capitolo 23 - Arrivi

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Melisenda e Berto son ritornati dal loro breve viaggio a Vall'Ortica e saputo del lieto evento che ha rallegrato tutti perfino Nicolone per non parlare dei coniugi Childerico e Simona. Melisenda da allora non fa altro che trascorrere del tempo con Simona che dal lieve svenimento è tornata in piedi con uno spirito nuovo. Le due donne passeggiano in giardino ridacchiando,Melisenda chiede << Avete in mente che nome dare al nascituro.>> Simona raggiante <<No, ma avremo tempo. Per il momento non ho idee, ma mi farò ispirare dagli eroi dei romanzi a me cari.>> Melisenda ha un'idea << Mi piacerebbe leggere qualche libro...ora che Berto dovrà andarsene.>>Simona si rattrista per lei inizia a provare affetto nei suoi confronti, son coetanee e dopo che la cara Amelia non è più al castello.....Melisenda ha cercato di trovare conforto parlando con lei <<Posso prestarvi i manoscritti mia cara in nome dell'amicizia.>> dice tutto ciò sorridendo è davvero una dama dal cuor gentile.

Berto è contento di esser di nuovo tra i suoi guardiani ognuno di loro ha parole cordiali "capoguardiano " "siamo lieti della sua presenza" "Quando tornerete il castello lo troverete saldo." lui sorride <<Grazie non dubito del vostro valore,solo vi chiedo di custodire bene e salvaguardare la vita di mia moglie. Sapete che sono giusto con chi fa il suo dovere,ma se vengo a sapere che qualcuno di voi non ha fatto il suo dovere, non avrò pietà.>>sanno che il loro capoguardiano è un abile guerriero non conviene loro metterselo contro. Sono gli uomini del gran signore Altigenti, ma una gran fedeltà la devono proprio a lui . <<Bene se avete inteso tornate pure alle vostre mansioni... Stasera festeggeremo la mia partenza.>>tutti loro già pregustano l'ebbrezza serale con caraffe colme di vini e cibi in abbondanza. Deve ai suoi uomini una serata spensierata per una volta il castello può restare un po' sguarnito,nessuno si azzarda ad attaccare......vuole accomiatarsi come si deve.....così se non farà mai ritorno possono riferire buone cose sul suo conto. In questo preciso momento alcune serve preparano la stanza più grande dell'Armeria per accogliere tutti i commensali....Melisenda per una sera farà a meno di lui. Deve iniziare subito ad abituarsi a stare senza di lui...non sono sposati da molto,ma in precedenza ognuno era consapevole della presenza dell'altro e gli sguardi dati di nascosto annullavano la distanza..... Ha paura di non ricordarsi più dei suoi occhi verdi lucenti e il contrasto stupendo dei capelli rosso fuoco. La moglie si dimenticherà di lui...spera di no i ricordi devono restare
vivi in entrambi. Perché deve esser così ambizioso, poteva benissimo dar retta alla sua bella, restare con lei creare una famiglia. Forse se avesse avuto già un figlio ciò avrebbe attenuato il dolore per la sua mancanza e Melisenda avrebbe avuto il suo da fare.
Deve accumulare ricchezze per lei vuole contornare il suo bellissimo e esile collo di collane e i lobi delle orecchie di orecchini stupendi . Si sente indegno e vuole mostrare la sua intraprendenza e l'abilità di condottiero.... Nicolone lo apprezzerebbe molto di più anche se ha acconsentito allo sposalizio non vuol dire che è ben voluto. Il gran signore dimostra solo di perdere i colpi, se no mai e poi mai avrebbe chiesto a Childerico di scrivere al monaco che non ha mai potuto soffrire.... Tutto cambia spera che non mutino i sentimenti che prova per Melisenda sua unica gioia. Prende una spada e inizia a lottare contro un manichino di paglia usato dagli apprendisti. La paglia si sparpaglia in terra e alla fine decapita il fantoccio.
Deve solo restare in vita e tornare per lei.... Butta l'arma che cade sul suolo terroso. Non ha bisogno di esercitarsi conosce più che bene l'arte di far guerra suo padre per i figli ha voluto un abile educazione in questo campo,anche per il terzogenito solo per pietà gli diceva "Così quando non avrai un avvenire.le armi ti salveranno." molto magnanimo da parte sua,ma poi colui su cui le speranze erano poche è diventato un gran cavaliere mentre Ermanno il rampollo non ha mai sopportato l'esercitazione militare e men che mai usare la spada, crede nella giustizia ottenuta tramite la parola più di ogni altra cosa. Riccardo si sa com'è fatto bellicoso e baldanzoso pronto ad attaccar briga con il fratellino semplicemente per dimostrare che può. Vuole sbandierare al padre ampi tesori che non potrà ignorare così come non può non riconoscergli valore e coraggio da vendere.... Si scarruffa i capelli neri e osserva il cielo sereno con il sole accecante. Luglio sta per finire e ai primi d'agosto la partenza.

Melisenda e il destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora