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É strano come la vita possa cambiare da un momento all'altro,scoprire che per anni hai vissuto nelle menzogne e scoprire la veritá ti cambia del tutto la vita,questo é ció che accadrá a Devid,un ragazzo alto,cappelli color oro,occhi azzurri come il mare,labbra carnose e muscoloso.
Tutto ebbe inizio il primo giorno di scuola,il preside aveva annunciato l'arrivo di una nuova alunna,Devide se ne era uscito con una delle sue solite battute,"UN ALTRA RAGAZZA DA PORTARE A LETTO",aveva detto precisamente,guadagnandosi le risate dei compagni e le occhiate da parte dei professori e da parte del preside,-La ragazza si chiama Jennifer,prego entra-,un uomo basso,paffuto con molta barba,si rivolge ad una ragazza e lei entra,-Lei é Jennifer,salutatela-,il preside si comportava come se i ragazzi e le ragazze fossero bambini dell'asilo,-Ciao Jennifer-,risposero in coro tutti,tranne Devid,che era rimasto li a guardarla,non poteva credere che un ragaza con i capelli bianchi come la neve,occhi neri come la pece,labbra rosso fuoco,sembrasse un dipinto in bianco e nero con qualche sfumatura di colore,-Ciao a tutti-,dopo di che si andó a sedere all'unico posto,quello avanti a Devid che continuava a fissarla.

Jennifer nasconde un grande segreto,non é umana,ma metá Angelo e metá Demone,era stata mandata sulla Terra dal suo Padrone Supremo per una missione; prese un quaderno e incominció a scarabbocchiare mentre ripensava a cosa era successo qualche ora prima con il suo Padrone,-Vai sulla Terra e scopri qualcosa sugli umani-,le ordinó,poi le fece sbattere le ali per purificarla dai suoi peccati bruciando una piuma nera,lei sapeva che se veniva bruciata una piuma bianca, ci sarebbe stato piú pericolo di morte; continuó a scarabbocchiare fregandosene del ragazzo che la stava chiamando,-Eddai non mangio mica-,la chiamó per l'ennesima volta,Jennifer scocciata si giro sforando con una ciocca di capelli la guancia di Devid,al ragazzo sembrava di essere stato tagliato,tanto che si toccó la faccia per trovarci qualche segno,ma per sua sorpresa non trovó nulla,-cosa vuoi?-,domandó severa,aveva sempre odiato gli essere umani,-esci con me?-,Devid non esitó a chiedere,"AH I MONDANI CHE ESSERE STUPIDI" pensó tra se e se,-fammici pensare-,picchiettó un dito sul mento come un tittinnio di un orologgio,-venerdí 30 2027-,rise e si giró,amava prenderli ingiro,sapeva che credevano solo a ció che volevano.
Una fitta di dolore arrivó dal collo,si spostó distrattamente i capelli di lato e si toccó la cicatrice,essa rappresentava ció che era lei,il male nel bene e il bene nel male,non capiva il perché si fosse gonfiata,infondo in quella stanza non c'erano Angeli ma solo umani e quel fastidioso ragazza dietro di lei di cui non sapeva neanche il nome.
Scacció via i pensieri e tornó a scarabbocchiare,sapeva che dopo quelle 5 ore,sarebbe dovuta tornare dal suo Padrone e riportare tutto ció che aveva scoperto.
Dopo che tutti i ragazzi e ragazza furono usciti,ripose il quaderno nello zaino e si avvió verso l'uscita,ma venne fermata con una mano sulla spalla,-toglimi le mani di dosso-,odiava essere toccata,sopratutto dai mondani,-esci con me?-,sapeva che la voce dolce aveva sempre funzionato,ma non con lei,Jennifer si voltó e con i capelli graffió la guancia di Devid,il ragazzo ne era sicuro,sentiva il sangue scorrere sul suo viso,prese di fretta un fazzoletto e lo portó alla guancia ferita,-Ma sei impazzita? I tuoi non sono capelli,ma coltelli-,continuava a tamponarsi la ferita,-Questo accade a gli osa toccarmi-,le stava facendo fare tardi,-Allora esci con me?-domandó il ragazzo per l'ennesima volta,-No mai-,scivolo via dalla presa del ragazzo e corse fuori,il cortile era vuoto,anche l'ultima auto era andata via,fece per far apparire le ali,ma una voce la interruppe,-Bello il tatuaggio-,Devid era appoggiato ad una colonna,braccia conserte e il graffio sulla guancia aveva smesso di sanguinera,Jennifer era stufa,doveva andare via,non voleva perdere altro tempo con quel mondano,-Vai via ora-,indico il cancello della scuola,sospiró quando Devid senza dire una parola andó via.
Dopo essersi accertata che il ragazzo non c'era piú,cominció a sfiorarsi le mani e dopo avele battute,le ali comparvero,tiró un lungó respiro e spiccó il volo,voló voltre le nuvole,oltre il cielo,fino ad atterrare su un pavimento lustre di cristallo,si inginocchio e rimase le ali aperte,-Eccomi mio signore-,era stanca aveva volato il piú veloce possibile per non fare ancora tard,-Ben tornata Inthuriel-,odiava essere chiamata con il vero nome,le faceva sembrare un maschio,-Scusate il ritardo-,aveva preso a respirare regolare,-cosa hai scoperto?-,chiese alla ragazza arrivando subito al sodo,-Che i mondami sono una masss di imbecilli-,stringe la mano in un pugno,voleva uccidere quel ragazzo dagli occhi color mare,con le sue stesse mani. - Ithuriel-,la rimproveró,nessuno aveva mai visto il volto del padrone,nessuno,neanche quelli prima di lei,provava ad immaginarselo,ma nessuna descrizione era adatta alla possente voce che aveva,-Mi scuci padrone-,unì le mani e le portó davanti al viso come se stesse pregando,-Batti le tue ali Inthuriel-,le fece un altro ordine,-Cosa?-,non riusciva a capire come mai le aveva chiesto di fare questo,-Balli le ali ora-,Le gridó contro come un padre fa ad un bambino che non ubbidisce,tolse le mani davanti al viso e le portó a terra per mantenersi in equilibrio,dopo di che batté le sue ali e una piuma voló via,sperava che fosse nera e con la coda nell'occhio si accorse che era come sperava,-Ora dimmi cosa hai scoperto-,contimua a fissare la piuma si avvicina alla voce,-Niente di che,loro vogliono credere solo a ció che gli va bene,credono che il male sia solo una parola,ma é successa una cosa strana,la cicatrice che porto dietro al collo si é gonfiata quando un mondano si é avvicinato,di solito capita quando ci sono gli Angeli-,spiegó con calma e tranquillitá ció che era successo,anche se in realtà non era calma,tremava e non riusciva a capire il perché,-Bene,dovrai scoprire tutto su di lui,potrebbe essere ció che stavo cercando-,Inthuriel non riusciva a capire ció che stava dicendo il Padrone,-Cosa dovrei fare mio padrone?-,era molto educata quando si trattava di lui,anche se per lui Inthuriel era solo una schiava se cosi possiamo chiamarla,-Come ho appena detto fai in modo di scoprire qualcosa su di lui-,la piuma dopo aver girato su se stessa un paio di volte,prese fuoco e scompari,-Ma...-,voleva replicare,ma sapeva che fosse stato inutile,che ogni ordine che dava doveva essere rispettato,quindi si alzó tenendo sempre la testa abbassata e le ali aperte,-Si mio padrone-,e detto ció spiccó il volo per tornare sulla Terra,sarebbe stata una dura missione.

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