Avevo deciso di indossare un vestito verde senza spalline e corto fino a metà coscia che mi aveva fatto quella sarta quarantenne.
Mi vergognavo da impazzire!!
Ma alla fine scesi le scale per il salotto che si stava affollando.
La musica era alta e mi perforava i timpani, ma tutti sembravano a loro agio.
Scendo da Jack .
-Che dovrei fare?- chiedo
-Balla!- io lo guardo sbiancando
-Non è cosa per me- dissi, lui mi sorrise poi mi prese per il polso e mi portò in mezzo ala gente che ballava.
-E adesso?-chiedo
-Provaci- non mi mossi di un millimetro poi lui mi disse
-Ti sfido- aveva un ghigno malefico in volto, sapevo che voleva condurmi a fare quello che voleva lui ma allo stesso tempo mi stava studiando.
Così iniziai a ballare anche io lasciandomi trasportare dalla musica.
Dopo un po' imbarazzata salutai Jack e andai da Johnny
-Se brava a ballare!- mi disse sorpreso, io arrossii e gli feci un sorriso civettuolo
-La sola cosa che non so fare è nuotare- lui rise divertito poi andò anche lui a ballare lasciandomi su una poltrona da sola.
Un signore posò una mano sulla mia spalla e io mi irrigidii.
Era basso e grosso, con due occhi azzurri e vispi e i capelli corti castani.
Mi sorrise poi mi disse
-Non temere...sono tuo padre- mi irrigidii ancora di più e sbiancai poi lui mi fece segno di andare in cucina dove era meno affollato.
Lo seguii.
-Ciao io sono tuo padre ma vorrei che mi chiamassi signor Parker, immagino che tu abbia capito che io adotto i figli per un motivo e non per amore paterno ma voglio dirti che ti ho adottato solo per il tuo aspetto fisico ma che non ho nessunissima intenzione di farti fare da modella o cosa perché il tuo compito sarà quello di badare ai ragazzi e alla suite; sono stato abbastanza chiaro?- disse e le sole parole che mi vennero in mente furono
-Che schifo- mentre lui trasformava una faccia felice in una faccia sorpresa
-E tutte queste cose le hai dette anche a loro?-chiesi e lui annuì curioso
-Ma lei si rende conto di come tratta le persone?-
-Io non ho peli sulla lingua...e come vedo neanche tu-io annuii
-E' vero le ho detto quello che pensavo...ma non tutto e mi trattengo dal dirlo per non diventare volgare!- voltai le spalle e mi diressi alla festa.
Passò un cameriere con dei bicchierini con dentro un liquido dorato, ne presi uno e ne bevvi un sorso: era dolce.
-Hai intenzione di ubriacarti?-mi chiese Nick spaventato.
Io guardai Nick poi il bicchiere e chiesi
-Perché è alcolico?- e da lì il Nick posato e controllato di quella sera scomparve perché iniziò a ridere a crepapelle tenendosi la pancia e piangendo dal divertimento tanto che mi contagiò.
Poi fece un respiro per tornare serio e mi prese il bicchierino di mano dandolo ad un ubriaco seduto li accanto, prese la mia mano e andammo a ballare.
Mi divertii un mondo con Nick e gli ero molto grata perché non mi aveva mai lasciata sola alla festa.
Tutti ballavano e alcuni erano ubriachi, uno di loro mi venne incontro ma Nick era andato a prendere qualcosa di analcolico e non c'era
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La ragazza che non conosceva il suo segreto
FantasíaGwen, una ragazzina di appena quindici anni si ritrova ormai costretta a svelare il mistero che cela dietro i suoi sogni e dietro quella voce misteriosa che le ordina di non farsi adottare. Infatti lei venne abbandonata in un orfanotrofio e dopo sva...