CAPITOLO 47

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POV'S MADISON
La sveglia di Harry suonò alle 7:00 del mattino.
Io: Harry Harry! Svegliati!
Mugugno' qualche cosa poi aprì leggermente gli occhi.
Io: Harry! Dobbiamo andare da Zayn ricordi?
Harry: s-si... ma...mi svegli così.. fece una faccina triste e io gli lasciai un bacio sulle labbra gli sussurrai un "muoviti" nel collo e poi andai in bagno.





POV'S HARRY
È quella mattina era arrivata purtroppo.. Dovevo dinuovo vedere Zayn. Non che non volessi, ma mi faceva male. Chissà se si ricordava qualche cosa dopo un paio di giorni. O almeno speravo fosse così.
Madison uscì dal bagno. Era bellissima, Dio mio
Madison: Chiudi la bocca che entrano le mosche! Disse ridendo.
Io: Hey hey solo io posso guardarti così!
Madison: e perché mai?
Io: sono Harry Styles bellissima. Su con la vita!
Entrai in bagno e lei mi guardò divertita. Era bellissima non mi stancherò mai. Mi feci una veloce doccia e poi mi vestì ed uscimmo.
Passò una buona mezz'ora grazie al traffico, ma alla fine riuscimmo ad arrivare all'ospedale.
Appena varcammo la soglia mi irrigidi, avevo tanta, tanta paura. E se Zayn avrebbe ricordato tutto e mi avrebbe urlato contro perché non gli ero stato vicino? Infondo aveva ragione.. e io avevo una paura boia.
Madison mi strinse la mano in segno di incoraggiamento e insieme ci avviammmo nella sua camera. Ormai conoscevo a memoria quella stanza. N°13 al 2° piano a destra.
La stanza che odiavo e che temevo allo stesso tempo.
Prima di entrare lanciai un'occhiata a Madison e lei era rigida tanto quanto me. Entrammo. La stanza illuminata dalla debole luce del sole, le tendine erano leggermente tirate in modo da avere un po' d'ombra. Circondata dalle solite pareti bianche e il silenzio regnava.
Ci avicinammo al letto del mio migliore amico, dormiva. Gli presi la mano e le lacrime già volevano uscire dai miei occhi pieni di tristezza. Volevo sprofondare.
Io: Z-Zayn... so che non puoi sentirmi in questo momento e che se anche lo facessi non sai chi sono quindi, per te queste parole con avrebbero senso, ma per me è diverso. E una lacrima mi scivolò sulla guancia.
Io: per me è diverso. Io sono stato tutta la nostra infanzia con te e tutta la nostra adolescenza. Tu sei sempre stato il mio supporto, la mia ancora e sarai sempre il mio ancora. Sei sempre stato come un fratello per me. E, adesso, vederti così in queste condizioni, mi fa male, male da morire. E stavo per fare delle cose che neanche immagini e non voglio che le immagini, perché erano molto, molto brutte e potresti sentirti in colpa e io non voglio assolutamente, perché sai, tu no non hai nessuna colpa tu sei tu, è quella c-cosa.. che ti ha cambiato, ti ha reso più debole, è vero ma allo stesso tempo più forte. Perché tu sei un ragazzo forte nonostante tutto e stai continuando a lottare, a combattere e sono sicuro che riuscirai a ricordare tutto. Ti dico solo una cosa, tu continua a lottare, prima o poi vincerai tu sono più che sicuro, perché come ti ho appena detto sei un ragazzo forte, ma ti prego non lasciarmi, rimani con me, con noi, adesso, per sempre.

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