Passarono di versi giorni e degli JJJ non vidi nemmeno l'ombra, rimanevo tutto il tempo con Winter a recuperare il tempo perduto intanto i bambini guardavano la televisione.
La notte desideravo risognare quel cavallo che aveva suscitato in me quelle strane emozioni, lo raccontai anche al mio lupo e gli raccontai anche del Principe e lui mi disse che era strano ma che sapeva che aveva un significato.
Mi spiegò anche che lui aveva fatto in tempo a sentire la regina di Lamania che annunciava che presto sarebbe giunto un discendente ma non aveva la più pallida idea di chi fosse, mi spiegò che era molto probabile che quel mondo volesse mettersi in contatto con me ma la cosa non mi tranquillizzava affatto anche perché non sapevo chi mi stava cercando ma soprattutto il perché.
Un giorno mentre stavo ritornando dal bosco cercando di non farmi notare sentii il mio nome, tutti si voltarono verso di me e mi resi conto che chi mi stava chiamando era la televisione o meglio era Johnny!
-Gwen!
Perdonaci se ancora non siamo ancora venuti a trovarti... verremo appena ci sarà possibile giuro.
Ci manchi tanto e questa canzone la dedichiamo a te sperando che tu sia riuscita a comprare la televisione!
Detto questo iniziarono a cantare una canzone che non era la loro: era di Neffa e si intitolava "Quando sorridi".
Feci un sorriso a trentadue denti perché capii che non mi avevano dimenticata, mancava poco che piangessi dalla felicità.
Angel mi venne in braccio e mi chiese
-Sei tu quella Gwen?- io annuii e le sussurrai
-Vedi: tutti abbiamo bisogno di qualcuno e se loro non ci fossero stati io non lo avrei capito- le schioccai un bacio sulla guancia e continuammo a guardare la televisione alla fine tutti mi salutarono.
Tutti in modo diverso
Johnny-Ciao splendore!-
Jeff-Ciao Gwen!-
Jack-Ciao principessa!-
Sorrisi e arrossii a quel nomignolo consapevo che quelle erano le sue intenzioni.
-Sono loro i ragazzi?- mi chiese Peter e io annuii
-Esci qualche giorno e conosci già delle persone famose? Sei incredibile!- gli sorrisi
-Non è mica merito mio!- dissi, subito dopo venne Tommy
-Li voglio conoscere- annunciò, io gli sorrisi e lo presi in braccio e passai il resto della serata con lui.
J J J
La notte sognai di nuovo la prateria dei cavalli solo che il cavallo rosso non c'era, ma il paesaggio era esattamente uguale, così mi abbeverai e mi sdraiai come avevo fatto la volta scorsa.
Rimasi a fissare il cielo, dopo qualche minuto sentii della musica provenire da un villaggio poco distante dal fiume così decisi di raggiungerlo.
Camminai al bordo del fiume fino a quando non trovai un ponte di pietra, lo attraversai e mentre lo attraversavo mi accorsi che avevo un abbigliamento diverso rispetto all'altra volta.
Questo vestito era nero e grigio e mi piaceva molto di più perché aveva del pizzo sulle maniche e il corsetto era decorato con dei nastri neri.
Ormai ero a metà strada per arrivare al paese e iniziavo ad avere i piedi doloranti...quando mi venne in contro un cavallo tutto nero, con il pelo lucente e liscio.
I suoi occhi color malva non di staccavano dai miei e la sua criniera lunga ballava al ritmo del vento, si avvicinò e appoggiò la sua testa alla mia a quel punto sussurrai qualcosa che nemmeno io sapevo
-Hohara- il cavallo mi guardò fisso poi si girò verso le mie spalle e io feci lo stesso.
Tutti i cavalli anche i puledri ci correvano incontro infuriati...i loro occhi...erano...arancioni!
Guardai il cavallo nero, che mi mostrò la schiena per farmi capire che dovevo salire. Obbedii.
Mi aggrappai alla sua criniera mentre il cavallo partiva al galoppo per scappare, i cavalli dietro continuavano ad inseguirci minacciosi
-Mi sorprende che sia riuscita a trovarmi nonostante tutti questo- disse una voce nella mia mente
-Grazie per avermi data un nome- ci misi un po' a capire che era il cavallo a parlare.
-Io non capisco più niente- dichiarai lei non mi rispose perché era concentrata nella corsa, entrammo in un bosco dove io per evitare i rami dovevo schiacciami contro Hohara sentendo i suoi muscoli in tensione e il suo battito irregolare.
J J J
Ormai era da un pezzo che correvamo in silenzio poi mi disse
-Vedi quel frutto viola su quel albero. Prendilo- disse
Mentre lei correva io mi sporsi e riuscii ad afferrare il frutto ma scivolai lasciando la mia presa solo alla criniera di Hohara.
Con una spinta ad un albero riuscii a rimontare.
-Mangialo- mi ordinò, io obbedii e mi fu subito chiaro quello che dovevo fare, posai i palmi delle mani sul suo manto e dissi
-Blueshohara: diventa drago- subito lei mutò le sue sembianze di cavallo in quelle di un drago nero e possente e spiccò il volo.
STAI LEGGENDO
La ragazza che non conosceva il suo segreto
FantasyGwen, una ragazzina di appena quindici anni si ritrova ormai costretta a svelare il mistero che cela dietro i suoi sogni e dietro quella voce misteriosa che le ordina di non farsi adottare. Infatti lei venne abbandonata in un orfanotrofio e dopo sva...