Una bella giornata di sole di quelle primaverili dove il cielo è terso con le nuvolosità così lontane da sembrare ricordi e a far pensare tutto possibile e Berto osservando quella limpidezza con un po' d'esitazione comanda ai suoi uomini " Oggi io soltanto accompagnero' il gran signore nel palazzo del governo. Affido la difesa del castello a voi." i suoi uomini stanno a sentire con attenzione per poi annuire e tornare alle loro postazioni.Così finalmente potrà parlarne faccia a faccia con Nicolone. Il capo guardiano si mostra fiero e sereno come sempre, ma non può nascondere a lungo la preoccupazione, il coraggio non gli è mai mancato, ma il nervosismo si fa sentire anche con la mano destra con cui convulsamente si striscia i ribelli capelli peciati. Nicolone giunge nel cortile e sale sul suo cavallo da delle pacchettine affettuose sul collo dell' animale " Bello Gastone, portami dove sempre." i due cavalieri partono per Loricciano con andamento adagio accompagnati dal rumore degli zoccoli ferrati dei cavalli. Poi come al solito Nicolone da libero sfogo a Gastone facendolo andare al Galoppo. Piace al gran signore la corsa e il vento in faccia li da un senso di libertà e l' ebbrezza di sentirsi giovane come durante le battaglie affrontate quando tutto era possibile sia a dirsi che a farsi, ma si accorge del troppo silenzio " Oh Berto che vi hanno mangiato la lingua, non siete mai stato così taciturno, vi rode qualcosa ?" " Vede Signore, conoscete da molto l'affetto che mi lega a vostra figlia e Volevo chiederle la sua mano...." Nicolone sta per intervenire, ma Berto più rapido " Conoscete Edgardo Laudifonti, da poco ha assunto il potere del suo feudo e vuole aver terre in oriente. Vorrebbe metter su una spedizione verso la città santa e dintorni e mi ha offerto di esser il capo della brigata. Mi ha promesso grandi ricchezze e così potrò acquistare un titolo e le terre. Chiedo solo un occasione niente di più. " "Benissimo, buon per te, ma cosa c'entra Melisenda." manda giù un magone " Vogliamo sposarci prima della mia partenza, non so se farò mai ritorno." la fronte si corruccia con ogni ruga sporgente ed evidente come solchi nel terreno " Tutto è incerto come hai detto tu stesso, ma i Laudifonti li conosco bene e son sempre stati di parola . In fondo devi sapere che io non ho mai avuto niente contro di voi e non so perché ma adesso che il matrimonio voluto dal consiglio è fatto, non ho le forze e la volontà di negare la felicità ad un altro figlio. Quindi avete la mia benedizione, conosco bene Melisenda e la sua fragilità, beh i signori se ne faranno una ragione.Quando è prevista la partenza ?" " Tra un mese se tutto va bene." Nicolone sorride " Allora conviene decidere una data alla svelta." non fiatano per il resto del sentiero e Berto raggiante certo non si aspettava un esito così propizio e un Nicolone rabbonito ma forse la sua amata aveva ragione a sostenere che il padre si fosse addolcito.Voleva esser anche lei presente, ma alla fine non si è rivelato necessario, il gran signore è giunto alla sua destinazione e non ha più bisogno di Berto, il quale appena appresa la notizia corre di filato spronando il cavallo allo sfinimento per raggiungere la sua bella solo il ruolo e il compito l'hanno trattenuto, ma appena liberato dall' incombenza niente lo trattiene ulteriormente. Nel frattempo Melisenda già sveglia si fa spazzolare i lunghissimi capelli da Amelia con una manualità leggerissima facendo attenzione a non strappare nessun capello.Melisenda per far due chiacchere incalza la sua pattinatrice " Allora, hai incontrato Alfred ? " torna in un lampo la visione di loro due nella boscaglia e l' affanno provato "Si l'altro giorno in paese....... Ho dato la mia risposta alla proposta .... " si ferma ogni cosa torna come se fosse appena accaduta e Melisenda ferma la mano di Amelia che ancora spazzola i capelli " Siedi e racconta. " la giovane si accomoda su una sedia con la seduta in cuoio "Gli ho detto di si." Melisenda ride contenta " Hai fatto bene. Visiterai terre straniere." " Si,ma vogliamo avere una casa a Loricciano, un posto in cui poter tornare se la nostalgia si fa sentire e poi non sono adatta per il freddo, l' inverno lo voglio passare nella mia terra. A parte questo son felicie, di una gioia indescrivibile e che mai avrei pensato di provare." " Cara Amelia, il mio cuore è affine al tuo e ti auguro la serenità. Spero che prima o poi anch' io ne possa trarre anche solo un briciolo.... Io e Berto vogliamo parlare del matrimonio a mio padre, in due forse avremo la meglio. " sospira immaginandosi già futura sposa e lieta di esserlo. Non sa che Berto appena rientrato al castello sta salendo le scale e si appresta a bussare alle stanze della giovane toc...toc " Avanti " entra il ventenne con i capelli ribelli e vestito con la cotta di maglia come sempre durante il servizio, gli stivali un poco sporchi di terra e erba fresca e un espressione facciale a tutti denti " Mia adorata, non crederai mai a ciò che sto per dirti ." " Forza, allora non farmi stare sulle spine." " Il temuto gran signore nasconde il cuore tenero, ha dato il suo consenso e potremo sposarci prima della mia partenza. " non curanti di Amelia si abbracciano d'istinto spensierati consapevoli di un sogno amoroso che può realizzarsi finalmente dopo tanto tribolare e sacrifici. Amelia apre la porta e non vista si allontana non vuole esser di troppo corre nel corridoio per andarsene il più in fretta possibile, non vuole vedere una scena a lei familiare da terzo incomodo. Si reca in giardino a prendere una boccata d'aria che profuma di fiori e i vapori dei cibi direttamente dal comignolo dell' enorme focolare delle cucine. Ecco che si accorge di Simona seduta su una panca di pietra presa da un intensa lettura " Mia signora è una bella giornata da trascorrere all'aria aperta." la bionda alza la testa " Oh Amelia, avete proprio ragione, volete farmi compagnia." " Se non disturbo la vostra lettura. " " No,questo romanzo l' avrò letto un centinaio di volte e non scherzo nella conta." parlano del più e del meno, dei fiori e gli alberi che ne hanno molti il che fa sperare per l' estate a ricca frutta succosa. Amelia dice " Vi piacerà la stagione calda nel castello, io e Melisenda abbiamo sempre aiutato la servitù a raccogliere i frutti e le cuoche nelle cucine la trasformano in gustose marmellate.Quest' anno se vi va potrete far parte della raccolta è divertente e permette di non pensar troppo al caldo." " Vi ringrazio della proposta, ma io ho un po' paura degli insetti, svolazzano e pungono." Amelia a stento riesce a trattenere un ridolino, ma non vuol di certo offendere la nobildonna.Quante estati con le sue sorelle e fratelli ha fatto tali operazioni accompagnati da canti popolari. All' improvviso spunta nel giardino Childerico " Finalmente ho trovato mia moglie e nel luogo che avevo scartato." Simona riducchia, è passato poco tempo dal loro matrimonio, ma il legame si è rafforzato molto e la complicità nello sguardo,ormai il pudore non esiste più. Childerico si avvicina a Simona e le accarezza i setosi capelli biondi strinti in un' austera treccia che circonda la testa da tempia a tempia e sopra adagiato lievemente un velo biancheggiante per guarnire e parare il sole insistente del mattino inoltrato.Amelia prova di nuovo la sensazione di esser di troppo allora decide di dileguarsi per non disturbare " Scusate, mi son ricordata solo ora di alcune mansioni da svolgere." si allontana lieta e senza lasciarsi distrarre sale scale di pietra per raggiungere una stanza remota dove è solita ritirarsi a pensare cosa che avviene soprattutto quando piega i panni, azione meccanica che non tiene a freno i pensieri. Guarda fuori da una piccola finestrella quasi una fessura per poi avvicinarsi ad un piccolo tavolo di legno grezzo appoggia le mani e striscia la superficie non del tutto omogenea alternata alle snodature naturali della materia prima per poi sedersi su un panchetto con impressa la faccia di Alfred come fosse scolpita, in rilievo. Come mai prova questo ? Forse scopre solo ora la passione celata che tutta insieme fa la sua comparsa. Con il troppo rimuginare sul suo turbine interiore si ritrova addormentata profondamente con la testa appoggiata ad un mucchio di biancheria linda. Melisenda invece osserva Berto da una finestra, il quale è tornato a svolgere le sue mansioni. Lo guarda mentre lui ne è