Parte 17

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"Cara Grace,

qui le cose vanno sempre peggio. Non lo dico per spaventarti ma semplicemente perchè voglio essere sincero con te. Sta davvero succedendo il finimondo, prima ristabilire l'ordine era così facile, la gente non creava rivolte così tanto pesanti.

Riescono a moltiplicarsi come funghi e ad uscirsi armi sempre migliori.

Oggi sono andati tutti in spedizione tranne io, Jason e Lex. Siamo sempre li fuori a combattere questi maledetti che preferiscono annunciare guerra che aiutare il prossimo.

Sono in momenti come questi che capisci che fai un lavoro di merda. Sei sempre sola e la colpa è tutta mia.. sarei tranquillamente potuto restare a casa rinunciando a tutto questo dolore.

Vorrei tanto tornare, ma dopo il permesso che mi sono preso posso dimenticarne un altro per almeno un anno.

Tu come stai? la piccolina come sta? anche se ancora non conosco quella principessina già la amo da morire. 

A proposito, hai pensato a come chiamarla? fammi sapere tutto piccola mia.

Ti amo tanto.

-Ashton."

La lettera era arrivata mentre io ero andata a fare la quarta visita in ospedale. Ormai mancavano solo tre mesi alla nascita della bambina e ancora non sapevamo come chiamarla, ancora Ashton non era tornato.

Quando tornai a casa vidi un pezzettino di carta uscire dalla cassetta della posta, così mi precipitai verso il vialetto di casa per prenderne il contenuto. 

Quando vidi che il marchio impresso sopra era quello dell'esercito, sorrisi come una deficiente. 

Per mesi, esattamente da due mesi io e Ashton ci sentivamo solo così, ogni due settimane.. quindi trovare quella lettera era la cosa più bella che mi potesse succedere.

Quando iniziai a leggerla, il mio sguardo rimase tranquillo, all'apparenza sembrava rilassato ma non lo era. Anche io avevo paura, paura per loro. 

In realtà ho sempre avuto paura per loro, fanno un lavoro troppo, troppo rischioso per l'età che hanno, per la vita che hanno.

"Caro Ashton,

Non è tanto l'idea che sei spaventato a spaventarmi, ma l'idea che questa paura risale a due settimane fa. Cosa sarà successo nel mentre? L'amore della mia vita sta bene?

Spero che vi danno il giusto riposo, almeno ogni tanto. Siete stanchi e lo si percepisce anche attraverso le parole.

Ancora non ho pensato ad un nome per la bambina, avevo pensato a Madison ma ancora non è nulla di confermato. La settimana scorsa ho anche comprato uno di quei libri dei nomi e mi sono fusa ancora di più, perchè ne esistono così tanti che non so più scegliere haha.

Quelli che mi sono piaciuti di più sono: Madison, Alice e Alexis. 

Ma ovviamente deve essere una scelta equivalente. Se a te uno di questi nomi non ti piacciono ne scegliamo un altro.

Spero che tornerai presto, la bimba tra tre mesi nascerà, oggi sono andata a fare l'altra visita e comunque sia sta benone.

Ancora non riesco a credere di riuscire a far stare bene entrambi, specialmente te, che sei così lontano eppure senti il bisogno di starmi accanto.

Sei una persona meravigliosa, non vedo l'ora di vederti.

Ti amo anche io

-Grace."

Le parole nelle nostre lettere sembravano essere così piene di significato, anche se in realtà tutta quella distanza ci spegneva lentamente. Eravamo forti, forti abbastanza per continuare a stare assieme anche a Km e Km di distanza, ma avremmo avuto la stessa forza anche dopo la nascita della bambina?

Due settimane dopo che la lettera era stata mandata ad Ashton  non ricevetti nessuna risposta. Non mi allarmai subito, poteva capitare qualche giorno di ritardo.

Poi i giorni diventarono settimane, li iniziai davvero a preoccuparmi. 

che fosse successo qualcosa ai ragazzi? Che fosse successo qualcosa ad Ashton?

"Caro Ashton,

cosa è successo? perché non mi è arrivata più nessuna tua lettera?

Questo silenzio mi distrugge, sicuro che va tutto bene? rispondimi ti prego

-Grace"

Era la lettera più corta che gli avessi mai scritto. Non parlavo mai così poco semplicemente perché sapevo quanto tempo doveva passare per fargliela leggere, e dopo due settimane non sarebbe carino trovare solo tre righe.

Non ci fu nessuna risposta neanche a quella lettera. Ero distrutta.

Sentivo la preoccupazione fino alle ossa, vedevo solo buio quando non vedevo più nemmeno uno straccio di parola su un foglio di carta, arrivarmi da lontano.

La storia continuò per ben due interi e strazianti mesi.

Le mie lettere, senza una risposta.

Di Ashton, nessuna notizia.

"Senti Ashton.

Non riesco più nemmeno a scrivere la parola caro dopo due mesi perché mi stai facendo stare così tanto in ansia che io non so più dove sbattermi la testa.

Si può sapere dove sei finito?

Cosi mi fai pensare in negativo, sono arrivata addirittura a pensare che sei morto Ashton!

So che non è così, tu non ti fai ammazzare da un colpo di pistola. Devi obbligatoriamente rispondermi qualsiasi cosa sia successa!

Ti hanno tagliato le mani? Chiedi a Jason o a Lex di scrivere per te.

Ti prego, manca un solo mese Ashton. Rispondi.

-Grace."

Speravo che almeno così una risposta sarebbe arrivata, ma speravo invano. Dopo quasi due settimane da quella lettera dovetti fare un'altra visita. Tra meno di tre settimane avrei partorito ed era necessario fare più controlli.

Tutto andava per il meglio con la bambina, era ormai pronta per nascere.. Quella a non essere pronta ero io.

Dov'era Ashton? Perché stava succedendo tutto questo? Perché non rispondeva?

Avevo paura di far nascere la bambina senza un padre, senza un nome.

Aspettai fino all'ultimo, e quando dico "Fino all'ultimo" intendo davvero, fino all'ultimo.

Quando fui ricoverata scrissi un'altra, forse l'ultima lettera ad Ashton. La diedi a mio padre chiedendogli se potesse spedirla e lui acconsentì.

Sfortunatamente, avevo una salute molto debole in quel periodo a causa del forte stress.. Così i medici per non farmi rischiare nulla, decisero di fare un parto cesario.

Era l'otto febbraio, ma molto probabilmente dal nove in poi la mia vita sarebbe stata completamente diversa.


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