Quelle due settimane passarono come era giusto che passassero.
Il tempo non sembrava scorrere ne troppo veloce, ne troppo lento.
Gli ultimi tre giorni prima che la scuola riaprisse Ashton non si fece sentire per nulla, Jason stava ogni giorno a cercarmi per strapparmi su un sorriso invece.
Nonostante questo, nei giorni passati senza la routine della scuola il loro atteggiamento fu strano...
Era tutto un atteggiamento sospetto, il loro. Non capivi mai perché sparivano e apparivano all'improvviso. Dovevi solo evitare di farci caso.
Il giorno che dovemmo rientrare a scuola, di Ashton nemmeno l'ombra. Non venne a salutarmi, ne a parlarmi. C'era ma era assente, come se volesse evitarmi.
Notai in un preciso momento della pausa intervallo, il ragazzo dai capelli ricciolini parlare col preside della scuola. Il suo sguardo non era seccato ma afflitto, contratto.
Era come se più il preside parlasse, più Ashton moriva dentro.. e si vedeva da lontano.
Quando suonò la campanella mi trovai costretta a dover entrare in classe, questo significava non poter più osservare i due, almeno in lontananza.
Entrai fiduciosa che non fosse successo nulla, speravo che avesse ricevuto solo qualche rimprovero da niente e che magari se ne fosse solo compiaciuto in modo esagerata.
Quando suonò la campanella d'uscita lo vidi nel corridoio, veniva nella mia direzione e io andavo nella sua. Non appena fu abbastanza vicino da sentirmi lo chiamai ma da parte sua non ricevetti alcuna risposta.
Né uno sguardo, né un sorriso, niente.
Mi superò quasi come se io fossi invisibile alla sua vista, passò avanti fino ad entrare in una delle aule della scuola.
Ero confusa dal suo atteggiamento, non si sarebbe mai sognato di evitarmi.. o almeno così mi diceva sempre per messaggi.
Cosa gli era successo?
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Erano le 18:13PM quando provai a mandare un messaggio al ragazzo muscoloso ma nulla, nessuna risposta. Provai più volte ma sembrava essersi volatilizzato.
"è solo stressato" pensai. "sicuramente le parole che gli avrà detto oggi quel vecchio pazzo lo avranno fatto stare male, credo."
Cercai di evitare di tartassarlo di messaggi e chiamate e almeno per quel giorno lo lasciai stare, anche lui avrà avuto i suoi problemi.. e non potevo sapere per forza tutto.
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-Jason?- lo chiamai notandolo in lontananza
lui incrociò il mio sguardo sorridendomi ma mi fece segno da lontano che doveva scappare.
Mimai un "okay" prima di vederlo allontanarsi sempre più. Mi accorsi solo dopo che Ashton era al suo fianco.
Le cose andarono avanti così per i seguenti giorni di scuola, ma non furono pochi. Passarono addirittura due settimane ma entrambi i ragazzi sembravano volermi evitare.
Dopo quasi due settimane di eterno silenzio bloccai Ashton mentre stava tornando dentro ai campetti per allenarsi.
Volevo una spiegazione.
-Si può sapere che hai?- gli domandai poggiando una mano sul suo petto per fermarlo
-Fammi passare- disse provando a spostarsi
-No Ashton. Voglio una spiegazione.-
-Tu vuoi sempre una spiegazione a tutto.-
-Non posso farci nulla se mi tieni nascoste così tante cose Ashton.- risposi fredda.
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Romance"I suoi scarponi erano ancora sporchi di fango, il suo volto era distrutto dalla stanchezza. Non sapevo se odiarlo o amarlo ancora di più per quello che faceva ogni giorno, nel dubbio la nostra relazione dondolava sulla sottilissima soglia di entram...