Il giorno dopo avevo messo dei polsini per non far vedere i segni della mia debolezza e andai tranquilla a pranzo dai miei fratelli che la sera prima mi avevano viziata come non mai molto probabilmente perché si sentivano in colpa anche se non era colpa loro. Presi il mio solito vassoio e li raggiunsi con un sorriso soddisfatto sulle labbra perché credevo che Miriam e Clare non si sarebbero fatte vedere.
Invece mi sbagliavo perché arrivò poco dopo con tanto di Miriam e di galline. Arrivò da dietro e mi spinse mentre stavo bevendo e per poco non morivo annegata!
-Che vuoi? Hai da dirmi qualcosa?-chiesi
-No, basta con le parole!- mi tira e capelli e mi butta giù dalla sedia per poi mettersi sopra di me e iniziando a prendermi a sberle, io provai a fermarla con le braccia perché sapevo che se avessi perso la pazienza e avessi iniziato a picchiarla come minimo sarei finita in presidenza e lei in ospedale, lei però mi prese per i polsi e io gemetti.
Vidi che tutti ci erano intorno e che i ragazzi non riuscivano a intervenire perché non potevano picchiare delle ragazze che facevano da muro intorno a noi due, così mi decisi e le tirai un leggero pugno sotto il mento che le fece guardare in alto e mi fece approfittare per capovolgere la situazione: io ero sopra di lei e la bloccai per i polsi senza però stringere troppo poi gridai.
-Ti prego Clare basta!!- lei mi guardò incredula e smise di dimenarsi.
Io mi alzai consapevole di essere tutta graffiata in volto
Andai dai miei fratelli che mi guardavano con dolcezza e... orgoglio? Io gli feci un leggero sorriso.
-Oddio Clare i tuoi capelli!- esclamò una delle galline.
Poi Miriam si piantò davanti a Clare e disse
-Ma brava, non mostrarti quello che sei! ...continua a fingerti bella e buona mentre io so quanto tu sia crudele- poi fece una pausa, si girò verso le persone intorno e disse
-Guardate- e fece vedere un taglio sulla parte superiore del braccio.
Ero stata io quando mi ero aggrappata per non lasciarmi cadere in acqua quando ancora non avevo una famiglia.
Tutti fecero un "oooooo" e mi guardarono arrabbiati e con disprezzo. Io mi voltai dall'altra parte per non innervosirmi ancora di più e arrivare al limite.
-Sapete...- disse riferendosi a quelli intorno, ormai sapevo che se avesse finito la frase sarei esplosa e lo sapevano anche i ragazzi che mi guardavano facendo segno di non ascoltarla.
-...me lo ha fatto lei e ora da brava codarda che è, scappa via-
Mi fermai.
-Io codarda?-chiesi quasi in un sussurro e tutti si voltarono.
Mi voltai e andai verso Miriam con uno sguardo ormai intenzionato a farla morire bruciata dalle fiamme dell'inferno.
-Sì...perché mi hai picchiata senza che io ti facessi niente-
-Niente?-chiesi ancora con voce roca avvicinandomi ad un tavolo vicino a lei.
Sentii che i ragazzi mi stavano per raggiungere perché sapevano che ormai ero andata.
Mi avvicinai a Miriam e lei indietreggiò spaventata e mi guardava con gli occhi di un cane abbandonato.
Io presi una caraffa d'acqua e me lo lanciai in faccia per poi sfregare con le mani e far colare tutto il trucco e mettere in bella vista tutti i lividi che avevo. Si alzò un mormorio che io ignorai.
-Queste come me le sono fatte Miriam?-chiesi con voce abbastanza alta, lei mi guardò innocente e spaventata
-Rispondi!-gridai ormai fuori di me
Lei non abbassò lo sguardo
-Vuoi che tutti sappiano la storia?-chiesi sarcastica
-Gwen!- mi richiamò Jack
-No! Sono stanca di fare la brava- lo zittii
-Dovete sapere che io, i miei fratelli, Nick e Miriam ci siamo conosciuti questa estate e io avevo legato con i ragazzi nonostante lei fosse sempre in mezzo e che mi dicesse di stare lontana da Nick... un giorno per vendicarsi di una mia amica che gli aveva risposto a tono le fece lo sgambetto e la mia amica finì con tutte le schegge di vetro nelle mani- avevo ancora la lucidità
-Io bloccai al muro Miriam e le dissi di andarsene perché poi non mi sarei più trattenuta e l'avrei presa a pugni e lei il giorno dopo si è presentata con l'intero pollai-dissi mentre le indicavo, qualcuna iniziò a starnazzare
-Mute!! Ora parlo io! Sono stata troppo tempo in silenzio!-
-Mi hanno trascinata per tutta la spiaggia mentre venivo picchiata per poi essere stata lanciata in acqua sbattendo la testa sugli scogli- dissi mostrando il tagli che avevo sulla testa
-E abbandonata sott'acqua, e quando mi sono ripresa la signorina qui presente non si è nemmeno più fatta vedere-
Mi voltai, ero fiera di me e anche i miei fratelli lo erano perché non le avevo torto un capello.
-Ora perché non fai sapere la tua di storia!- disse Clare andando a consolare la sorella io mi fermai e i miei fratelli mi guardavano spaventati, Jeff provò a divincolarsi per tappare la bocca a Clare.
-Lo sapete che lei è stata adottata con gli JJJ? Sì per la settima volta- disse con un sorriso soddisfatto io mi arresi e non mi trattenni più gli saltai addosso e la immobilizzai per i polsi per terra.
-Tu sei un mostro! Come puoi essere stata rifiutata così tante volte.
Possibile che tu sia completamente SENZA CUORE!!!!!-
Io volevo fermarmi ma il mio cervello reagiva senza che io potessi fare nulla e strinsi i polsi ma non tanto.
Mi iniziò a scendere una lacrima e mi resi conto che ero fuori controllo, mi girai verso i miei fratelli e gli disse
-Fermatemi- in un sussurro.
A quel punto iniziarono a spingere forte e le galline caddero per terra mentre Johnny e Jack mi tenevano le braccia, Jeff mi teneva la vita da dietro e Nick da davanti e gli sussurrai
-Non riesco a controllarmi- lui mi strinse di più la vita
-Mi fai schifo!-continuò Clare
L'ultima cosa che ricordo è che feci in tempo a sussurrare un ultima cosa all'orecchio di Nick mentre mi accasciavo a terra
-Non è colpa mia-
Poi il buio.
Il nulla.
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La ragazza che non conosceva il suo segreto
FantasyGwen, una ragazzina di appena quindici anni si ritrova ormai costretta a svelare il mistero che cela dietro i suoi sogni e dietro quella voce misteriosa che le ordina di non farsi adottare. Infatti lei venne abbandonata in un orfanotrofio e dopo sva...