Parte 23

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Il mio sguardo era così tranquillo, sembrava quasi che a breve sarei guarita del tutto e sarei potuta tornare a casa, ma non era così...

Fingere di stare bene per le persone che ami è il modo migliore per andarsene.

Non avrei mai permesso ad una stupida malattia di farmi cedere, di non farmi reagire. Non avrei mai permesso che la mia famiglia cadesse assieme a me in preda alla disperazione, quando c'erano modi migliori per non farli spaventare.

Pregai i dottori di non dire nulla, a nessuno delle persone che mi erano state vicino eccetto che ad una persona..

-Se proprio sentite la necessità di dirlo ad uno dei miei cari, vi prego di dirlo alla signora Green, la madre di mio Marito.-

-Perchè non suo padre, signorina Grace?-

-Perchè lui ha già sofferto troppo in passato, e non permetterei mai a nessuno me stessa compresa, di far soffrire di nuovo mio padre.-

Tutto era nitido nella mia mente.

I ricordi, tutto.

Faceva un male cane, sapere di dover morire.. Non tanto per la paura di andarsene, ma per la paura di non avere più nulla. Un ricordo, un bacio.. nulla.

Cercai per tutte le seguenti settimane di sembrare il più felice possibile, ma alla terza settimana iniziai a stare male di nuovo, e tutti se ne accorsero.

I farmaci non bastavano più, le flebo, le pasticche, tutto sembrava essere inutile.

Iniziai a stare male nuovamente per via del lungo periodo di coma, e per la malattia.

Non era un fatto emotivo, sono riuscita a sembrare sempre sorridente per quasi tre settimane ma ormai neanche quei sorrisi potevano nascondere la cruda realtà.

Il tempo sembrava essersi accorciato, una settimana e mezza prima della data prevista dai medici, ero già in condizioni così gravi che ogni sera passava con l'incertezza che ci fosse stato un domani.

Ashton era nuovamente distrutto. Mio padre lo era, e anche la bambina.

L'unica che sembrava piangere, disperarsi, ma che in fondo aveva il cuore in pace era la mamma di Ash, forse perché già sapeva tutto o forse perché lo ha sempre saputo.

In quei momenti, pieni di tensione per chiunque.. tu sei l'unico a stare realmente bene.

Non ci capisci poi molto, vedi tutto buio o forse vedi troppa luce, senti le voci di chi ti sta vicino urlare in lontananza, e poi non senti nulla. A livello fisico, a livello emotivo, non senti nulla.

Capisci solo che è arrivato il momento di dire addio, quindi sorridi per sicurezza, sicura che fosse la tua ultima volta, giusto perché vuoi morire sorridendo.

Per tre volte, ho avuto la fortuna di risvegliarmi, debole, nella stanza ormai mia dell'ospedale, ma la quarta..

ben non c'è stata una quarta volta in realtà, non sono arrivati nemmeno a portarmi in rianimazione che già ero passata in un altro mondo.

E poi, è stato come togliersi un peso, uscire da quel corpo ormai morto, e diventare spirito.

L'anima ha una leggerezza che nessun umano potrà mai apprendere, non prima della morte almeno.

Per qualche secondo, è come se vaghi nel mondo precedente, cioè quello dove hai vissuto, aspettando che il passaggio avvenga, e vedi tutto senti tutto, quasi come un fantasma.

Ricordo bene che, l'ultime voci che ho udito, erano quelle di Ashton che urlava

"cara Grace,

ti prego ritorna, perché nessun viaggio può avere un inizio e mai una fine. Ritorna perché non ci sarebbe stata meta migliore della nostra famiglia, stretta e riunita per te. Hai vissuto da guerriera, ti sei protetta da insormontabili problemi, hai commesso atti di veri e valorosi gesti, e poi te ne sei andata. Quindi ti prego sia in questa che in un'altra vita ritorna Grace, perché chiunque su questo mondo se non anche su un altro, merita di conoscerti, merita di sapere chi era Grace Patter, merita di sentire la tua voce o di ricevere un tuo abbraccio. Sfortunatamente diventiamo tutti bravi a parlare, quando muore qualcuno. Infatti solo adesso posso dirti veramente quanto ti ho amato e quanto continuerò ad amarti fin che avrò un briciolo di respiro. Come altri abbiamo avuto anche noi il nostro piccolo universo, composto da più mondi alcuni più distanti, altri più vicini.. perciò, nel nome del nostro piccolo universo, e delle persone a cui abbiamo dato l'accesso ad esso Grace, ti dico ti amo.. e vorrei sopratutto ricordare ai presenti, oltre che al ringraziarli per essere venuti, che i funerali, non sono per i morti.. sono per i vivi. Servono a ricordarci quanto è preziosa la vita, a ricordarci che posto occupiamo nel mondo, a farci stare male ma anche bene.. perciò, cara Grace, come hai fatto tu con me in tutti questi anni.. io aspetterò sempre, un tuo ritorno.

-Tuo Ashton."

Perciò adesso dico, a tutti quelli che leggendo sono sempre stati convinti di leggere la storia di un militare che trova la felicità in una ragazza, sapendo che lei per ogni istante lo aspettava dietro la finestra sperando di vederlo tornare, vi siete sbagliati..

L'unica che doveva ritornare ero io, perché questa, è la storia di come IO sono morta, di come io sarei dovuta tornare anche se non sono mai tornata..

Perché alla fine se ci pensate, la morte non è altro che una delle più grandi avventure che esistono, uno dei più grandi misteri a cui mai è stata data una risposta, una delle più grandi attese per chi, come voi, sta ancora aspettando che anche il suo momento, arrivi.

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