"Hogwarts ha bisogno di te", le sue ultime parole; Minerva continuava a ripetersele come una preghiera, per convincersi che significassero qualcosa di più.
Cercava di convincersi - inutilmente - che fosse la verità. No, nessuno aveva bisogno di lei; mai come in quel frangente si era sentita più inutile.
Hogwarts non aveva bisogno di lei, ma di Albus.
E anch'io ne ho bisogno - si ripeteva con una stretta al cuore.Era intollerabile pensarlo lontano, senza sapere dove, con la consapevolezza che lui non l'avrebbe pensata, che non si era preoccupato di farle sapere dove sarebbe fuggito.
Era sempre stato così: lui non parlava di cose serie - non con lei - e Minerva aveva finito per rinunciare a chiedere; e tuttavia pregava dentro di sé per una risposta... qualunque risposta.
You did not dare say a single word
I did not dare ask for something moreAveva mille domande, mille insicurezze che lui - se solo avesse voluto - avrebbe potuto soddisfare e colmare... e lo sapeva bene; come avrebbe potuto essere altrimenti?
Per anni gli era rimasta accanto, dimostrandogli amore incondizionato, lealtà e devozione.
Eppure, lui non sembrava notarlo e non si preoccupava né di assecondarla né di rifiutarla, lasciandola nell'incertezza e nel dubbio.I've kept my questions secret deep inside
But I wish I could have let you know about
The time when I would have said:Wait, please stay
Did you mean to push me away?
Please wait, just stay
Did you want it to be this way?Non riusciva a dormire, dilaniata dalla nostalgia, dall'insicurezza, dalla rabbia e dal peso della responsabilità che le era stata affidata dalla persona per lei più importante.
Si affacciò alla finestra; era una notte limpida e fresca, ideale per il G.U.F.O. di Astronomia.
Improvvisamente, una lama di luce si allungò nel buio, snodandosi lungo la scalinata del castello, per poi allungarsi in un'ampia chiazza dorata sul marmo dei gradini e sull'erba del prato, mentre il portone di quercia veniva aperto.Sei figure si stagliavano nere nella luce.
Minerva non ebbe difficoltà a riconoscere Dolores Umbridge e gli scagnozzi del Ministero che aveva chiamato quella sera ("Onde meglio spadroneggiare sulla scuola," aveva commentato Pomona tra i denti).
Li seguì con lo sguardo, trattenendo il respiro, mentre si allontanavano dal castello.Non aveva idea di quali fossero le loro intenzioni, ma un senso di apprensione le stringeva la gola, mentre li osservava dirigersi con decisione verso la capanna di Hagrid.
Fu allora che capì.Senza concedersi altro tempo per pensare, indossò il mantello sopra la camicia da notte e iniziò a correre per i corridoi semibui di Hogwarts, senza fermarsi neppure quando iniziò a mancarle il respiro.
Quel vecchio rospo non avrebbe cacciato Hagrid, non gliel'avrebbe permesso; non le avrebbe concesso di sfiorare con un dito uno solo dei suoi colleghi!"Hogwarts ha bisogno di te", così le aveva detto Albus e lei non lo avrebbe deluso.
Dall'esterno si udivano ormai chiaramente le grida di Hagrid.
Quando uscì, quello che vide la sconcertò. Sentì la rabbia e l'indignazione crescere in lei, mentre accorreva in suo aiuto; e gridò, gridò il suo sdegno e la sua collera in faccia a Dolores e ai suoi compagni.Per un attimo, tutti la fissarono, poi la Umbridge fece un cenno agli altri e disse qualche parola, si scambiarono uno sguardo di intesa.
Fu allora che Minerva ricordò di aver lasciato la bacchetta nelle sue stanze.Il panico durò solo un istante, insieme ai lampi di luce rossa; poi, il buio...
*
Albus Dumbledore sedeva nel suo studio, l'ultima lettera del Ministro che bruciava lenta sotto il suo sguardo penetrante.
Sospirò, un'espressione grave dipinta in volto, congiungendo le punte delle dita come era sua abitudine.
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Fanfictions Silente - Minerva
Aléatoirequi vorrei scrivere alcune fanfictions di Milente . Silente e Minerva mi piacciono molto come coppia e non ho mai trovato molte fanfiction su di loro così ho cercato di rimediare buona permanenza ;-)