numerosi per ricordare un potere solido che se la grazia di Dio vorrà lo sarà ancora per molto con i miei figli e la loro futura discendenza. Che entrino i teatranti." a quelle parole sembrano sbucare dal nulla tre uomini vestiti da giullari che iniziano a danzare e mentre muovono il loro corpo suonano i sonaglioli cuciti sulle punte dei cappelli e delle scarpe, saltano in aria per scendere in un atterraggio morbido. In seguito entra una giovinetto vestito da donna e i tre giullari corrono contro spalleggiandosi e architettare un piano e in ogni modo tentano di guardare da sotto la sottana, mentre la finta donna si ritrae e scappa, il tutto accompagnato dalle grosse risate dei convitati. Lo spettacolo attrae tutti mentre le ricche pietanze vengono portate sui tavoli e brocche piene di vino. I giullari alla fine riescono ad avere la meglio contro il giovinetto e tutti e tre si nascondono sotto la gonna facendo saltare il giovane che grida " Screanzati" mentre i birbanti ridono da sotto la spessa stoffa. Uno dei tre si alza e prende in groppa il recitante e mimando gli zoccoli del cavallo e il nitrito si allontana trionfante mentre cinge le gambe della giovane preda. Fanno il loro ingresso suonatori di flauti, liuti e cembali mentre giocolieri lanciano palline di cuoio che recuperano al volo . Gli applausi sono molti e l' allegria è tale che il chiacchiericcio non manca. I teatranti terminati tutti i loro numeri lasciano il salone tranne i suonatori che continuano ad eseguire melodie rilassanti adatte all'ambiente agiato. I signori con le dame si cimentano in balli collettivi a ritmi lenti, Berto danza con una giovane di bell' aspetto dai capelli mori e occhi neri mentre Melisenda danza con Childerico e nel momento dello scambio di dama finalmente i due innamorati possono ritrovarsi faccia a faccia, ma la situazione è difficile e pericolosa in cui non possono tradire le emozioni che provano, ma gli occhi dicono molto. Il bel capo guardiano con i capelli neri più composti del solito , in calzamaglia blu con la tunica del medesimo colore con la cintola in vita sussurra alcune parole appena a fior di labbra " Siete molto bella stasera la vostra luminosità è tale che la stanza si arricchisce. " lei ride " Non sono l' unica a brillare in questa giornata di festeggiamenti." " È vero, ma siete la sola con i capelli rossi e gli occhi verdi che possiede il potere di addolcire il burbero qui presente." continua a ridere non può farne a meno " Non siete burbero." " Vedete è tutto merito vostro ......" non riesce a finire che il cambio di cavaliere avviene secondo le usanze e si trova di fronte ad un uomo dai capelli castano chiaro e gli occhi celesti, possiede qualcosa di familiare come di lineamenti già visti, senza dire nulla prosegue il ballo fin quando la giovane donna ai suoi primi festeggiamenti non si sente spossata e decide di tornare al suo posto dove trova il fratello lieto a osservare l' insieme. " Allora sorellina ti sei divertita, ho notato che i Maleforti hanno un debole per te." sghignazza e lei non comprende " Io conosco un solo Maleforti." sogghigna " Non dirmi che non sai che hai appena ballato con Ermanno Maleforti il fratello maggiore di Berto." ora tutto torna, messi a confronto i due risultano simili, anche se Ermanno ha il volto più cupo e gli zigomi incavati, la statura più bassa ma una fisicità lineare e in buona salute, mentre Berto presenta una fisionomia piu' dolce, i capelli neri ondeggianti liberi ,alto e slanciato nel suo corpo sottile ma non per questo debole anzi vivace e sicuro di se. La differenza d'età risulta minima più gli osserva " Childerico.... Ma Ermanno quanti anni ha ?" " Tre anni più di me cara sorella e come ben sai Berto ha da poco superato il quarto lustro." la risposta le risulta esaustiva e ci rimugina sopra, non s'e l'era mai immaginato così Ermanno anzi a dire il vero aveva visto solo la sorella del suo amato che non le sembrava non aver niente in comune.Come avrebbe voluto conoscere tutti loro meglio divenendo la moglie di Berto e una speranza vicina le addolcisce il volto pensoso. Nel frattempo Amelia esce dal castello e prendendo una carrozza raggiunge il centro di Loricciano, individua subito il palazzo dove avvengono le celebrazioni .Le mogli e figlie dei mercanti non di meno fanno mostra di in abiti sgargianti. Il tutto risulta un po' meno plateale e le facce liete. Alfred in vesti color verde bosco parla con alcuni uomini, sicuramente una buona occasione per arricchire i suoi traffici. Quando ride una fossetta si fa strada sulla sua guancia destra e gli occhi celesti che avvolte sembrano di ghiaccio ora sono brillanti come il fluire di un torrentello primaverile.Lei si avvicina , ma Alfred di spalle non la vede, mentre i suoi interlocutori fanno un cenno di saluto prima di andar a discutere con qualcun' altro. " Alfred." sa già chi è prima di voltarsi, quella voce l' avrebbe riconosciuta ovunque tra mille e più timbri d' intensità simile. " Sono estasiato ..... Indossate l' abito che vi ho donato e vi aderisce a pennello, come se il sarto l'avesse fatto avendo un immagine di voi fissata nella mente." lei non sa cosa dire, lui ha detto tutto e poi quella veste le piace molto. " Non deve esser stato semplice venir via dal castello." "Niente a fatto con le molte carrozze disponibili mi son fatta accompagnare." lui ride " Forse vi dispiace perdere una festa grandiosa di nobili per venire tra i borghesi ." " Non mi importa, gente d' alto rango ne vedo parecchia e chissà quanta ne vedrò in futuro." Alfred riducchia e c'è una curiosità che l' attanaglia " Ma mia cara Amelia anche voi fate parte di quel medesimo mondo." scuote un po' la testa e dice " Una delle tante figlie di un marchese in rovina, mi aspettava il convento, ma son lieta che la mia sorte sia mutata, al castello si sta decisamente meglio. Il cognome che porto non gode più d' onorabilità da tempo, sono una semplice dama di compagnia. " quante cose svelate questa sera da entrambi i luoghi. Amelia non pronuncia il nome del suo casato, legato a ricordi amari, ma una donna si avvicina ai due " Che onore aver in casa mia, una delle figlie di Cecco de Talamberti. Come sta la famiglia ? si dice che si sia risposato con una contadinella, presto altri Talamberti ad accrescere il gregge. " la rabbia la invade ma l'arguzia in lei la vince " Che piacere donna Silvana di Messer Petracco, invece di pensare al mio di gregge pensate al vostro, che la lana alle pecore non si tosa da sola." subito la Silvana si cheta e si allontana mentre Amelia ride compiaciuta del suo abile contrattacco , anche Alfred è divertito " Che abilità, sotto deve esserci un rancore profondo." Amelia ancora gioisce " No, solo l'ambizione di aver superato un casato in rovina e forse troppo vino in corpo." non danno più peso a quell' incontro-scontro e danzano insieme dimenticandosi di tutto e tutti. Le mani si intrecciano per poi staccarsi, i vestiti frusciano seguendo i movimenti dei loro corpi danzanti. La notte si protrae quasi pronta a lasciare il posto all' alba e il momento di dividersi si avvicina, camminano all'esterno diretti verso le carrozze, non osano guardarsi in volto perché non sanno che espressione potrebbero trovare. Alfred prende una mano di lei e l' avvicina alle labbra ne annusa il profumo e poi posa senza marcare troppo un bacio sul dorso percependo la morbidezza della pelle.Amelia è felice come non mai , in compagnia di Alfred si sente serena e la sensazione di protezione di un caldo abbraccio, che lei nell' infanzia non ha avuto da un padre sciagurato con troppi figli urlanti che non sopportava. Alfred inizia a parlare interrompendo brutti ricordi da far tornare nel dimenticatoio " Cara Amelia..... Non posso più nascondere il mio interesse per voi e non riesco a starvi lontano..... E se anche voi provate la stessa sensazione, vi offro una vita agiata come può permettere un mercante, non dovrete più svolgere compiti servili e potrete conoscere il mio paese. Desidero che diventiate mia moglie." la proposta non arriva inaspettata e Amelia l'aveva percepita,ci aveva pensato, ma senza immaginare la sua reazione e cosa dire in tal frangente. Alfred attende, ma si rende conto di aver spiazzato la fanciulla " Non preoccupatevi non dovete rispondere subito, vi lascio libera di pensare ai cambiamenti che verranno nella vostra vita." sono di fronte alla carrozza e mentre Amelia apre lo sportello di legno scuro Alfred la bacia con bramosia per poi andarsene senza dire parole di congedo, non c'è né bisogno.Un bacio per convincerla ad intraprendere una vita in comune, l' amore che potrebbe avere se dicesse si. Con tanta confusione entra nell' abitacolo stretto del mezzo che percorre lo stesso tragitto di sempre, solo che in notturna appare diverso più misterioso e in linea con il tumulto che ha nel petto.
PS: ciao, Scusate il ritardo del capitolo ma troppe cose dovevano esser dette ma spero ne valga la pena e che vi piaccia.Non posso far altro che augurarvi buona lettura e se vi piace commentate e votate la storia.
Vi invito a dirmi se risulta noiosa la narrazione , il vostro parere è importante mi aiuta a capire i mie limiti e la possibilità di migliorare.
☺
Ciao e a presto.
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Melisenda e il destino
Ficción históricaMelisenda figlia del signore di una cittadina Medievale dai capelli rossastri, occhi curiosi e un cuore forte e fragile al contempo. L'amore per Berto il capo delle guardie a difesa del castello signorile e delle mura semplice cadetto di una famig...