Dieci

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Per Michael era un giorno qualunque della sua monotona vita. La mattina si era svegliato tardi e, dopo aver fatto colazione insieme a Isabella, aveva giocato un po' alla play e ora si ritrovava spaparanzato sul letto a cazzeggiare con il telefono, stando un po' su Twitter o su Facebook o su Instagram. Alle otto sarebbe dovuto andare a lavorare, ma oggi non ne aveva proprio voglia e l'idea di darsi malato lo attraeva parecchio. Alla fine, però, a Michael non piaceva giocare sporco, era sempre stata una persona onesta e gli pesava far andare in panico il locale solo perchè lui aveva la luna storta.
Così, quando fu l'ora di prepararsi, si alzò dal letto e si vestì per poi prendere la macchina e dirigersi al lavoro.
Quando arrivò, vide che il locale era già abbastanza pieno e non immaginava quanta gente sarebbe arrivata prima delle quattro di notte.
Si cambiò e iniziò a servire i tavoli, ma non poteva mostrare di essere svogliato sennò tutti l'avrebbero preso come uno che non ha voglia di fare niente, e niente mance, così si stampò un sorriso sulla faccia e con tono allegro iniziò a prendere le ordinazioni.
Era ormai mezzanotte quando successe l'unica cosa che Michael non voleva accadesse. Aveva sempre sperato di non rivedere mai quella persona, aveva pensato anche che se l'avrebbe rivista sarebbe scoppiato a piangere e adesso che ce l'aveva davanti, non stava piangendo, ma la sensazione di vuoto nello stomaco iniziava a farsi sentire.
Quando fece l'entrata nel locale, il vassoio che Michael aveva in mano era caduto a terra e tutti i bicchieri si erano frantumati in mille pezzi, lasciando che le bevande all'interno si propagassero su tutto il pavimento.
Lui si era girato e il rosso l'aveva guardato negli occhi e ancora dopo due anni, ci si era perso.
Luke era cambiato fisicamente, ma Michael avrebbe riconosciuto i suoi occhi anche in mezzo a mille persone, quegli occhi freddi, ma allo stesso tempo così famigliari, azzurri, ma non di un azzurro banale, di quelli che si vedono in giro, un azzurro che non può essere paragonato neanche ad un elemento della natura, un azzurro che farebbe invidia persino al punto più bello dell'oceano.
Luke rimase li, a fissare il rosso per quelle che a lui sembrarono ore, quasi a bocca aperta, con un misto di sensazioni che gli nascevano dal cuore. Era intimorito, confuso, sorpreso, spaventato, ma allo stesso tempo felice.
Si, era felice di rivedere Michael.



In the future ( MUKE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora