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CAPITOLO 27

Avevo impostato la sveglia alle 7:30. Non me la sentivo di alzarmi e fare tutto in fretta. Preferivo invece fare con più calma visto che Harry era sempre puntuale. Aprì gli occhi e guardai il telefono, poi con calma andai in bagno e mi feci una doccia calda, bollente anzi, era ideale per un incontro tipo il mio aiutava a rilassarsi. Ero tesissima, non sopportavo l'idea di dover vedere di nuovo Zayn.. no.. mi ha fatto passare dei momenti terribili.. Ero preoccupata persa per lui, ma non faceva altro che allontanarmi dalla sua vita, io volevo solo aiutarlo. Ma ancora non so per quale motivo se la prenda così tanto con Madison. Devo riuscire a chiarire tutto. Devo assolutamente trovare un modo per farlo aprire, per farlo sfogare con i suoi amici. Prima che avrebbe cambiato anche Madison. E questo non avrei potuto sopportarlo. No era troppo.
Uscì dalla doccia e non mi truccai, mi misi dei pantaloni comodi e una felpa OBEY nera e le vans nere ed uscì in giardino ad aspettare Harry. Non avevo fame.

POV'S HARRY
Mi svegliai alle 8:00 e feci tutto in fretta. Arrivai persino in anticipo di mezz'ora da Sara. La trovai seduta sui gradini di casa sua. Intenta a fissare il vuoto, occhi leggermente lucidi. Le andai incontro.
Io: ciao Sara! Andiamo?
Sara: si..
Era agitata, spaventata glielo si leggeva negli occhi. Ma era l'unica soluzione, avremmo affrontato Zayn.
Salimmo in macchina e partimmo subito. Era quasi sorto il sole e la strada era isolata. Arrivammo alle 9:15 a casa di Zayn. Scendemmo e andammo a bussare. Niente. Bussai ancora e ancora. Niente, Zayn non dava assolutamente segni di vita. Andammo alla finestra di Madison e.. oddio!! Madison era stesa sul letto e respirava a fatica, mi scese una lacrima e Sara la notò e abbasso lo sguardo, impaurita. Quella scena faceva male, terribilmente male. Madison era piena di tagli, segno che Zayn l'aveva frustata. Una rabbia improvvisa di prendere a pugni il moro mi assali', bussai piano alla finestra e Madison riuscì a malapena ad aprire gli occhi, spaesata, spaventata. Appena ci vide sbarro' gli occhi e fece un sorriso triste, spento, morto, ma che per noi significava molto che sapeva ancora sorridere, nonostante tutto. Cercammo di aprire la finestra e dopo un paio di tentativi riuscimmo ad aprirla. Sara corse dalla sua amica piangendo come non mai, anche io mi ero commosso, mi veniva voglia di stringere Madison al mio petto rassicurarla che era al sicuro ora, ma non era possibile, almeno non per il momento.