24. Solangelo

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Nico si svegliò con un sussulto, e un urlo incastrato nella gola. Non riconobbe il posto in cui si trovava, e per qualche secondo annaspò alla ricerca di aria.

Al suo fianco, una figura si mise seduta di scatto, percependo i movimenti del suo corpo. Dopo vari tentativi, riuscì a prendergli la mano.

«Nico? Stai bene?» borbottò Will, con la voce impastata dal sonno, cercando l'interruttore.

«Ho... ho fatto un incubo.» balbettò Nico, stringendo la mano, calda e sicura nella sua fredda e sudata.

Will si abbassò su di lui, stringendolo forte.

«Era solo un incubo.» gli disse rassicurante, accarezzandogli i capelli. «Ci sono io qui con te. Non ti preoccupare più, d'accordo?»

Nico annuì leggermente, e chiuse gli occhi, accarezzandogli la pelle abbronzata. Quel sogno era stato così vivido... C'erano Will, i loro padri divini, Jason che si spacciava per Cupido, Percy e Leo.

«Aspetta amore.» mormorò Will, pensieroso, alzando il volto e guardandolo con i suoi grandi occhi color zaffiro. «Cosa hai sognato? Ho fatto un sogno strano anche io.»

Nico lo studiò per un minuto, chiedendosi se lo avrebbe preso in giro. «Non so bene cosa fosse, ma c'eri anche tu.» mormorò infine.

Will aggrottò la fronte. «Anche tu nel mio.» disse.

«Ade e Apollo?»

«Sì. Jason, Percy e Leo?»

«Anche.»

I due si fissarono.

«Abbiamo fatto lo stesso sogno?» mormorò Will, stendendosi sul fianco, appoggiandosi alla mano per guardarlo.

Nico tenne le dita tra le sue, intenzionato a non lasciarlo. «Credo di sì. Nel mio sogno avevi un polso rotto.»

Will fece un sorrisetto malizioso. «Questo funziona bene, e lo sai.» disse, facendogli l'occhiolino.

Nico arrossì. «Sì, vero.» Si strinse a lui, e Will gli posò una mano sulla pancia, accarezzandola.

«Hai qualcosa qui.»

Will riuscì finalmente a trovare l'interruttore e accese la luce. Nico nascose il volto sotto il cuscino. Le mani calde di Will si mossero su di lui.

«Ho un pene.» bofonchiò Nico, sperando che spegnesse la luce in fretta. «E lo sai.»

«Non parlo di quello, piccolo.»

Nico si tolse il cuscino dalla faccia e, quando i suoi occhi si abituarono alla luce, abbassò lo sguardo. Alzò un sopracciglio.

«Chi te l'ha fatta questa?» domandò Will, passando le dita sui contorni della V impressa a fuoco sulla pelle di Nico.

«Non ne ho idea.» ammise Nico, passandoci le dita anche lui. Non gli faceva male, quindi non era recente.

«Quando ci siamo messi a dormire non l'avevi.» disse Will, serio. Si sarebbe di certo ricordato di una cosa del genere.

Nico fece scivolare lo sguardo sul corpo dell'altro. Poi si fermò.

«Ne hai una anche tu.» disse, sfiorandogli la J sulla pancia abbronzata.

«Qualcuno ci ha marchiato a fuoco mentre dormivamo?» chiese Will, sorpreso, posando la mano su quella di Nico.

«Riconosco di avere il sonno pesante, ma di questo me ne sarei accorto.» mormorò Nico.

Will gli lanciò un'occhiata, poi scese dal letto. Era nudo, e Nico si appoggiò al cuscino osservandolo con attenzione.

I ragazzi di NicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora