Prigioniera o cosa?

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«Mammaa!!» mia mamma e Martin corsero nella camera. «che succede?» «e me lo chiedi pure?» «ahh» «ahh, un corno! Non dormirò mai nella stessa stanza di James. Ho bisogno della mia privacy, del mio spazio...» «ma..» «niente ma! O dividete la stanza o dividete la stanza!» «okey, ma temo che ci vorrá tempo!» sbuffai e loro uscirono. Iniziai a prendere dell'elastico nero e a dividere cosí la stanza. «ma che fai?» «sei cieco? Divido la stanza!» «ma tua mamma aveva dett...» «mio caro James, devi imparare a non prendere sempre mia mamma sul serio! Quando dice che ci vorrá tempo intende che non lo fará mai. Quindi abituati ad avermi in camera con te!» detto questo stesi l'elastico e iniziai a sistemarmi i vestiti. «che ne dici di sistemare anche i miei di vestiti?» «manco se mi paghi. Non sono la tua serva ed io con te sono ancora arrabiata!» «dai ho detto solo delle stronzate, quelle cose io non le pensavo davvero» «tu mi sembravi sincero» «invece no. Tu sei bellissima, fantastica, simpaticissima..» «grazie, ma..... Non sono comunque la tua serva!» aprii la porta e me la svignai. Sentii dei passi dietro di me, d'un tratto mi ritrovai spalle al muro. «eh no. Devi ancora sistemarmi la roba, donna!» «nei tuoi sogni!» «allora io non ti lascio! » mi prese per il polso e mi trascinò nella camera. Prese la chiave, la mise nella serratura e chiuse la porta a chiave. «sei impazzito?» non si degnò neanche di rispondermi, prese una corda dalla sua valigia e mi legò prima i polsi e poi le caviglie. Ci mise un pò a fissarmi dato che io mi dimenavo come un'anguilla. Una volta fermata, mi mise del nastro isolante sulla bocca, per farmi stare zitta. Ma era impazzito o cosa?? «non ti slego finché non mi dici che sono il piú bello di tutti» io dissi qualcosa che lui non riuscí a capire dato la bocca tappata. «cosa? Aspetta...» mi tolse il nastro «cos'hai detto?» «va a farti fottere!» «cosí peggiori solo la situazione cara mia!» mi rimise il nastro e si accomodò sul letto. Ormai doveva essere ora di pranzo e mia mamma bussò alla porta «scendete, il pranzo é pronto» James affacciò la testa dalla stanza e disse a mia mamma «Carmen non si sente bene e non vuole mangiare. La sto accudendo io, scenderò dopo a mangiare» che gran figlio di puttana!

Neanche il destino li separeráDove le storie prendono vita. Scoprilo ora