ignaro, scopre piccoli movimenti, sfaccettature che non conosceva, tipo la mascella serrata se i suoi uomini non fanno bene ciò che dice loro oppure gli occhi al cielo se davvero si spazientisce. Lo reputa buffo in un certo senso, ma non glielo dirà mai. Decide di andare dal padre deve di certo esser tornato al castello.... Bussa alla sua porta e non sente neppure una parola allora ritenta e finalmente " Non siate timido ... Che aspettate ad entrare !" la figlia fa il suo ingresso " Oh mia cara, sai già la notizia credo ." "Si, padre e non so come ringraziarvi per la fiducia accordata a Berto." l' uomo dal carattere ferroso sorride "In realtà l'ho fatto per te, ti voglio troppo bene per spezzare il tuo cuore.Allora la data l' avete scelta ? " "Tra poco arriverà maggio, abbiamo deciso per il 10 di giugno, quando l' estate la stagione a me più cara sta per far capolino. Che ne dite ?" " Penso che sarà un ottimo giorno...senza alcun dubbio. Bene allora mi aspetta un lavoro d' organizzazione per i lavori al castello e tante lettere da spedire. Buonanotte mia cara." " Buon riposo padre." forse il vecchio Nicolone dormirà ma lei non di certo, come può deve raccontarlo a qualcuno e chi meglio di Amelia ? Ma solo ora si accorge di non saper dov' è l' ultima volta l' ha vista uscire con la coda dell' occhio dalle sue stanze dopo l' improvviso arrivo di Berto, forse non voleva esser invadente e si è dileguata, povera Amelia...... va beh l' occasione per rivelargli la data non mancherà .Desidera anche per se il paese in festa come alle nozze di Childerico anche se è un matrimonio meno vantaggioso per quanto riguarda le rendite e il titolo, ma Berto è ben voluto da tutti e conosciuto per la sua onestà che non è poca cosa visto i prepotenti che dilagano da ogni dove quindi la gente non si perderà mai e poi mai la cerimonia del loro paladino locale. Vorrebbe la chiesa piena di gigli bianchi così da render tutto candido sempre si è immaginata questa scena, ma adesso che ci ripensa non riesce a vedersi percorrere la navata centrale della basilica...Che sia di cattivo auspicio? chi può dirlo con sicurezza, decide di abbandonare l' idea che crede malsana e non adatta ad una futura sposa che convola a nozze con felicità e che è riuscita a scampare da un legame economico al posto dell' amore. Rientra nelle proprie stanze e al buio illuminato da un candelabro chiude gli occhi per rilassare la testa da cose così insensate che solo per il momento soggiaciono lasciando lo spazio alla letizia del giorno che sta per concludersi. Nel frattempo Childerico e Simona molto affiatati rivoltati tra le coperte ruzzolate del talamo nuziale consumano il loro legame fatto d' anima e di carne ,di baci e risatine. Sanno di esser una cosa sola ormai e che niente potrà distruggere quel giovane amore legittimo di fronte a Dio e alla legge.... Fin che morte non li separerà, nel suo muoversi nell' anonimato. Ma per il momento beati dell' amore appena avuto dormono con le teste vicinissime così che le bionde ciocche di Simona si mescolano ai capelli rossi del marito.
PS: Scusate molto se non ho potuto pubblicare prima, ma son capitati un sacco d' imprevisti che mi hanno portato via tempo e il fatto che ho comprato da poco un computer nuovo dato che quello vecchio era scassato. Mi son lasciata prender totalmente dalla tecnologia dai meandri di windows hahaha, a parte gli scherzi anche il tablet ha fatto le bizze negli ultimi giorni impedendomi di aggiornare la storia. Spero che vi piaccia. Molte altre cose dovranno esser scritte e nel prossimo capitolo credo che saltero' diretto al matrimonio e subito dopo agli impedimenti che seguono. Non mi resta altro che dirvi buona lettura e vi lancio un bacio per l' affetto che provate per la storia.
Per il fatto che si può dire in due mesi l' avventura del mio racconto ha raggiunto la bellezza di 740 lettori.
Grazie grazie grazieeeeeee
STAI LEGGENDO
Melisenda e il destino
Historical FictionMelisenda figlia del signore di una cittadina Medievale dai capelli rossastri, occhi curiosi e un cuore forte e fragile al contempo. L'amore per Berto il capo delle guardie a difesa del castello signorile e delle mura semplice cadetto di una famig...