05. Valdangelo

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Quando Nico riprese i sensi, riuscì a sentire un vago odore di bruciato provenire alle sue spalle. All'inizio credette che qualcosa stesse andando a fuoco, ma poi udì uno schiocco inconfondibile di dita. E una voce.

«Sei sveglio?»

Nico mosse i polsi, e scoprì di essere ancora legato. A fatica riuscì a rigirarsi su se stesso, mordendosi il labbro fino a farlo sanguinare per l'improvviso scoppio di dolore che invase il suo corpo.

Quando la vista gli tornò completamente, Nico notò lo sguardo di Leo Valdez puntato su di lui.

«Ehi.» mormorò con voce roca.

Leo si affrettò a prendere un bicchiere d'acqua e lo aiutò a bere.

Nico riuscì a bere solo un sorso prima di preferire sputare quell'acqua fresca sul volto di Valdez.

«Okay.» Leo si scostò da lui, asciugandosi il volto dall'acqua e posò il bicchiere sul comodino. «Potrei essermelo meritato.»

«Potresti essertelo meritato?» ringhiò Nico, muovendo le mani. «Sono legato qui, ed è tutta colpa tua!»

«È stato Percy...»

«No, tu mi hai legato! Ricordo che mi hai legato!»

Nico cercò in tutti i modi di divincolarsi, e Leo rimase impassibile al suo fianco a guardarlo contorcersi. Nico sentì la pelle tirare e qualcosa di caldo scivolare lungo il polso.

«Ti sei fatto male.» mormorò Leo, prendendo una maglia di Will per ripulirlo dal sangue.

«Stammi lontano.» sibilò Nico, fissandolo torvo. «Non mi toccare!»

Leo si fermò.

Nico lo tenne d'occhio mentre indietreggiava di nuovo fino alla poltrona e vi sedeva sopra. A confronto con Jason e Percy, mettere Leo al tappeto gli sembrava un gioco da ragazzi. Ma era legato, e poteva utilizzare solo le ginocchia, anchilosate dal troppo coricare.

Ma appena Leo avesse abbassato la guardia, Nico lo avrebbe attaccato. Per ucciderlo? Forse. Per scappare? Forse.

Leo dovette leggergli qualcosa negli occhi, perché d'improvviso si oscurò.

«Ascolta.» disse, fissandolo. «Io non credevo che Percy e Jason volessero arrivare fino a questo punto. Pensavo volessero solo scherzare.»

«Già.» ringhiò Nico, muovendo i polsi sanguinanti. «Che bel gioco. Mi sto divertendo da matti.»

Leo si zittì.

«Ma quando Percy ti ha chiesto di legarmi questa notte, tu non ti sei tirato indietro.» continuò Nico, acido. «Anche tu sei felice di vedermi ridotto così?»

Leo lo ignorò, facendo apparire delle fiamme dalle dita. Per qualche minuto tra loro regnò il silenzio, poi Leo sospirò.

«Pensavo fosse solo uno scherzo.» ripeté.

Nico vide passare un'ombra rossa tra gli occhi di Leo, ma prima che potesse indagare, il figlio di Efesto balzò in piedi e lo lasciò da solo, chiudendosi la porta della cabina alle spalle.


Da solo, Nico si guardò attorno alla ricerca di qualcosa per tagliare le corde e fuggire. Il suo primo obiettivo era trovare quel qualcosa, poi scappare e infine trovare Will. Se era necessario, avrebbe ucciso Leo, Jason e Percy. Soprattutto Percy.

Si guardò attorno. La sua spada era lontana a terra, inservibile. Un pugnale era posato su un tavolo, piuttosto lontano.

Nelle sue vicinanze non c'era proprio niente.

I ragazzi di NicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora