Parte 07

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Stavo ancora li, seduta sul letto ad osservare quell'imbarazzante scena diventare sempre più imbarazzante.

Restammo in silenzio, non c'era più molto da dire.

-A-allora io, io vado okay?- gli dissi leggermente imbarazzata alzandomi dal letto

-S-si credo, credo sia la cosa migliore- rispose lui, accompagnato da un nervoso sorrisetto

-Prima che vai però- mi disse bloccandomi il polso della mano destra

-Mi devi scusare..-

-Scusarti per cosa?- domandai interrogando più me stessa che lui

Non ebbi quasi il tempo di completare la frase che Ash strinse leggermente di più la presa sul polso, avvicinandomi rapidamente a lui e baciandomi.

Rimasi immobile, non avevo idea di come reagire.

Era come se il bacio che mi stesse dando Ashton fosse tremendamente piacevole e tremendamente spaventoso allo stesso tempo.

Mi piaceva quella sensazione.

La sensazione delle sue labbra contro le mie, i suoi muscoli rilassati, il suo volto esteso e calmo.. così calmo.

Era tutta una sensazione nuova per me, non il bacio, ma Ashton.

Non era mai stato così rilassato, così se stesso.

Per un secondo tenni gli occhi aperti ma poi li chiusi, e il mio buonsenso andò a farsi fottere. Premevo le mie labbra contro le sue a mia volta, poggiai le mani dietro il suo collo come per avvicinarlo di più a me, in quel momento era quello che volevo.

Non ci vollero tanti secondi che poi i miei occhi si riaprirono e allontanai subito Ashton.

-no.-

-scusami.- 

Mi guardò negli occhi, sembrava davvero essere dispiaciuto, ma  in quel momento mi piaceva così tanto, e io odiavo Ashton! non sapevo cosa mi stesse prendendo

-Devo tornare a casa adesso.. è tardi mio padre si starà preoccupando.- dissi prendendo la giacca e avvicinandomi alla porta

-Aspetta.- Mi rispose, affrettandosi a scendere le scale di casa sua, erano tutte ricoperte da morbida moquette nera, e la ringhiera era bianca come il latte.

Se ti guardavi attorno non riuscivi a trovare nemmeno un granello di polvere, casa sua era così pulita, o almeno la sua stanza.

-Ecco qui- disse salendo le scale e porgendomi una bottiglia di latte

-Non puoi tornare a mani vuote, si preoccuperebbe ancora di più.- sorrise.

-Grazie.- risposi piano.

Perché tutta quella premura? perché mi stava così addosso e si preoccupava così tanto?

Scesi le scale mentre lui mi stava dietro, arrivai alla porta principale della casa e mentre camminavo il mio sguardo si posava su tutto quello che mi circondava. Foto, libri, mobili.. stavo notando tutto in pochi attimi.

-Che stai facendo?-

-Mi metto la giacca-

-Per fare?-

-Pensi davvero che ti lascio andare sola a casa?-.

Lo guardai per qualche secondo, poi sorrisi. Allo stesso tempo avevo paura, paura di affezionarmi a lui, perché per una persona come me che non ha mai ricevuto particolari attenzioni, anche le piccole cose come quella, contano.

-perché.-

-Te l'ho detto non ti lasco tornare..-

-Non hai capito, perché mi stai prestando tutte queste attenzioni?- gli domandai una volta per tutte.

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