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38.

HARRY.


Sapeva essere davvero insistente.
Sapeva essere davvero testardo.
Sapeva essere davvero suscettibile.
Sapeva essere davvero preoccupato.
Sapeva essere davvero troppo Louis.

«Lou, sei cosciente del fatto che mi sono solo fatto un occhio nero?»

Gli sussurrai piano all'orecchio così da procurargli piccoli brividi.

«Hai presente con che avversario ti sei battuto, Harry? Ti ha steso con un pugno in un occhio.»

«Così sembro uno stupido.»

«No amore, sei stato bravo, ma ora devi solo riposare e aspettare che il tuo occhio guarisca.»

Disse quella frase per la decima volta da quando ero uscito dall'ospedale.

«Louis, ma è solo un occhio nero

«Harry, mi preoccupo per te.»

I suoi occhi andarono a fissare il pavimento sottostante assumendo un adorabile broncio, e questo, gli dette un'aria molto tenera.

«Lo so, amore.»

«Ecco, quindi a letto che tra poco ti raggiungo.»

«Per fare cosa?»

Gli dissi con voce sensuale, ma allo stesso tempo roca.
Sapevo di farlo eccitare.

«Non faremo sesso, devi guarire.»

«Louis, ma è solo un occhio nero


-


Faceva tremendamente caldo per essere autunno inoltrato.

Quando aprii gli occhi, che erano stati colpiti dalla luce del sole già alto, mi ritrovai Louis completamente riversato sul mio petto.

I capelli scompigliati che ricadevano sul mio braccio.
Le labbra rosse e sottili socchiuse e il petto che si alzava ritmicamente.

Per quanto potessi amare quella visione, molto velocemente, mi tolsi il peso di Louis da corpo, togliendo pure tutte le coperte che facevano solo più caldo.

«Buongiorno.»

Sentii mugolare dalla parte destra del letto matrimoniale.
La voce di Louis, al mattino, sapeva essere ancora più dolce poiché impastata dal sonno.

«Buongiorno amore.»

Senza prestare attenzione all'altro mattutino che colpiva entrambi, mi avvicinai a lui facendo scontrare le nostre labbra.
Senza vergogna, senza pretese.
Un semplice bacio a stampo per iniziare bene la giornata.

«Sei eccitante, lo sai vero?»

Aveva mugolato contro le mie labbra.

«Niente sesso, ricordi?»

Dissi per ricordargli le ultime parole famose che mi aveva pronunciato prima di dormire il giorno precedente.
Che poi, dovevo ancora capire con potesse entrarci un occhio nero con una notte di sesso, ma questo poteva saperlo solo Louis.

«Non ho detto che voglio scopare.»

«Louis Tomlinson, quando inizi una frase in quel modo, tu vuoi sempre scopare.»

Ammiccai.

«Mi stai dando del pervertito?»

Scossi la testa, ridacchiando, cercando di distogliere lo sguardo dal corpo perfetto del mio ragazzo che era posizionato davanti a me.

«Sarò anche un piccolo maniaco sessuale, ma tu mi ami anche per questo.»


LOUIS.


Diedi un ultimo piccolo bacio a fior di labbra ad Harry, mentre lui inarcava appena la schiena strizzando nuovamente gli occhi.

«Guardami.»

Gli imposi io, mentre con la mano, che era ancora appoggiata al suo sesso, lo stendevo, in tutta la sua lunghezza.
Fissai i miei occhi nei suoi e percorsi, con la lingua, tutta la sua intimità, sentendo che diveniva sempre più dura, ad ogni mio tocco.
Di fronte a me avevo una bella erezione, che non faceva altro che eccitarmi, maggiormente.
Senza nessun preavviso, la presi totalmente in bocca, facendo cozzare il mio palato contro il suo sesso duro.

Un sospiro soddisfatto uscì dalle sue labbra, incitandomi a fare di più, sempre di più. Così, mentre iniziavo a fare su e giù con le labbra, succhiando e leccando il suo sesso, la mia mano libera si posò sui suoi testicoli, iniziando a massaggiarli lentamente, volevo che arrivasse all'orgasmo in maniera tempestiva.
Harry, impaziente, afferrò la mia testa, infilando le sue mani tra i miei capelli, e iniziò a mandare il suo sesso su e giù, lungo la mia gola, velocemente.

Grugnii soddisfatto, da quella sua presa improvvisa di posizione e mentre lui mi guidava nei movimenti, non potei far a meno di puntare, ancora , i miei occhi azzurri nei suoi, stuzzicandolo.

Harry urlava, urlava di piacere, agitandosi sotto di me.
Lo sentii mugugnare, mentre io, fin troppo presto, aggiungevo un secondo dito, facendogli scappare un piccolo gemito di dolore misto a piacere.

«Louis...»

Iniziò a sussurrare lui, mentre smetteva di alzare ed abbassare il suo bacino, bloccandosi improvvisamente, segno che stava per vincere.

Vedendo la sua reazione presi a succhiare avidamente il suo membro duro, che sembrava pulsare fra le mie labbra scarlatte.
Non appena infilai un terzo dito dentro di lui, Harry, lanciò un roco suono gutturale venendomi in bocca e lasciandosi finalmente andare.

«Dio Louis, eccome se ti amo.»

Concluse Harry, semplicemente, cadendo con la schiena sopra il cuscino.

«Mi ami solo per questo?»

«Ti amo per tutti i tuoi sorrisi, ti amo per tutto quello che fai, ti amo per tutto quello che dici, ti amo per essere così perfetto, ti amo perché sei mio, ti amo perché mi rendi felice, ti amo e basta.»

Gli afferrai velocemente la testa, avvicinandomi sempre di più, fino a far scontrare ancora le nostre labbra.
Harry sapeva essere così...Harry.
Era speciale, era il ragazzo dolce che tutti desiderano, di cui io avevo conquistato il grosso cuore.

Amavo Harry, amavo Harry con tutto me stesso anche se ancora non ero discuto a dirgli quelle parole a voce.
Per lui sembrava tutto così facile.
Mi scriveva ti amo ovunque, mi ripeteva di amarmi quasi ogni minuti, mi dimostrava il suo amore sempre.

Quando era stato colpito, il giorno precedete, sul viso ed era collassato a terra, era stato lui a dirmi ti amo, pure in quel momento.
Aveva detto di amarmi pure in quel momento, con il viso sanguinante e l'occhio nero.
Aveva detto di amarmi pure in quel momento, anche se era lui quello steso a terra dolorante.
Aveva detto di amarmi pure in quel momento, quando era lui che doveva sentirsi dire quelle parole.

«Sei la mia felicità Harry. Ti a...»

Mi bloccai senza ragione prima di poter pronunciare quella parola.
Mi sentii stupido, perché a ventitré anni ancora non riuscivo ad ammettere i miei sentimenti verso Harry.
Mi chiedevo cosa avessi di sbagliato, mentre ancora con la bocca aperta, cercavo di dire quelle parole ad Harry, che in quel momento, ripreso dall'orgasmo, mi guardava con occhi spalancati.

«Louis so che mi ami, okay? Se non te la senti, non fa niente.»

«Meriti di sentirtelo dire, però.»

«Non è così importante, vedo che mi ami in tutto quello che fai per me.»

Mi alzò il mento con un dito e subito potei vedere il suo sorriso illuminare il pallido volto.

«Harry Styles, riesci a rendere romantico ogni momento.»

E ti amo, pensai.



Continua...



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