15. Will

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Will sondò Leo con lo sguardo. Non riusciva a credere alle sue parole.

«Cosa hai detto?» mormorò, con il cuore in gola.

Leo si trattenne dall'urlare. «Ho detto che voglio aiutarti a scappare.»

Will fissò quei grandi occhi scuri, le orecchie a punta, il volto spento. Non aveva mai visto Leo Valdez così serio.

«E perché dovresti?» disse Will, facendo un passo indietro e scontrandosi con l'albero alle sue spalle. «Insomma, l'altra volta mi hai pestato con i tuoi cazzo di pugni infuocati. Hai stuprato Nico.»

«Sì, be', devi ricordare i miei errori? Vaffanculo. Ma voglio aiutarti.»

«Sì, be', io non dimentico quello che mi hai fatto.» sbuffò Will. «Quindi grazie, ma rifiuto la tua offerta.»

«Rifiuti la mia offerta. Ti rendi conto che ti sto offrendo l'opportunità di scappare, vero? Di lasciare il Campo, di lasciare quegli stronzi che ti fanno male, di trovare una...»

«Nico.» lo interruppe Will, posandogli le mani sulle spalle, guardandolo negli occhi.

«Ehm no.» rispose Leo, alzando un sopracciglio. «Non sono pallido e cadaverico, e ho più senso dell'umorismo. Okay, sono un briciolino più basso, ma...»

«Piantala.» ringhiò Will, iniziando a scrollarlo. «Farai scappare anche Nico? Perché non me ne vado senza di lui.»

«Ci posso provare.» annuì Leo, spingendolo via, sistemandosi i capelli. «Ma non scrollarmi più.»

«Ci posso provare.» Will si sedette su un tronco, tenendosi la testa tra le mani.

Leo lo guardò mettendosi le mani in tasca. «Tutto bene?» gli domandò, mordicchiandosi il labbro.

«Nico non ricorda nulla di me.» Will gli scoccò un'occhiata. «Non sto bene.»

«Pensavo lo sapessi già.»

«Sì, infatti... Ma vederlo a venti centimetri da me, e capire che non si ricorda affatto di tutto quello che abbiamo vissuto insieme... è stata dura.»

«Posso immaginare.»

Will si guardò le mani, ripensando a Nico.

«Ehm, dovrei conoscerti?»

Chi diceva che le parole non uccidevano? Will si era sentito morire quando Nico aveva pronunciato quelle poche parole. E anche a mezz'ora di distanza, si sentiva morto uguale.

Leo si sedette vicino a lui, sforzando un sorriso. «Vi farò scappare, e andrà tutto bene.» lo tranquillizzò.

Will lo ignorò. «Cosa è successo, Leo? Voglio sapere tutto. Perché Nico non ricorda più? Perché tu mi aiuti? Perché gli hai fatto male? Cosa cazzo sta succedendo, Leo? Jason mi ha detto delle cose, ma non io non so se credergli. Anche perché sai bene cosa mi ha fatto dopo, e...»

«Porco Crono. Stai un po' zitto.»

Will alzò un sopracciglio e fissò Leo. «Sei davvero stronzo.» disse.

«E tu parli davvero tanto. Come fa Nico a sopportarti?» sbuffò Leo.

«Semmai come fa la tua ragazza a sopportare te. Strano che non ti abbia lasciato. Okay, l'hai liberata da Ogigia, ma davvero, sei...»

Leo inspirò profondamente, e spinse Will a terra. Prima che Will potesse capire cosa stesse succedendo, Leo gli tirò un pugno alla bocca dello stomaco e Will perse i sensi.

Quando si svegliò, Will era steso sul suo letto nella cabina di Zeus. Gli girava la testa, e gli doleva lo stomaco. Provò a mettersi seduto, ma le mani di Leo lo bloccarono.

I ragazzi di NicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora