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Mi svegliai sul pavimento in legno che per tutta la notte mi aveva fatto da materasso e mi accorsi che era già passata la notte e tra poco sarei dovuta andare da Carmen. Mi vestii con pantaloncini corti e canottiera, faceva molto più caldo che all'orfanotrofio, aprii la porta di scatto e mi ritrovai Robert davanti

-Buongiorno- non mi salutò ne mi diede segni di volermi parlare puntò semplicemente le scale, molto probabilmente mi voleva dire che Klee mi stava aspettando. Mi diressi alle scale ma mi venne il nervoso: va bene, non gli stavo simpatica ma almeno un cavolo di "BUONGIORNO!" me lo avrebbe potuto dire. Mi voltai e lo fissai negli occhi.

-Senti un po' tu!- dissi sgarbatamente e lui mi guardò stupito

-E' chiaro che io e te non andiamo d'accordo ma almeno di spiacerebbe fingere davanti a Klee o perlomeno vedi di salutare! Sappi che non ho intenzione di morirti dietro per il bene della tua ragazza perché a questo ci devi pensare tu!- ero furiosa ma cercavo di mantenere la calma

-Sappi che non farò più finti sorrisi e che se non sarai tu parlarmi per primo io non ti rivolgerò la parola- mi guardò con un ghigno

-Me lo aveva detto che eri una maleducata, teppista e senza peli sulla lingua-

-No, una persona come me se non avesse avuto peli sulla lingua ti avrebbe già detto "stordito" invece io te lo ho detto solo adesso- ribattei, fece per rispondere ma lo fermai

-E comunque, si da al caso che questa maleducata teppista sia la sua migliore amica e sono certa che mi chiederà la mia opinione su di te e che seguirà i miei consigli, e sappi che la mia idea di te e tutt'altro che positiva- mi volta prima che mi potesse ribattere e scesi le scale a tutta velocità.

Passai davanti al bancone e feci finta di non vedere nessuno, passai dritto dicendo solo una volta sulla porta.

-Buongiorno-

Uscii dall'hotel e mi diressi verso la spiaggia. La sabbia era bianca e finissima, sembrava di camminare sulla neve; la accarezzai con le dita ed era leggera e leggermente ruvida e con il suo calore raccolto da raggi del sole mi scaldai la mano all'istante. Questa dolce situazione mi tranquillizzò parecchio.

Andai al bar ma ancora non c'era nessuno, notai che però la porta laterale era aperta così entrai e iniziai a spazzare via la sabbia che era entrata durante la notte per colpa del vento; presi uno straccio dall'armadio degli attrezzi e iniziai a pulire il bancone il piano di lavoro molto tranquillamente. Vidi che l'insegna sul davanti con il nome "FRUIT BAR" era sporca, molto probabilmente non veniva pulito da tanto così cercai una scala per arrampicarmi ma non la trovai. Mi arrampicai su uno sgabello cercando di stare in equilibrio, pulii l'insegna egregiamente.

-Attenta che cadi!- una voce mi colse all'improvviso e io persi l'equilibrio cadendo come un sacco di patate. Alzai lo sguardo per cercare il colpevole pensando di trovarmi davanti Carmen, ma invece era un ragazzo. Un ragazzo davvero bello con occhi scuri e capelli biondi, e lineamenti perfetti; indossava una canottiera blu e bianca che mostrava i muscoli delle braccia e dei pantaloni corti neri. Lo guardai per un attimo poi mi accorsi che teneva il mio sguardo e che sembravo ridicola continuando a fissarlo così tornai in me.

-Sei matto? Mi hai fatta spaventare!- dissi facendo per alzarmi e lui mi pose la mano per alzarmi. Accettai.

-Non dare la colpa a me se sei imbranata- rispose sorridendomi, sorrisi lievemente anche io ma mi pentii subito di averlo fatto. Avevo i suoi occhi addosso e non potei evitare di arrossire, così cercai di creare un dialogo, almeno avrebbe smesso di fissarmi.

-All...- non mi permise di finire.

-Scusa Edera ma ora devo andare ci vediamo dopo!- mi fece un cenno con la mano e se ne andò lasciando mi una domanda: Edera!?!?

La ragazza che non conosceva il suo segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora