Capitolo 8

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{punto di vista di Nicole}

È mattina, suona la sveglia e inizia un'altra noiosa mattinata di scuola e un'altra brutta giornata..

Mi alzo di mala voglia dal letto e vado in bagno per lavarmi e successivamente vestirmi.

Metto le cuffiette nelle orecchie e mi incammino verso scuola..

Appena arrivo mi trovo davanti un meraviglioso spettacolo: Alessio che limona con una tipa che ha i capelli simili a un nido d'uccello ma va beh.. L'importante è che piaccia a lui..

Entro dentro scuola e vado verso alla mia classe che è ancora vuota, non mi andava di stare fuori a vedere quello spettacolo osceno e congelare.. Almeno qua c'è più caldo.

Non so perché, ma oggi mi fa uno strano effetto vederlo lì, in quelle condizioni..
Forse per come si è comportato ieri con me, è stato molto carino, ma adesso è tornato lo stesso stronzo di sempre!

Dopo qualche minuto sento qualcuno entrare dalla porta, alzo lo sguardo e vedo Emma..

E: "ehi Nicky"
Io: "ciao Em"
E: "come va?"
Io: "solito, tu?"
E: "bene, cos'hai fatto ieri pomeriggio?"
Io: "niente di che.. Sono stata con Alessio"
E: "Alessio chi? Mio cugino?"
Io: "si"
E: "e tu mi dici 'niente di che'?!?"
*dice in tono stupito*
Io: "ma era per la ricerca di italiano"
E: "tutto qui?"
Io: "più o meno.."
E: "cosa significa più o meno?"
Io: "che dopo la ricerca abbiamo parlato un po' di noi e poi siamo andati a mangiare insieme"
*in tono di indifferenza*
E: "tu cosa?!? Sei uscita a cena con Alessio?!?"
*gridando*
Io: "ehii non gridare e comunque mi ha semplicemente invitato per non farmi stare a casa sola.."
E: "wow, non l'ha mai fatto con nessuna.."
Io: "va beh, ma non c'entra.. Adesso è la fuori che bacia una in modo per niente casto"
E: "mah"
Io: "tu che hai fatto invece?"
E: "niente di che.. Mi sono messa avanti con lo studio"

Mentre parliamo entra qualcun'altro dalla porta ed entrambe ci giriamo a vedere chi è: sono Francesco, Riccardo, Alessandro e Lorenzo.. Tutti tranne Alesso, chissà perché.
Appena li vedo tutti tranne lui faccio una smorfia e Emma lo nota dato che mi chiede con lo sguardo cosa c'è, ma io la liquido con una negazione della testa.

A un certo punto le chiedo qualcosa, ma vedo che ha lo sguardo da tutt'altra parte..
Seguo il suo sguardo e vedo che sta guardando Francesco, anzi lo sta mangiando con gli occhi!

Io: "Emma"
*silenzio*
Io: "Emmaaa"
*le sventolo la mano davanti agli occhi*
E: "dici a me?"
Io: "no, dico alla mia compagna di banco"
E: "ah ok"
Io: "svegliaa, sei tu la mia compagna di banco!"
E: "ah si, giusto"
Io: "chi guardi?"
E: "nessuno"
Io: "se Francesco ora si chiama nessuno.. A me puoi dirlo"
E: "ok mi piace, ma lui non mi considera.. Cioè io sono solo la cuginetta del suo migliore amico.."
Io: "hai mai parlato con lui?"
E: "si ma solo in compagnia.. Pensa che per il lavoro di italiano siamo insieme.."
Io: "beh questa è un'opportunità per frequentarvi un po' e magari legare"
E: "ma va, non mi caga.. Non gliene frega niente, sai com'è.."
Io: "non è vero dai.. Magari si è scordato, prova a ricordarglielo tu"
E: "ok"

La professoressa entra e interrompe le nostre chiacchiere.
Passano due ore e Alessio non si è ancora presentato in classe.. Altroché lavoretto deve fare!
È intervallo e finalmente decide di arrivare.

F: "alla buon'ora eh"
A: "ciao"
L: "nervoso eh il ragazzo"
R: "cos'è? Hai perso 2 ore di scuola per quella moretta che ti stavi baciando fuori da scuola e poi non te l'ha data?"
A: "non sono affari tuoi"
Aless: "allora la questione si fa seria"
A: "ma la smettete?!? Date i nervi!"
R: "qualcuno è nervoso"
F: "hai il ciclo per caso?!?"
*scoppiamo tutti a ridere*
A: "che avete voi da ridere mocciosette?"
Io: "senti mocciosetta ci chiami tua sorella, ok?"
A: "senti mocciosetta ci chiami tua sorella, ok?"
*mi fa il verso*
Io: "ma cosa vuoi da me?!? Se sei nervoso perché quella zoccola non te l'ha data non rompere il cazzo a me! Si vede che sei in astinenza!"
*detto questo me ne vado*

Ma chi si crede di essere?!? Cosa vuole da me?!? Perché ho riso a una battuta?!? L'hanno fatto tutti!
Gli è andata bene che siamo a scuola altrimenti un calcio nelle palle non gliel'avrebbe tolto nessuno!
Se l'avesse fatto ieri pomeriggio l'aveei fatto diventare sterile!

La campanella suona, segnando la fine dell'intervallo, e torno in classe.
Inizia un'altra pallosissima ora di lezione e io sto per addormentarmi quando Francesco mi passa un bigliettino.
Lo guardo interrogativa e lui scrolla le spalle.

Lo apro e vedo che è di Alessio:
-scusa per prima, mi perdoni?-

Lo guardo e vedo che mi sta guardando a sua volta con un'espressione indecifrabile così gli rispondo:
-cos'è ti sei trovato qualcuna da scopare e sei più rilassato?-

Lo do a Fra e lo passa ad Ale che mi guarda con un'espressione abbattuta e scuote la testa.

Fortunatamente non mi manda altri bigliettini e la pallosissima lezione passa come quella dopo.

Arriva l'ultima ora e abbiamo ginnastica.. Alla fine ho deciso di fingere di mettere male la caviglia durante la corsa di riscaldamento.
Andiamo tutte nello spogliatoio e iniziamo a cambiarci: mi metto una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloncini neri che mi arrivano a metà coscia.
Mi lego i capelli in una coda alta ed esco dallo spogliatoio dove ci sono già tutti i ragazzi che ci aspettano per guardarci le gambe e il posteriore.

Noto subito lo sguardo di Alessio sul mio corpo come voler cercare qualcosa.. Ma cosa?!?
Cavolo le braccia, deve aver capito qualcosa ieri! Devo nasconderle il più possibile!

Iniziamo a correre e Alessio mi viene vicino, ma io lo ignoro e continuo a correre.. Si è il momento giusto per mettere in atto il mio 'piano'.

Faccio finta di mettere male il piede e subito dopo mi appoggio al muro emettendo un verso di dolore.

Prof: "Bianchi, tutto ok?"
Io: "no prof, penso di aver preso una storta alla caviglia.."
Prof: "vai in infermeria.. Riesci ad andare sola?"
Io: "sisi"
A: "no prof, l'accompagno io"
Io: "non ce n'è bisogno"
A: "e invece si, insisto"
Prof: "ok Bernabei, mi raccomando"

Alessio mi fa mettere un braccio intorno alla spalla e mi prende l'altra mano tra le sue.
Prima che io possa dire qualcosa mi prende il polso e me lo gira notando i tagli.
E ora? Cosa gli dico? Cosa penserà di me?
Sicuramente che sono una bimba che vuole fare la forte, ma dentro non la è per niente..
Mi guarda con un'espressione strana: arrabbiata, dispiaciuta, comprensiva e dolce allo stesso tempo.
Lo guardo in attesa di una sua reazione che non ritarda ad avvenire.

Sei stronzo, ma ti amo |Alessio BernabeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora