Più parole si hanno meno mani si alzano. (-Chiara Valerio)
La storia è ripetibile all'infinito.
C'è una giornata, all'interno di un mese, che circola in un anno.
Poi un'età. Un genere che prevarica sul altro.Avevo dieci anni la prima volta, ventisei la seconda, ma se ci penso bene l'età o chi sia la protagonista di questa storia non è importante.
Cara me,
sei stata coraggiosa.
Quando quei ragazzi ti aspettavano all'uscita del pulmino e tu nel tuo silenzio continuavi a chiuderti. Anche quando ti deridevano, anche quando con la bici nel fosso ti hanno spinto.Hai iniziato ad avere paura una mattina di giugno. Il sole era alto, il cielo azzurro. Azzurro, azzurro, come il maglione su quella foto di Daniele che tanto odi. Tornavi a casa, 200 metri a piedi da sola, la bicicletta al tuo fianco. Dieci anni e sentirsi adulta. Quei due ragazzi che negli anni poi hai imparato ad evitare, ti aspettavano a metà strada. Eri una bambina.
La tua paura di vivere è nata in quel momento. Posso vederlo, anche se non c'ero.
Un ventennio più tardi ti ho vista andare a vivere da sola, felice. Uscire con le amiche un martedì sera qualunque. Ricordo ancora come ti eri vestita. Ma non è importante sai? Non lo è mai. Era luglio, faceva caldo e no, non avevi bevuto. Avevi un ombrello in mano, aveva messo pioggia quella sera. L'ombrello in una mano. Le chiavi di casa nell'altra.
C'erano un centinaio di metri che ti separavano dalla porta. Non ci pensi che qualcosa di brutto possa capitare, in un paese di provincia, con appena tredicimila abitanti. Eppure i mostri si nascondono ovunque. E le fauci violente tramutate in parole quella sera si sono abbattute su di te. E per fortuna furono solo parole.
Circostanze sfortunate, ti ha detto qualcuno.
Tutte nate e circondate per venti anni, dal silenzio.
Ci hai pensato spesso, cara me, ci hai pensato così spesso che per un po hai smesso di usare le parole.Cara me,
sei stata coraggiosa.
Non lo abbiamo dimenticato vero?La storia è ripetibile all'infinito.
C'è una giornata, all'interno di un mese, che circola in un anno.
Poi un'età. Un genere che prevarica sul altro.Avevo dieci anni la prima volta, ventisei la seconda, ma se ci penso bene l'età o chi sia la protagonista di questa storia non è più importante. Importante è la parola e che non smetta mai di essere scritta.
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Vorrei essere.
Abbastanza brava per esprimere i milioni di pensieri che affollano la mia testa. Non solo oggi, tutti i giorni. Con peso diverso, con sfumatura diversa. Ma, non solo oggi. Abbastanza brava per smettere di avere paura. Abbastanza brava a mantenere intatta la mia fragilità nonostante la paura. Abbastanza brava da trasformare la paura in rabbia e fare concretamente qualcosa.
Abbastanza. Brava.
Il fiume del terrore è straripato, quando non lo so. Convinta, stupida, di aver viaggiato su binari sicuri per anni e invece no, deraglio. Perché riguarda tutti, anche me, che sono solo stata più fortunata. I nomi che rimbombano ovunque. Sarà solo un numero aggiunto ad una lista che da anni fa tremare il cuore. Torneremo ad esser fischiate la sera tardi lungo il marciapiede, ad avere sempre le chiavi in una mano e il cellulare nell'altra a notte inoltrata, a muoverci in gruppo per sentirci più sicure, meno sole. Già meno sole. A sentirci chiamare puttane perché usciamo con le amiche quando a casa abbiamo un compagno e a guardare l'amico, l'amica, la conoscente, fare battute sessiste e rispondere con il silenzio, perché, l'esposizione, la paura è sempre più forte della rabbia.
A fare rumore. Sempre. Me lo ripeto da vita immemore. Rumore. Ovunque con chiunque.

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Crepa(il)cuore
PuisiPoesia ricucita di una vita ordinaria. Protetta dal diritto di Copyright, qualsiasi appropriazione/riproduzione è punibile per legge. (2023 - 2025) - 17/06/2024 #2 in poesie 24/06/2024 #1 in poesie 04/07/2024 #2 in poesia 02/09/2024 #3 in poesie 25...