DENTRO QUESTA VITA

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Tienimi con te,
dentro questa vita,
chiudi ogni via d'uscita
per restarmi più vicina.

"Ti amo, Minerva".
Avevo bisogno di dirtelo, come ne ho di restarti accanto in ogni momento che questa guerra ci lascia da godere e che la morte mi lascia da vivere.
Mentre ancora ci apparteniamo, non dobbiamo sprecare un solo attimo.
Tu non vuoi capire, anche se nel profondo sai che me ne sto andando.

Custodisci nel ricordo ciò che abbiamo e abbiamo avuto, Minerva.
Io non ho dimenticato un secondo del nostro amore e - se con la morte non verrà l'oblio - non lo farò mai, perché è solo grazie a te se la mia vita è stata degna di essere vissuta.
È grazie a te se vado sereno incontro alla fine

Quanti raggi ha il sole,
per dar luce ovunque,
quando e come vuole
e noi siamo due qualunque.

Ti ricordi la prima volta che ti ho detto 'ti amo', Minerva?

Era estate e i giardini di Hogwarts erano vuoti e silenziosi, fatta eccezione per una lieve brezza. Il lago scintillava al sole come i tuoi occhi.
Quella luce sembrava rendere tutto più bello.

Io ti tenevo per mano e passeggiavamo lungo la riva del lago, come ogni altra coppia.

In quel momento, mi sono sentito incredibilmente fortunato, perché non ero il grande Albus Dumbledore, ma solo un uomo come tanti accanto alla sua innamorata, perché la tua vicinanza, per me, resterà sempre il più prestigioso dei riconoscimenti.

Quante stelle ha il cielo,
file di miliardi
su ogni parallelo
e noi le vediamo troppo tardi.

Ad Astronomia, ti insegnano che, quando la sua luce raggiunge la Terra, una stella potrebbe non esistere più da molti anni.
Lo sapevo bene, ma mai avevo compreso quanto fosse vero. Non credevo possibile amare la luce riflessa - o forse l'ombra - di ciò che è stato, come se fosse ancora reale.

Eppure ti sento ancora qui, Albus: sei, in me, luce che attraversa le tenebre del dolore.

Sento che resti mio, seppure nel ricordo; oppure, semplicemente, non lo eri nemmeno quando lo credevo. Forse, te n'eri già andato allora, come quelle stelle che vivono solo dopo la morte, rubando uno spazio di oscurità al nostro cielo.



Tienimi con te,
in un pomeriggio
quando piove giù un litigio
ed un giorno sembra eterno.

Osservo la pioggia cadere obliqua, a scrosci diseguali, ed infrangersi sui vetri della mia finestra.
I secondi mi sembrano infiniti.

Mi manchi, Albus, come ogni volta che te ne vai; e succede spesso, ultimamente.
Te l'ho rinfacciato, questa mattina, ma non era per rabbia; l'ho fatto perché vivo nel terrore di perderti, perché ho sempre paura che ogni separazione possa diventare un addio.
Se le mie parole di risentimento fossero le ultime che ti ho rivolto, non potrei mai perdonarmelo.

Sento i tuoi passi, ti vedo entrare...
Ti getto le braccia al collo e piango.

Tienimi con te, Albus; ti supplico, non lasciarmi...

E tienimi con te,
se è già quasi sera e inverno,
tra le righe di un quaderno
e un inchiostro grigio.

Entrando nella tua stanza, ti trovo rannicchiata sulla poltrona accanto alla finestra, mentre sfogli un vecchio quaderno dall'aria famigliare all'ultima luce della sera.

Mi sorridi. Sei così bella quando lo fai...

"Guarda, Albus," mi dici, "sono i miei appunti di Trasfigurazione del quinto anno".
"Ti ricordi?", aggiungi, gli occhi luccicanti di gioia.

Fanfictions Silente - MinervaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora