Sentivo la tensione scorrere dentro il mio corpo.
I dottori che parlavano, usando pinze e bistury sul mio corpo senza neanche chiedermi se mi andasse bene. Effettivamente non potevano chiederlo, e io non potevo oppormi. Quello che serviva serviva, inutile cercare di opporsi.
Erano esattamente le 20.34 di sera, quando la bambina stava per nascere. Io sembravo quasi essere impassibile a tutto, l'assenza di Ashton mi rendeva così, apatica.
alle 21.02 Nacque la bimba. Sentire i suoi primi gemiti, le sue lacrime, la consapevolezza attraverso la voce dei medici che stava bene, tutto sembrava essere diverso adesso.
Improvvisamente era come sentire Ash vicino, era come se una parte di lui fosse li con noi.
Pochi minuti dopo avermi dato i punti ci fecero tornare in stanza, e ad aspettarci c'erano sia mio padre che la madre di Ash.
Quando presi la bambina in braccio scoppiai a piangere. Era talmente bella...
-Ciao amore.. Sai di avere gli stessi identici occhi del tuo papà? e i capelli sembrano essere neri come quelli della mamma.. sei bellissima principessa.-
-Hai deciso come chiamarla?- domandò mio padre
-Credo che la chiamerò Alexis.-
-Come mai questo nome tra i tre di cui mi parlavi?-
-Alice non mi faceva impazzire, l'altro neanche.. Alexis mi piaceva particolarmente. E visto che Ash non mi ha mai dato una risposta, ho scelto io.- dissi cambiando leggermente il tono di voce durante l'ultima frase.
Un silenzio tombale calò dopo la mia frase. Lo sguardo della mamma di Ash e quello di mio padre erano entrambi rivolti alle mattonelle del pavimento della stanza, mentre il mio era fisso su di loro.
Non abbassavo più lo sguardo nel parlare di come da mesi non sentissi Ashton neanche via lettera, la preoccupazione mi aveva logorato così tanto da non farmi più neanche dispiacere.
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Erano passate appena due settimane dalla nascita di Alexis, Ashton non era ancora tornano, non si era ancora fatto sentire, o almeno così pensavo.
Durante gli ultimi mesi della gravidanza sistemai molte delle mie cose a casa di Ash, sarebbe diventata la nostra nuova casa nonostante fosse al confine cittadino, infatti quando rientrai con la bambina dopo esser stata da mio padre, trovai la cassetta della posta piena.
Per un momento mi fermai ad osservarla, e subito mi tornò quella voglia di spaccare tutto.
Se era davvero una lettera di Ashton quella li dentro, di certo non portava buone notizie.
"Cara Grace,
mi dispiace tanto, dico davvero.. ma non ho avuto la forza di scriverti.
Mi sei mancata così tanto in questi mesi che neanche le lettere, con su scritte le tue parole riuscivano a darmi conforto.
Qui sono successi svariati casini, non posso dirti di cosa si tratta ma non te lo direi comunque.. sarebbero cose troppo crudeli da raccontare.
Nonostante il tempo che ho lasciato scorrere come se non avesse un significato sono qui, e sto bene.
So che magari vorresti mandarmi a fanculo dopo tutto quello che è successo, capirei anche se lo avessi già fatto. Hai ragione eccome ad essere incazzata, perchè so che lo sei.
Non so di preciso quando potrà arrivarti questa lettera, spero prima del 27\02 alle 16.00 visto che sarà la data del mio ritorno.
Non avrò di sicuro un bell'aspetto quando tornerò, capirai vedendomi.
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Romance"I suoi scarponi erano ancora sporchi di fango, il suo volto era distrutto dalla stanchezza. Non sapevo se odiarlo o amarlo ancora di più per quello che faceva ogni giorno, nel dubbio la nostra relazione dondolava sulla sottilissima soglia di entram...