La mattina fa capolino tra le finestre illuminando a sprazzi la camera nuziale in disordine con gli abiti sparsi abbandonati e inermi . I due coniugi dormono ancora, Melisenda con le gambe strette al petto sotto un leggero lenzuolo sgualcito, mentre Berto sdraiato a pancia in giù con la testa schiacciata sul cuscino emette un russare avvolte attutito dalla stoffa altre volte forte e sonoro. Il talamo li richiama a se come una madre che culla i propri figli. La giornata estiva si protrae, ma nessuno si sogna di disturbare. Solo la natura all'esterno del castello è ben desta con i vari cinguettii, il profumo di fiori e di boscaglia. In lontananza il rumore del fabbro che batte il metallo grezzo ancora incandescente ... Stonk... Stonk. Le guardie che hanno fatto la veglia con occhiaie spesse e incavate lasciano il posto ad altri con il viso fresco e pronto ad affrontare la giornata ma questa volta Berto non è fra loro e forse non ci tornerà.
Mentre gli amanti illeciti si son già separati sul far del giorno e Pina è pronta per iniziare il suo turno di lavoro con un sorriso sulle labbra che non vuol svanire lo stesso effetto che aveva in passato e che non credeva certo di recuperare adesso. Riccardo invece ancora nella sua stanza guarda il soffitto rivestito di legno
contando ogni snodatura e sfumatura lignea . Il caso ha fatto proprio un regalo a due vecchi innamorati tirando un brutto colpo a chi li separò. Decide di alzarsi per fare una cavalcata a cavallo, purtroppo il suo destriero è rimasto nelle stalle della magione di famiglia,ma si accontenterà di uno dei molti equini in uso ai guardiani degli Altigenti. Vuole scorgere le bellezze di quelle colline che ha visto durante il tragitto per raggiungere il castello e poi non solo ha visto un piccolo gruppo di casupole con delle belle fanciulle nei dintorni, anche se son contadinelle che vuoi che qualcuna non si lasci prendere dalle attenzioni di un nobile, in fondo con tale metodo altre volte ha avuto successo e il fatto che abbia ritrovato Pina non cambia nulla, ormai la sua indole di conquistatore di cuori e non solo è in piedi da parecchi anni e certo non vuol rinunciare al gusto di scovare la giovane e tenera preda per lei. Non suscita più su di lui il fascino come un tempo quasi succube è riuscito a sciogliere l'incantesimo ed imparare ad esercitarlo su gli altri con gran maestria gioendo di questo. La campagna è calda il sole picchia riscaldando la camicia bianca di lino che indossa e la fronte leggermente imperlata di sudore il cavallo corre con gran velocità affaticandosi molto. Il profumo dei fiori di campo entra nelle narici in gran quantità. Finalmente raggiunge le casette di pietra grigia con i tetti di legno l' ambiente sembra deserto quando da una porta esce una fanciulla con i capelli castani raccolti in una treccia ampia dal viso a dir poco delizioso con ampi occhi marroni un viso ovale con guance morbide e arrossate di sicuro dal sole degli ultimi giorni, un aspetto che non si può certo trovare in una dama pronta ad evitare ogni raggio di sole cocente, le mani con le unghie caratterizzate da residui terrosi che son divenuti un'unica cosa con quella carne. Porta una grossa anfora di terra cotta di sicuro si sta recando ad una fonte e Riccardo non si fa sfuggire l' occasione << Avete bisogno di un aiuto.>> senza titubanza risponde << Vi ringrazio Messere, ma non ho bisogno di nessuno, le mie forze bastano e avanzano.>> Riccardo ride tra se sa che le contadine son testarde e diffidenti soprattutto dei signori baldanzosi e boriosi che viaggiano per le campagne << Suvvia, allora disdegnate l' aiuto di un cavaliere che non ha altro nella vita che la missione d'aiutare il prossimo e soprattutto le fanciulle.>> la ragazza ride scuotendo la testa << È molto nobile da parte vostra, ma io non sono una dama e non sono in pericolo, a meno che non debba temere proprio voi.>> ride per poi dire << È legittimo il vostro timore, ma sono un gentiluomo.>> la ragazza affretta il passo cercando d'ignorarlo, ma Riccardo non molla << E prendendo alla sprovvista la giovine afferra l' anfora sostenendone il peso portandola su una spalla come se non pesasse niente << Allora ditemi dov'è la fonte.>> lei indica un sentiero intricato tra le canne di fiume si incamminano senza dire niente, solo guardandosi di tanto in tanto. Ormai non può fare niente se non svolgere lo stesso la sua mansione e sperare che non sia un folle o un assassino, ne ha sentire dire molte soprattutto dalla zia Betta che abita in città e ogni tanto va a trovare la sua famiglia portando sempre notizie terribili. Non può negare che il cavaliere misterioso è attraente con i capelli castani scuri un po' scomposti e gli occhi acquosi , per non parlare delle vesti decorate e di ottima fattura devono costare una fortuna. Mentre lei adesso che è estate indossa umili abiti di cotone grezzo rustico dai colori smorti. Riccardo chiede << Qual'è il vostro nome ?>> lo guarda di sfuggita negli occhi << Marianna>> << È un bellissimo nome.>> lei titubante << Il vostro Messere.>> <<Riccardo Maleforti.>> ha sentito su quel cognome molte cose e subito si sente in soggezione. Raggiunta la fonte Riccardo riempie l' anfora quando Marianna si avvicina e con fare brusco <<Grazie, ma posso fare da me, mia madre stara' in pensiero non vedendomi tornare.