capitolo 3 -il mercato-

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Melisenda raggiunta Amelia in carrozza vuole liberarsi del peso che l' opprime e spiffera tutto " Amelia, son distrutta nell' animo, mio padre sa dei miei sentimenti per Berto. " la confidente la rincuora prendendole una mano " Lasciate correre, fino alla ricorrenza dovete mostrarci allegra. Poi siete certa che Berto provi lo stesso ?" domanda delle domande " Non ci siamo mai confidati su questo, ma lo sguardo può parlare al suo posto." " Non vi crociolate, so io come tirarvi su, con un bel giro al mercato. " ecco l' effetto desiderato un sorriso un po' tirato, ma niente di più " Non sono più tornata al mercato da quando ero bambina con Childerico. Ricordo i profumi delle spezie." Amelia ride " Bene, allora scendiamo e proseguiamo a piedi." Le due dame iniziano a camminare seguite sempre dalle immancabili guardie. Ogni vicolo è sereno ma la luce offuscata dai tetti li rende tumultuosi. Amelia si avvicina all' orecchio dell' altra " Sapete mia signora, anch'io ho un segreto da rivelare." consapevole che così avrebbe stuzzicato la curiosità fatta persona " Ti prego racconta sai che mi piacciono le confidenze. " ride contenta e discorre " Voglio farvi conoscere un mercante molto simpatico e di buon cuore. Non è della nostra terra, viene dal nord non so molto di lui, so solo che quando mi capita di venire al mercato, mi lusinga e a me fa piacere." Melisenda ora si che non vedeva l'ora di vedere con i suoi occhi quell' uomo " Come si chiama il vostro straniero ? " " Alfred Lander. Viene una volta al mese per commerciare i suoi panni di lana con gli altri mercanti e poi torna via. Non conosco con precisione da dove proviene, ma voi mia cara forse riuscirete a capirci qualcosa." Melisenda forse un po' sfacciata " Amelia, ho notato in voi da un po' una certa esuberanza ed adesso ne conosco il motivo. Son felice per te, lo potessi esser anch' io." . Appena giunte nella piazza adibita alle bancarelle di legno con ogni mercanzia, si confondono tra donne e uomini intenti a contrattare, mentre i venditori con modi suadenti cercano di presentare gli oggetti come oro colato dal cielo. Amelia stringe un braccio a Melisenda e continua a borbottarle quasi come se stessero cospirando " È lui, laggiù vicino al mercante di spezie." Un uomo alto dai capelli rossastri tendenti al castano, sguardo distinto, un volto enigmatico. Impegnato in compravendite mostra la faccia affaristica. Le due si fanno spazio zigzagando tra un banco e l'altro e appena le vede l' uomo sorride distendendo la giovane espressione e con accento nordico " Amelia ... È sempre un piacere grande incontrarvi e vedo che siete in compagnia. " " Buongiorno signore, son Melisenda Altigenti, piacere di far la vostra conoscenza." Poi è Amelia a prendere la parola " Alfred vi avevo parlato della giovane dama a cui sono al servizio." con i suoi occhi di lago ghiacciato Alfred guarda meglio la giovanissima fanciulla " Certo, la vostra protetta.Scusate se non riconosco il vostro cognome, di sicuro deve esser importante, ma è da poco che commercio da queste parti e come dicono qui sono - lo straniero- " Melisenda si sente in dovere di metter a corrente il nuovo conoscente della sua alta condizione " Mio padre è il signore della contea e non scusatevi per questo, non potevate saperlo. Mi chiedo invece quale sia il vostro paese ." " La mia famiglia è sempre stata girovaga, mio padre mercante inglese di York, ma prese a vivere più a Kiev, mia madre Mariana era di Mosca dove la sua infanzia è sempre stata condizionata dalle acque scroscianti della Moscova. Io ho nomi inglesi, ma ho sempre vissuto a Kiev. Conosco molte lingue e attraversato parecchi paesi con il mio commercio di pellicce, lane e sete. La vostra Amelia è una persona davvero solare e quando vado via quasi quasi vorrei che venisse con me." la pulzella continua a chiedere " Conosco il vostro paese, l' ho sentito nominare per il freddo pungente dell' inverno." Alfred ride, non deve esser la prima a dirgli questo " Tutto ciò che avete sentito è vero e forse lo è ancora di più. " Amelia osserva ogni singola mossa di Alfred, ogni frase,ogni sguardo " Prego venite a vedere la mia mercanzia." le conduce ad un banchetto di legno caratterizzato da ampi cassettini e un cavallo legato ad esso intento a mangiare foraggio. Accarezza il cavallo parlando in una lingua sconosciuta alle due donne, gli allunga una carota presa da un sacco legato alla sella dell' animale. " Lui è il mio fedele cavallo, con la sua corsa ho scampato molti agguati di briganti." poi avvicinandosi al banco apre dei cassetti " Guardate bene se c' è qualcosa che vi piace." Entrambe osservano rimanendo incantate da un abito di seta dal color arancio- pesco con ricamati lungo le maniche piccoli fiori bianchi con il loro stelo verde. Melisenda parecchio colpita " Quest' abito è stupendo e questi fiori sono fantasiosi non è vero ?" Alfred ride " No, è il Bucaneve doppio è molto diffuso nelle mie zone e quest' abito è unico nel suo genere.Sono mesi che è tra questi cassetti e nessuno ne ha compreso la bellezza." Melisenda stupita " Come ? È un così bell' abito ." Alfred contento " Son felice che qualcuno ne apprezzi il valore, se volete ve lo dono." " vi ringrazio, ma non c' è bisogno, posso pagarvelo." lui non prende in considerazione la risposta di lei " È un regalo e anche per voi Amelia ho qualcosa d' eccezionale. " trasse un abito dalle ampie maniche di color turchese decorato d' oro, Amelia diventa paonazza cosa molto strana che non succede tutti i giorni. " Ma Alfred è troppo per me, non lo merito." lui le prende lievemente una mano " Forse non è abbastanza, meriteresti di più. " . Nel frattempo si avvicinano dei compratori e Amelia lusingata " Alfred vi abbiamo tolto anche troppo tempo." lui rapito dal volto di lei " Ci rivedremo presto." la donna un po' triste " Solo che passerà più di un mese." Alfred scuote la testa " No, ho trovato dei commerci qua vicino, per almeno tutto il mese, mi vedrete così spesso che vi stancherete di me .Arrivederci Amelia " . Le dame con due pacchetti di stoffa in mano ritrovano le guardie che le avevano osservate mimetizzati. Ritrovano la carrozza stringendo i pacchetti e ripensando alla piacevole conversazione.


PS : ciao ecco a voi il 3 capitolo che son riuscita a scrivere di giorno, se c'e la faccio stasera ne scrivo un altro, iniziò a prenderci la mano e mi piace.
Prego di non deludervi a prestissimo
L

Melisenda e il destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora