91. Mezzanotte

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Io i confini non li so vedere, forse rimane una canzone che gira veloce nella testa, ma continuo a lasciarmi contagiare.

Guido e macino chilometri, ore passate al volante e un suono fisso nel cervello.

Ferma ad un parcheggio in piena notte, saccheggio con gli occhi, li faccio scivolare sui tuoi lineamenti, che tanto lo sai, non lo so, ma è l'immaginazione che fotte i pensieri.

E sono i pensieri a fottere me.


Ho fatto a piedi tutta la tua costanza.

Retro, mi spavento.

Corro sulla tua pelle, invano continuo a tenere alta la guardia

e tu soffi ed io crollo come un castello di carte costruito lungo riva in una giornata di fine agosto.


Avanzo a perdifiato che il fiato me lo togli.

Mi lascio accarezzare, sicura che no, non questa volta a fottermi sarò io.

Sorrido troppo mi fanno male le guance.


Guido e macino chilometri, ore passate al volante e un suono fisso nel cervello.

Ferma ad un parcheggio in piena notte, saccheggio gli occhi, li faccio scivolare sui tuoi lineamenti, che tanto lo sai, non lo so, ma è l'immaginazione che fotte i pensieri.

E sono i pensieri a fottere me.


Sregolata empatia che mi acchiappa nella notte.


Riempio parole, mi odio.

Riempio gesti, evito contatto.

Tutto assaporo,

tutto percepisco.


Io non ho confini quando si tratta dell'altro.

Croce e delizia,

connessione per sentirmi, di nuovo, libera.



Crepa(il)cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora