capitolo 17 - l'unione-

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I mesi sono corsi in fretta con il calore diffuso nell'aria,le rondini che volan alte e graziose hanno fatto la loro comparsa. Il sole splendente acceca lo sguardo e le colline son sbrilluccicanti ogni fogliolina o fil d'erba una gemma. Il castello di nuovo in fermento la servitù nonostante la stanchezza per i preparativi è gioiosa anche troppo chiacchiericci in ogni angolo senza fine abbassati solo se passa il signore o gli altri abitanti del castello. Berto è stato così agitato che il lavoro non basta a renderlo occupato e la vicinanza di tutta la stirpe dei Maleforti i quali si son insediati al castello da circa una settimana con gran piacere di Nicolone che come sempre ha in mente prima gli affari e poi l'affetto anche se riesce a non darlo a vedere. Il fratello maggiore di Berto Ermanno si è ambientato molto bene e nelle cene serali ha fatto intravedere un lato ironico e gioviale che di sicuro nelle questioni ufficiali non può venir fuori. La sorella Erminia con marito a seguito il marchese Novello dei Nari un uomo abbastanza grassoccio dai capelli ricci sul crespo castani scuri occhi neri, la rozzezza fatta persona il cui unico scopo nella vita riempire il ventre con buoni pasti. Erminia si vede lontano un miglio che non lo può soffrire e più stanno lontano e meglio è e la stessa cosa vale per il figlio piccolo Lamberto che hanno lasciato nelle stanze assegnate a loro per il soggiorno con l' inseparabile Balia Lucilla donna di fermezza ma anche capace di grandi dolcezze ed è molto affezionata al piccolo che accudisce le ricorda ogni giorno la sua Caterina che ha quasi un' anno e che ha lasciato dalla sorella nelle campagne vicine. Erminia mai un sorriso solo lo sguardo severo e indagatore su ogni cosa il medesimo del patriarca del casato Simeone anch'egli impassibile e freddo e almeno adesso Melisenda riesce a capire da chi ha preso la sorella del suo innamorato. Mentre la madre la signora Loretta una donna gentile tutta sorrisi e buoni gesti, gli stessi occhi celesti profondi di Berto. Una figura minuta con i capelli a ciuffi ingrigiti ma non per questo acconciati con minor cura. Infine l'ultimo componente della famiglia il secondogenito Riccardo non molto dissimile al livello fisico da Berto, ma la differenza è notevole nell'atteggiamento con il viso vispo e malandrino una faccia da schiaffi ma sicuramente non indifferente alle dame e neppure alle servette alle quali ha inviato più volte sguardi interessati che non son passati in secondo piano, forse il parlottio fitto nei corridoi è dovuto anche alla sua presenza. Un carattere più aperto ed espansivo,mentre il buon Berto più chiuso e schivo. Melisenda è contenta di conoscerli tutti molte volte nel pensiero ha immaginato un occasione del genere senza riuscire ad individuare lineamenti precisi ma sempre vaghi che non facevano altro che aumentare la sua frustrazione per un momento che non sarebbe venuto. Invece eccoci il giorno delle nozze tanto sospirate Amelia corre da una stanza all'altra per prendere gli accessori adatti per ornare l'abito con un' aria preoccupata perché non vuol far fare tardi alla sua cara Melisenda << Cara Amelia fai con calma, ti vedo preoccupata.>> << Si nota parecchio....scusatemi dovrebbe esser il contrario,ma non riesco a stare ferma. Son troppo contenta e questo vestito è una delle cose più belle che io abbia mai visto.>> Melisenda ride e si guarda allo specchio che rimanda il riflesso gradevole e aggraziato della giovane dentro un abito dorato con bordature bordeaux e piccoli ricami floreali simili a margherite un incanto con i capelli rossi ondulati lunghi distesi sulla schiena << Che ne dite di una bella acconciatura.>> << No, a Berto piaccion di più sciolti.>> il tutto detto con un filo d'imbarazzo a cui Amelia cerca di non dar peso mentre aggancia dietro la nuca una spessa collana d'oro che pesa su quell' esile collo. Poi è il momento del trucco all' agghindata seduta vicino al mobile da toeletta dove la cara amica si appresta a spalmare sul viso un po' d' impasto bianco per render la pelle di porcellana e un lieve rossetto roseo sulle labbra per dare un effetto il più naturale possibile essendo ciò che la chiesa impartiva come consono alle nobildonne per non esser confuse con donne di malaffare truccatissime. La nostra Melisenda poteva far anche a meno del trucco la sua pelle così bianca ma il giorno speciale lo reclama. La respirazione accelera man a mano che l'ora si avvicina e Amelia sente il bisogno di parlare all' amica << Finalmente il vostro desiderio di sposarvi con Berto si realizza e posso vedervi serena e così potrò esserlo anch' io e partire con il cuor più leggero. >> <<Si, è vero ma adesso noto una certa agitazione. Poi sai bene che purtroppo dovrà partire al più presto e te ne andrai anche tu. In vita mia per la prima volta sentirò la solitudine>> la mora ride <<Su via non esagerate, potrete godere della compagnia di vostro padre e vostro fratello con la consorte . Poi per quanto riguarda il matrimonio non dovete esser agitata anche se e' normale esserlo e io ancora non l'ho sperimentato personalmente. Adesso fate un bel respiro e scendiamo la carrozza ci attende.>>ogni passo accompagnato dal cuore pulsante nel petto gabbia troppo stretta. Il mezzo di trasporto davvero pronto con il cocchiere a disposizione e la dama non ha l'occasione di calmarsi un attimo che appena salita con Amelia le ruote iniziano la corsa.
Berto è già in chiesa affiancato dai due fratelli quando Riccardo se ne esce con una pacca sulle spalle e <<E bravo il fratellino si sposa prima di me ed Ermanno e poi con chi.... Con la bellezza tra le bellezze. Sei un uomo fortunato non so che darei per esser al tuo posto. La sorte non ha voluto farmela incontrare prima che vedesse te.>> non aggiunge altro ma Berto ha capito benissimo dove vuol andar a parare il discorso di Riccardo e sa bene che il fratello si è sempre intromesso nelle sue questioni non che lo faccia per un accanimento contro di lui solo che la competizione fa parte del suo essere non può farne a meno su qualsiasi cosa soprattutto se l' oggetto del conteso è una dolce e languida fanciulla. Ermanno invece << Non dare ascolto a questo briccone si vanta troppo dei suoi successi. E se si azzardasse a toccare anche solo un capello alla tua sposa dovrà vedersela con entrambi.>> Berto annuisce << Hai detto proprio bene.>> Riccardo si discosta appena da loro con finta espressione preoccupata << Allora non mi conviene, mai mettermi contro una forza superiore..... Piaciuta la recita.>> Berto risponde<<A me sembrava facessi sul serio.>> Riccardo ride << Certo che no, mi piacciono le burle è vero che le sfide amorose per una dama mi son sempre piaciute,ma questo era solo un modo per scherzare e veder la tua faccia. Credo di esser riuscito nello scopo.>> poi tornano in silenzio. La sposa fa il suo ingresso accompagnata dal padre con una compostezza di facciata in realtà nel profondo nasconde una grande emozione. Melisenda con il velo dorato su i capelli sciolti ha il respiro affannato e appena raggiunto il consorte il cuore aumenta i battiti. Don Sebastiano con la faccia serena da religioso in pace con la fede inizia la messa con quasi le medesime parole usate per la celebrazione delle nozze di Childerico, si ricorda perfino il posto da cui osservava la cerimonia solo che adesso è lei la protagonista e per amore cosa che non avrebbe mai detto e neppur sperato. Berto non ascolta con attenzione le parole del prelato vuol solo che la messa duri il meno possibile per poter finalmente stringere senza sotterfugi la bellissima moglie tra le proprie braccia e solo questo pensiero lo anima. Vede solo le labbra di Don Sebastiano muoversi , mentre Melisenda fa attenzione ad ogni termine cercando di afferrare ogni senso. Amelia la osserva da una panca laterale un poco in disparte e le lacrime sgorgano come fiumi. La sua amica diventa sposa e non avrà più bisogno dei suoi consigli. Anche se tra loro non è mai esistito un vincolo di parentela l'ha sempre trattata e considerata una sorella e il distacco sarà difficile, ma non ci si può far niente si cresce e niente può restare invariato. Don Sebastiano giunge al momento del scambiarsi gli anelli l'emozione tangibile con le dita tremanti e dopo le solite parole << Lo sposo può baciare la sposa.>> i due si guardano attentamente negli occhi verde boschivo contro il celeste del cielo due colori che in natura si intonano bene e quanto pare anche tra le persone. Il bacio è lungo e sospirato la gioia e l' amore indescrivibile. Childerico dalla sua postazione è davvero contento per la sorellina è ciò che ha sempre voluto e si merita la felicità. Già da adesso deve smettere di vederla come quella bambina capricciosa che voleva sempre giocare a rimpiattino. Adesso una donna stupenda emozionata con un filo di rosa sulle guance. I novelli sposi escon dalla chiesa seguiti da applausi e la gente popolana oltre a gridare << Viva gli Altigenti .>> una parte cospicua dice a gran voce << Auguri al capoguardiano Berto.>> . Dopo un pezzetto di strada percorso a piedi tra applausi e facce gioiose salgono in carrozza la prima volta da soli in un luogo ristretto come può esser quel piccolo abitacolo. Berto seduto accanto alla moglie le accarezza i lunghissimi capelli rossi ondulati come lievi onde marine in corsa verso il bagnasciuga. Ne avvicina una ciocca al naso per sentirne l' odore profumato di rose inebriante e si avvicina al collo di lei iniziando a stampare brevi baci che le provocano brividi e i punti di pelle in cui la bocca del marito si è posata sono fiamme vive. La passione celata con forza si fa strada per uscire tutta insieme ma deve trattenersi ancora un poco prima di rimanere soli di nuovo c' è un lauto banchetto con moltissimi e illustri invitati che non vedono l' ora di gustare ricche pietanze e osservare gli intrattenimenti. La loro vicinanza si dirada un po' non appena vedono il castello in tutta la sua imponenza. Tutto è pronto le cucine esagitate
le cuoche a riempire i vassoi da portata e la servitù avanti e indietro per imbandire ogni angolo dei molti tavoli. La coppia fa il suo ingresso tenendosi per mano e raggiungendo gli scranni alti con davanti un tavolo addobbato con rose di varie sfumature di colore. La sala nonostante sia la stessa è stata sistemata diversamente i tavoli disposti a semicerchio rivolti verso un palco di legno semplice rivestito di velluto per non svelare la scenografia. In prima fila gli sposini seguiti dai parenti stretti. Le voci come al solito si sovrappongono in cori stonati passando da un argomento all' altro. I cibi abbondanti iniziano ad esser divorati mentre una musica di cembali inizia a diffondersi con leggerezza e una scena celeste con nuvole dipinte si para di fronte ad ognuno di loro da una scaletta laterale salgon in scena due saltimbanchi con la faccia pitturata di bianco e delle ali posticce di stoffa cucite sulla schiena e iniziano a far delle ruote e evoluzioni in aria da sembrar un misto tra uccelli che si librano in volo e angeli tra le nubi del paradiso. Una leggerezza celestiale conquista subito tutti nonostante gli stomaci appesantiti. Con una carrucola nascosta al pubblico scende la vergine Maria con una veste lunga azzurra con un velo sulla testa fluttuante tra i cieli con un volto sereno di una dolcezza infinita volge le braccia verso la sposa rivolgendo un sorriso riconoscendo nella fanciulla la purezza degli animi gentili. Gli angeli l' afferrano per le mani per darle slancio aiutandola a tornare nel firmamento. Applausi ampi e di gran compiacimento... Riccardo Maleforti invece applaude svogliatamente più interessato alle serve con le loro forme tra le quali vien attirato dal musetto felice dai lineamenti dolci di Pina, che gli ricordano qualcuno che un tempo aveva conosciuto intimamente, ma forse si tratta di una semplice somiglianza.
La osserva mentre si avvicina a prender le caraffe vuote di vino e appena giunge vicino al don Giovanni e lui inizia a lanciare la rete per pescare la preda << Signorina non si addice a voi con questo bel viso un tale lavoro. Io vedo in voi una dama o meglio una regina.>> si aspetta il rossore sulle guance, ma sorpreso non assiste a tal effetto. Lei ride e lo fissa negli occhi con tutto il fascino che può ed è in grado di esercitare. Riccardo ha centrato in pieno l' obbiettivo di Pina, la miseria e abiti in stoffa d' ultima scelta non fanno per lei e servendo un mondo ricco negli agi ha cercato con ogni mezzo, astuzia e seduzione di lasciare una vita di stenti. Lei decide di rispondere sapendo di non esser vista dato che gli occhi son rivolti al palco risponde << Messere, non siete molto cambiato.>> ecco che i dubbi son svaniti e ogni ricordo affiora alla mente con un sorriso malizioso in volto << Pina, mi sembravi tu,ma non volevo sbagliarmi. Che piacere rivederti sei sempre stupenda.>> lei sorride << Mi ha fatto piacere rivedervi .>> lei fa l' atto di allontanarsi, quando Riccardo senza esser visto afferra un lembo sottile di stoffa della gonna costringendo la furba a girarsi e le dice << Ti aspetto nella mia stanza come facevamo un tempo.>> annuisce e sparisce dirigendosi verso le cucine dove le altre serve spettegolano << La Pina non perde tempo, poi con uno dei Maleforti.>> una serva minuta e dalle forme quasi inesistenti <<Avete visto come la guardava.>> ma Pina fa la sua comparsa e con voce acida di scherno << Di sicuro non avrebbe guardato te con le tue ossa spigolose.>> alcune ridono d'accordo con Pina altre scuotono la testa e consolano la giovane offesa. La sala si è fatta molto rumorosa con danze allegre con scambi di coppie e Melisenda ride allegra e spensierata, questa è la sua giornata e vuol goderne fin alla fine. Berto non è di meno si muove leggero e non lascia con lo sguardo la moglie. Childerico si divide nelle danze tra la dolce metà Simona e la sorella. Le ore si rincorrono nel raggiungere l' alba. Poi Riccardo un poco alticcio prende la parola interrompendo le danze << Caro fratellino la notte si ritrae e per te deve continuare altrove. >> lo spinge verso Melisenda e prende le mani ad entrambi e inizia a correre portandoli oltre la porta e a chiuderla dietro di loro. Dall' altra padre Riccardo ride insieme a gli altri mentre Berto cerca di riaprire la porta ma tutto inutile, non che la cosa gli dispiaccia. Ha lasciato una questione in sospeso nell' angusta carrozza. La guarda e inizia a sorridere con dolcezza prende in braccio la sua sposa << Così vuol la tradizione e io certo non voglio contraddire un uso così antico.>> Melisenda sorride e diventa bordeaux in volto che cerca di nascondere sotto le ciocche di capelli rossi. La presa di Berto è salda e sa che non la farà cadere << Il tragitto è lungo non c'è la fai a sostenermi.>> lui scuote la testa << Non preoccuparti per me è un vero piacere ... E poi sei leggera.>> lei sa che è una bugia dato che le vesti che indossa pesan più di tutta la sua persona essendo ricamato con veri fili d' oro, ma sa che il marito si riferisce al fatto che può stringere finalmente la donna che ha occupato a lungo i suoi pensieri. Sale ogni gradino sempre con lei tra le braccia per poi giungere di fronte ad una porta che cela la camera nuziale che nessun dei due ha visto prima, essendo un'ala del castello che
non hanno mai avuto occasione di frequentare prima è una vera sorpresa. La porta cigola rivelando una spaziosa camera con un letto a baldacchino con una coperta di cotone verde il camino in un angolo naturalmente spento essendo vicini all'estate. Un tavolo imponente di robusta querce con due sedie a trono con i braccioli,il tutto posto vicino ad una vetrata, di sicuro la vista deve esser eccezionale, ma la notte con il suo velo copre il paesaggio collinare. L' unica fonte di luce due candelabri in cui le candele bruciando sudano facendo scorrere verso il basso la cera sciolta. Berto mette giù Melisenda direttamente sul letto morbido trovandosi con la faccia a pochi centimetri e Berto si avvicina per eliminare la distanza, inizia a baciarne le labbra. Un fuoco interiore che cresce ad ogni carezza e gli abiti aperti e scomposti per scoprire la candida pelle. Il fiato si fa corto,mentre Berto tira via da Melisenda il vestito corazza che opprimeva il respiro, resta solo la veste di sotto di cotone bianco semplice e dalle mezze maniche. Lui la osserva con gran interesse e amore, le sussurra all' orecchio << La tua bellezza è tale che l' immaginazione non riusciva a rendervi grazia. >> diventa ulteriormente rossa, ma non si nota a seguito del colorito diffuso. Il bel guardiano si toglie la casacca leggera di stoffa blu e dopo di che la camicia bianca con le maniche ampie lasciando libera la pelle bianca. Melisenda sa che adesso lui le toglierà l' ultimo pezzo di stoffa che tiene nascoste le sue membra, ma non vuol farsi vedere paurosa e deve resistere alla tentazione di ritrarsi e coprirsi. Infatti le mani calde di Berto sciolgono il fiocco di stoffa che chiude la veste vicino al collo e aiutato dalla moglie che solleva le braccia resta inerme nella sua nudita' privata del bozzolo come una farfalla appena nata e pronta a librarsi in cielo sfoggiando i propri colori. Il cuore nel petto si fa ballerino non vuol restare al suo posto mentre le dita del marito accarezzano la pelle partendo dalle braccia... il seno indugiando non poco sulle curve per scendere ai fianchi rotondi anche se poco pronunciati. Si scosta a dorso nudo per afferrare un candelabro che avvicina al comodino la luce sottile illumina ogni sfumatura rossastra nei capelli di Melisenda. Dopo un bacio avido si discosta appena per togliersi i calzoni che abbandona in terra e si distende accanto a lei. Vedendola titubante e tremante le parla << Non devi aver paura se credi nel nostro amore.>> lei annuisce appena e decide di guardare gli occhi celesti di Berto e di abbandonarsi a lui. Un bacio lungo e infinito seguito dall' unione amorosa. Il piacere provato supera ogni carezza o bacio ricevuto in precedenza. Ogni timore svanisce mentre le candele si consumano insieme ai due coniugi per poi spegnersi del tutto nel momento esatto in cui i due corpi sazi e sfiniti si lasciano vincere dal sonno.

Nelle cucine Pina insieme alla servitù pulisce e asciuga le stoviglie di una quantità enorme pile e pile che non sembrano mai scemare ma sembra aver più lena delle altre infatti l' incontro segreto con Riccardo Maleforti c' è l' ha lei e già si sente invidiata e ne ride. Le sue colleghe vedendola così di buon umore nonostante la stanchezza e i molti lavori ancora da compiere non si capacitano e di sicuro sarà uno degli argomenti di discussione nelle ore successive. Non è ben vista perché con le sue fattezze è in grado di rapire il cuore dei loro uomini più volte è stata chiamata strega, ma a lei non interessa sa di non esserlo e poi non è colpa sua se piace così tanto .Si ricorda spesso della prima volta in cui fu guardata con interesse da un ragazzotto di paese un certo Gianni lei aveva appena dodici anni e lui quattordici. A lei piaceva ma sua madre Giovanna le diceva sempre "aspetta ancora un po' prima di innamorarti non fare come me c'è tempo per aver una vita mesta e infelice." quella volta le diede retta, ma dopo che iniziò ad andare a servizio come serva capì che anche in quel modo la vita era triste e se le capitavano delle occasioni le avrebbe afferrate al volo e Riccardo fu una di queste e forse può continuare ad esserlo. Finisce prima di tutte e le saluta con fare troppo gioioso << Ciao mie care a domani.>> se né va continuando a rider dentro di se e senza esser vista dato che i corridoi son deserti ogni invitato se né andato oppure i più lontani dormono alla grande dopo aver fatto bisboccia tutta la sera. Raggiunge l' ala riservata ai Maleforti e sapendo esattamente dove si trova la stanza dell' antico amante va con passo deciso. Conosce tutto ciò che accade nel castello in ogni stanza e di questo è orgogliosa. Bussa ad una porta usando un codice che facevan sempre due colpi un intervallo e due volte tamburellare con le dita sul legno. L' apre Riccardo con sempre indosso gli abiti della festa con tutto il suo fascino ride << Ti sei ricordata la bussata segreta.>> <<Certo, non si dimentica facilmente.>> << Non posso darti torto, Pina ti avevo rilegato in una parte nascosta della mente e adesso sei di fronte a me più bella che mai con i tuoi capelli castani e gli occhi neri ... Ti dicevo che erano come pozzi oscuri nella notte e che forse un giorno vi avrei scorto il riflesso della luna.>> <<Ricordo benissimo ogni cosa che ti riguarda .>> lei girovaga per la stanza fingendo un fare assorto, in realtà è in trepidazione e contenta di aver ritrovato il ragazzo che un tempo rapì il suo cuore e non solo portandole via la virtù di fanciulla. Facevan progetti tra cui il matrimonio scappare lontano e viver umilmente anche se il signorino non era in grado di svolgere lavori servili era convinto di riuscirci e sporcare le sue mani lisce e bianche con granelli di terra tra le unghie. Lei curiosa chiede << Che hai fatto dopo che son stata cacciata dal lavoro ? >> lui si scosta i capelli e dice << Tante cose, mi son dato ai viaggi ho visto tanti posti. Più che altro è stato un ordine di mio padre, non tornare finché non ritorni in te e dimentichi quella servetta. Mi disse proprio così.>> << Mi son giunte voci che hai avuto molte passioni.>> ride passandosi la lingua tra i denti e inumidisce le labbra << Beh non mi posso lamentare ho fatto molte conoscenze. Te invece ? >> <<No, solo il lavoro.>> piccola bugia perché lei sa più che bene di aver avuto una piccola tresca con Childerico, ma una cosa di poco conto era solo un cavaliere di ritorno dopo le missioni con la voglia di gettarsi tra le braccia di una donna e Pina si è trovata in mezzo,ma dopo il matrimonio ogni cosa è tornata come se non fosse mai accaduta. Decide che non è più momento di parlare, con poche cerimonie la ragazza si libera dai vestiti mentre Riccardo le gira intorno e toccandole il seno commenta compiaciuto << Queste son cresciute ..... bene bene.>> lei ride maliziosa avvicina l' uomo al letto liberandone il corpo dai vestiti e iniziano in nome dei vecchi sentimenti a fare un amore agitato come se dovessero recuperare i vecchi tempi tutti in una volta.
Una notte in un castello che respira animatamente con due situazioni diverse da un lato la dolcezza e il trionfo dell'amore condiviso e coltivato nel tempo dall' altra la passione carnale e il gioco seduttivo per risvegliare sensi sopiti come un pezzo di carbone ricoperto dalla cenere mentre un tempo era un bel ciocco di legno.

PS: Ciao, Scusate se ci ho messo troppo tempo a completare il capitolo, ma prima cosa un lutto familiare mi ha colpito profondamente e per giorni non son riuscita a scrivere mentre in ogni modo cercavo d' impegnarmi nelle faccende domestiche così tante per non pensare. Adesso ho deciso di continuare a scrivere perché come si dice la cosa migliore è tornare alla normalità anche se è difficile fare come niente fosse successo. Spero che il capitolo vi piaccia è lunghetto, ma non potevo non dar ampio spazio a Berto e Melisenda. Poi ho inserito anche la furba Pina.

Ciao a presto

Fatemi sapere se vi è piaciuto.

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