Capitolo 28 il viaggio,il salvataggio e il morbo

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Il mattino è grigio e non preannuncia niente di buono anche se i venti soffiano numerosi e le nuvole si diradano spostandosi dal cammino percorso da Berto e Saverio tra non molto giungeranno a Siena e da li proseguendo il tragitto finalmente unirsi a gli uomini di Edgardo Laudifonti e da li un percorso verso il mare per raggiungere la Terra Santa, non sa se è li la loro destinazione, non chiese i dettagli all'amico, a lui interessava solo la promessa dei denari e preziosi.

Anche se va in oriente come cavaliere e sicuramente a combattere, non può non pensare che si tratta del suo primo pellegrinaggio che svolgerà con estrema devozione, non lasciandosi traviare troppo dalle cupidigie umane....

Saverio non gli piace per niente che se ne fa di un avanzo di monastero che chiacchiera molto chiedendo troppe cose << Capo guardiano, mi sapete dire se andremo a Costantinopoli, mi piacerebbe andarci.>> << Non so dirti quale sarà l'itinerario tanto meno la meta>> queste sue parole dovrebbero scoraggiarlo, invece niente prosegue cambiando argomento << Non vedo l'ora di farmi valere, non ho mai lottato veramente solo esercitazioni con gli altri cavalieri.>> che sciocco, non conosce la fortuna della sua inesperienza << Prega il signore che ancora non hai conosciuto la brutalità umana.>> gli occhi blu di Saverio iniziano a farsi curiosi << Voi capo guardiano l'avete conosciuta.>> si meglio che gli racconta qualche aneddoto passato tanto per far provare a quel cuore impavido un pò di sano terrore << Si a dir la verità, ho scoperto la crudeltà molto presto...>> il giovinotto è tutto orecchie ad ascoltare il cavaliere a cui fa da seguito << Io e mio fratello Riccardo eravamo nelle campagne perchè alle orecchie di nostro padre era giunta voce che un omuncolo spregevole voleva attaccare i possedimenti dei Maleforti, azione stupida e avventata. Il suo nome non è importante tutti i comandanti di ventura si somigliano e quando ne vedo uno riconosco la stessa brama di ottenere il titolo che a loro manca tanto e a cui aspirano più di ogni cosa. Sapevamo dove trovarlo aveva preso di mira Vall'Ortica piccolo feudo che mi spettava di diritto l'aveva trovato senza difese e gozzovigliava sotto il mio tetto. >> Saverio l'interrompe << Ma non sarete andati da soli.>> Berto ride per la scarsa intuizione del biondino << Certo che no portammo con noi gli uomini più abili e forti al seguito del nostro casato e non nego che ci fu una lotta impegnativa morirono alcuni dei nostri, ma ancora di più dei loro. Io il figlio minore ero il meno esperto d'armi e avevo lottato tra si e no poche volte e sempre con il maestro o i fratelli.  Presi coraggio e riconosciuto il loro capo mi feci strada schivando colpi e dandone senza pietà fino a raggiungere il solo che volevo morto.>> Saverio è talmente preso dal racconto che per la prima volta resta in silenzio e non replica aspettando che Berto termini il suo discorso << Non so se a darmi coraggio fu proprio la rabbia che avevo tanta perchè un cadetto già ha poco dalla vita e vedermi tolto il luogo del quale sarei stato signore mi fece imbestialire e senza ripensamenti colpii. Il capitano di ventura non aveva scampo ero troppo agile nei miei quindici anni e cadde morente.>> Ecco che Saverio sembra rinsavire e ritorna la sua parlantina << Devi aver provato una gioia immensa nella vittoria ottenuta.>> Berto scuote la testa e dice << La gioia soppiantata dal rimorso che cresceva sempre più alla vista delle ferite mortali e a gli occhi che diventavano mano a mano vitrei privi di vita, ma non della lucentezza di potere al quale aveva creduto fino al culmine. La morte non si augura a nessuno, neppure ai peggiori nemici, ma la rabbia mi accecò e  mi rese forte, dopo raggiunto l'obbiettivo svanì facendo di me un assassino. Se per te la gloria si ottiene con le morti altrui, sei libero di gioire, ma io da quel giorno ammiro con devozione il nemico al quale ho tolto la vita.>> Saverio lo guarda con profonda ammirazione << Siete degno erede degli antichi romani, quella civiltà mi affascinava e ne lessi molto in monastero.>> nessuno mai gli aveva detto una cosa del genere dei romani lui sa poco o nulla, se non che eran dei pagani, ma abili guerrieri non vuole iniziare una conversazione su una civiltà morta e sepolta .....

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 10, 2016 ⏰

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