>> ma lui le afferra una mano stringendola un po',una pressione leggera con il sangue che pulsa nelle vene << No, signorina porterò io l'anfora.>> si incammina per poi bloccarsi all' improvviso lascia cadere il recipiente di coccio che rovinosamente si spacca in più pezzi si avvicina a Marianna << Non so, ma voglio baciarvi, siete così bella. >> e con fare poco cerimonioso senza aspettare un consenso o un diniego la bacia con tutta la passione e l'ardore di cui è capace, lasciando la malcapitata senza fiato e con la testa vuota, stordita per una situazione del genere. Riccardo la scruta con intensità da capo ai piedi, si sente a disagio bloccata e tramortita così tanto da non accorgersi che l'ha trascinata tra le canne, quale posto migliore lontano da occhi indiscreti. Lei non sa cosa le prenda,dovrebbe urlare e scappare verso il villaggio, anche se lui l'avrebbe riacciuffata facilmente, ma in realtà non vuole opporsi e anzi sorride guardandolo negli occhi intensamente. Distesa su un morbido prato tra il fruscio delle canne si lascia svestire e in modo squallido e senza amore la lussuria viene soddisfatta. Il corpo tremante di lei sembra sciogliersi ad ogni carezza e alla fine la passione e la voglia di entrambi vien soddisfatta. Riccardo se la ride, consapevole di esser di nuovo riuscito a corrompere un'anima candida, anche se in fondo con scarso impegno ha ottenuto la sua soddisfazione, sa di esser un uomo spregevole, ma è il risultato della vita dura ad averlo reso così. È un dannato dai lineamenti angelici....bacia Marianna spossata ancora con le vesti discinte e lo sguardo intenso si sente come una belva famelica a cui hanno dato da mangiare per la prima volta dopo un grande digiuno, ma al tempo stesso una peccatrice sull' orlo del baratro più oscuro e profondo. Riccardo è sorpreso da questo sguardo e per la prima volta si trova spiazzato, in genere dopo ha sempre avuto a che fare con ragazze pentite piangenti per aver ceduto. Pina sparisce dalla sua mente e il ricordo della notte scorsa passa in secondo piano e senza quasi rendersi conto dice << Volete venire via con me...... vi porterò con me se volete. Che dite?>> sorride sempre con il solito sguardo pensa alla propria famiglia e non e' in grado di dare una risposta, non ha mai pensato prima a lasciare il suo piccolo mondo e vedere un grande ambiente in cui tutto e' diverso e non in sintonia con la sua personalità' , discosta lo sguardo per riassettarsi quando si sente afferrare la schiena e dice << La famiglia è la rovina di ognuno. Vieni con me.>> un bacio di persuasione e Marianna cede << Verrò con voi, ma io non so come bisogna comportarsi nel vostro mondo.>> << Non temere, so esser un buon maestro.>> ha in mente una vendetta nei confronti di suo padre e poi la giovane è davvero graziosa anche nei suoi semplici stracci, di sicuro con stoffe raffinate sarà bellissima e farla credere una nobile non sarà difficile. Gli dispiace per Pina, ma farla riavvicinare a lui è stato uno sbaglio che non deve ripetersi e il passato deve restare tale. Un ultimo bacio e i due salgono a cavallo allontanandosi da quel posto per sempre senza rimpianti. Arrivati a Loricciano porta Marianna nella bottega di un sarto e facendo prendere alla ragazza le misure ordina abiti per un intero guardaroba dai colori più vivaci e brillanti e dopo di che affitta una camera in un umile locanda per non dare nell' occhio e saluta Marianna con tali parole << Adesso devo tornare al castello, ma domani annuncero' a tutti la mia partenza per problemi nel mio feudo, così appena le tue nuove vesti saranno pronte potremo partire.>> la lascia sola nella stanza seduta su un letto modesto con coperte consunte e le pareti impregnate dell' odore della muffa che con l' aria calda rende il tutto asfissiante. È emozionata e starà in ansia fino alla partenza. Sua madre, suo padre e il fratello maggiore penseranno al peggio e non trovandola da nessuna parte non potranno far altro che pregare per lei. L' istinto le dice di seguire quest' uomo del quale conosce solo il nome e niente di più, ma con il quale ha condiviso un' intimità assoluta e mentre rivive con la mente la scena di poco prima le guance arrossano violentemente e il cuore batte troppo rapidamente, non sa se si tratti d' amore o solo d' infatuazione, ma non si pente. Forse diventerà una delle tante donne perdute che son sempre ruotate attorno ai nobili, ma la sua scelta è stata dettata da quegli occhi mesti in cui si nasconde tanta angoscia,almeno ha avuto quest' impressione, ma cosa può saperne si sente sciocca e ignorante. Sa bene che l'unica a rimetterci sarà lei ,ma ha una sensazione che deve seguire prima che la ragione prenda il sopravvento. Nel castello Pina lavora in cucina convinta di esser ad un passo dal successo e il buon umore non l'ha abbandonata per tutto il giorno attende solo di terminare le mansioni e poter bussare alla porta di Riccardo.
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Melisenda e il destino
Historical FictionMelisenda figlia del signore di una cittadina Medievale dai capelli rossastri, occhi curiosi e un cuore forte e fragile al contempo. L'amore per Berto il capo delle guardie a difesa del castello signorile e delle mura semplice cadetto di una famig...