Parte 15

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Sbloccai il cellulare di tutta fretta e mandai un messaggio ad Ashton. Non sapevo cosa fare, non sapevo se dirlo a mio padre o meno, ero sconvolta.

"No non può essere."

Continuai a pensare mentre digitavo il messaggio e tenevo con l'altra mano il test.

"Non può essere, ho solo 19 anni!"

#sms

'Ashton c'è un problema molto molto grosso qui che ti riguarda'

'Di che si tratta piccola?'

'Non è una cosa di cui poter parlare per messaggi, devi tornare.'

'Lo sai che non posso, torneremo tra tre settimane..'

La mia testa stava esplodendo. Ashton non sarebbe tornato prima di un mese e io, almeno per come ovviamente segnava il test ero già di quasi 3 mesi.

'Sono incinta Ashton.'

Scoppiai e glielo scrissi. Non potevo aspettare che finisse di sparare alla gente, o qualunque altra cosa stesse facendo. La mia dieta in questi ultimi mesi non è stata proprio una delle migliori, anzi forse che ho fatto più schifo nel mangiare in questi mesi che prima. Temevo che sarebbe successo qualcosa al bambino, non sapevo se tenerlo o meno, era un gran casino.

'COSA????!'

'GRACE SCHERZI DEL GENERE MENTRE SONO IN MISSIONE, NO.'

Credi davvero che stia scherzando Green? torna a casa e poi vedremo chi scherza.

'Non sto scherzando Ashton. Sono, incinta. Ti avevo detto che era una cosa seria ma tu non mi ascolti.'

La mia serietà era davvero tanta. Se Ashton pensava che stessi scherzando, beh sbagliava di grosso. Tremavo per la tensione, non sapevo davvero cosa fare, avevo bisogno di lui.

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L'aeroporto sembrava essere più affollato del solito. Ashton chiese il permesso di tornare a casa con qualche settimana di anticipo per motivi strettamente urgenti, così una settimana dopo il messaggio che gli avevo inviato tornò.

Lui corse verso di me, come ogni volta e mi fece quasi sollevare da terra per il forte abbraccio. Eravamo ancora nella pista di atterraggio, eravamo ancora li ed eravamo ancora entrambi così giovani, così sconosciuti l'uno all'altra..

Ash aveva le lacrime agli occhi quando mi poggiò a terra, continuava a ripetere la frase "Non posso crederci." guardandomi negli occhi. 

La sera riflettendo su tutto quello che era accaduto nell'ultimo periodo ricordai il giorno della sua partenza, fu il 14 maggio, questo stava a significare che ero ormai di tre mesi.

-Devo per forza fare una visita Ash. Due giorni fa precisi ho fatto tre mesi in teoria.. Non posso più aspettare.-

-Almeno lo hai detto a tuo padre?-

-No.-

-Grace devi dirglielo. Come pensi reagirà quando tra un mese avrai già il pancione? come pensi reagirà quando saprà che lo sapevi ma non glielo hai detto?-

-Sapere cosa?- disse poi mio padre entrando in casa.

Ashton aveva ancora la divisa militare addosso. Nonostante lo fecero tornare doveva comunque allenarsi ogni giorno. 

I nostri sguardi si posarono su mio padre, che sembrava essere sfinito dal lavoro. Era appena rientrato e aveva con se una busta della spesa abbastanza piena.

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