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Il mattino seguente mi svegliai piuttosto assonnata e mi vestii comoda: jeans e canotta bianca poi aggiustai la valigia e scesi a fare colazione.

-Buongiorno!-disse Klee

-Giorno-mugugnai

Robert come al solito non rispose e questa volta non gliela avrei data vinta: mi parai davanti con le braccia conserte e dissi ad alta voce

-Ho detto buongiorno!- lui parve sorpreso poi si guardò intorno rendendosi conto che era al centro dell'attenzione, mi fulminò con lo sguardo e mostrò i denti dalla rabbia. Poi con sguardo infuocato mi sussurrò

-Buongiorno- poi io annuii soddisfatta e mi sedetti al tavolo iniziando a mangiare di mala voglia la colazione.

-Come stai?-chiese Klee

-Non benissimo-confessai, lei mi guardò con dolcezza e mi disse

-Tra poco vedrai Tommy!- mi ero completamente dimenticata che molto presto avrei rivisto il mio angioletto tenero.

Sorrisi con tenerezza ricordando i dolci occhi del mio "fratellino" e mi ricordai della mia promessa e mi venne il dubbio che il mio stipendio potesse bastare per comprare la televisione per l'orfanotrofio.

-Klee, tu ti sei divertita?-chiesi

-Ovviamente, e sono sicura che anche tu ti sei divertita molto- io annuii con convinzione e lei mi sorrise.

-Oggi ti sei svegliata tardi, sai che non devi andare al lavoro vero?- chiese

-Sì, lo ho fatto apposta-confessai

-Prima di partire però devi andare a ritirare la paga, così saluterai anche tutti-sorrise maliziosa e io arrossii

-Digli che possono venire a trovarti quando vuoi!-

-Sì, hanno già intenzione di venire- conclusi

-Perfetto-concluse lei

Passai parte della mattinata nel balcone della hall e me ne pentii subito

-Lucy!-qualcuno chiamò mentre mi toccava la spalla

-Oh! James scusa ero nei miei pensieri- dissi

-Non importa, alloggi qui?-chiese

-Alloggiavo...-precisai

-...oggi parto-

-Mi dispiace avrei voluto conoscerti meglio- lo guardai impassibile e lui sbiancò, ero diventata completamente insensibile alle parole gentili delle persone che conoscevo appena...tanto poi mi avrebbero abbandonata.

-Ti senti bene?-chiese

-Non voglio andarmene- mi pentii immediatamente di averlo confessato: lui non era Nick le cose erano diverse.

-Allora rimani qui con me!- disse prendendomi le mani.

Gli squillò il telefono e lui mi fissò un attimo negli occhi poi rispose

-Pronto-

-James...sono Dylan, dove sei?- si sentiva tutto quello che dicevano ma a quanto pare James non se ne accorse

-Sono con Lucy: la ragazza della spiaggia-disse

-Stai riprovando a vincere la scommessa?-chiese Dylan e James si voltò per vedere la mia reazione o perlomeno per vedere se avevo sentito io rimasi volontariamente a fissare il mare per vedere dove sarebbe arrivata la telefonata.

-Ovviamente- disse poi James

-Ok allora ti lascio, ma dimmi quando sei riuscito a baciarla che lo dico a Marcus-concluse Dylan

-Non ci vorrà molto- disse James sorridendo, poi riattaccò.

Rimanemmo in silenzio un attimo poi si avvicinò a me e mi disse

-Dove eravamo rimasti...- io mi girai verso di lui e gli feci un sorriso malizioso e lui si avvicinò un po'

-Dovevo dirti una cosa-

-Dimmi- disse avvicinandosi ancora di più ... ... è fatta è abbastanza vicino: gli mollai uno schiaffo che gli avrebbe lasciato un livido e gli dissi

-Devi abbassare il volume del cellulare. Cretino!- me ne andai lasciandolo mentre si teneva la guancia colpita con una faccia sconvolta.

Mi rifugiai in camera aspettando che si facesse ora di pranzo così sarei scesa e avrei mangiato e poi sarei andata a salutare e a ritirare la paga, ma poi mi venne in mente che poi magari non avrei avuto abbastanza tempo per salutare tutti così mi decisi ad andare in spiaggia in modo che potessi salutarli con molta tranquillità.

Mentre mi dirigevo verso il bar vidi qualcuno di familiare che si dirigeva nella mia stessa direzione.

Riconobbi i capelli scuri con sfumature blu e lo chiamai

-Jack!- lui si voltò subito e mi venne in contro, appena ci incontrammo mi abbracciò e mi disse

-Avevamo tutti paura che non venissi, principessa- ricambiai l'abbraccio e gli sorrisi

-Non lo farei mai- poi ci incamminammo insieme verso il bar.

Quando mi videro gli altri mi sorrisero felici, Molly mi saltò praticamente in braccio piangendo e continuando a dirmi che mi sarebbe venuta a trovare alla prima giornata libera.

Uno alla volta abbracciati tutti e ci demmo dei baci sulle guance mi venne un groppo in gola.

Una volta finito il giro Carmen mi abbracciò e mi diede la busta con dentro i soldi la ringraziai e mi incamminai verso l'hotel.

Poco dopo arrivò Nick, che non era più in costume ma aveva messo la sua maglietta

-Posso riaccompagnarti?- chiese sorridendomi

-Certo- dissi

Arrivammo in un attimo purtroppo, ci abbracciammo di nuovo poi lo salutai ed entrai a pranzare.

Durante il pranzo non parlai, non sapevo perché il viaggio mi metteva quelle emozioni; o almeno sì lo sapevo ma non ne capivo il motivo io ho sempre pensato che rimanere da sola fosse la cosa migliore perché si è più felici ma mi sbagliavo perché ero stata benissimo con loro e avevo anche rincominciato a sorridere, ma ora dovevo andare ad affrontare la mia vita e i miei problemi.

Si sa che l'uomo è stupido e che non sa quello che ha fino a quando non lo perde.

Io sperai di non perderli, ma ero convinta che per quanto dicessero che mi sarebbero venuti a trovare poi se ne sarebbero pentiti.

Salii in camera a riposare prima del lungo viaggio.

La ragazza che non conosceva il suo segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora