Capitolo 7

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Harry prese i vestiti dall'armadio e li posò sul letto prima di andare a farsi un bagno, oggi iniziavano le sessioni con dottor Tomlinson, ma prima doveva disfarsi dell'erezione che quello psicologo gli aveva provocato e pensare a sua nonna nuda non era servito questa volta. Quindi decise di darsi una toccatina in bagno.

Quando finì di insaponarsi portò una mano sul suo membro, accarezzandosi dall'addome in giù. Iniziò a far scivolare la mano lentamente, facendo attenzione al glande, si fermò sulla punta toccandosi con il pollice. I suoi ricci erano sparsi e aderivano leggermente alla parete a causa dell'acqua, dalla bocca semiaperta invece uscivano lamenti e gemiti rochi.

Gli piaceva di più masturbarsi con le dita o con qualche giocattolo, in questa occasione però era impossibile, fra meno di un'ora doveva essere nell'ufficio del suo psicologo. E poi dalla doccia sarebbe stato difficile farlo.

Venne con un grido acuto ma allo stesso tempo virile, macchiando la parete opposta e un po' il suo addome.
Finì di insaponarsi e sciacquarsi rapidamente per poi uscire dal bagno e vestirsi.

A mala pena era riuscito ad entrare in quell'ufficio, Harry aveva corso per poter arrivare in tempo. Dato viveva in centro città e il posto era vicino al suo appartamento, aveva avuto la brillante idea di andarci a piedi, per questo arrivò in ritardo e agitato.

Quando la segretaria lo invitò ad entrare dallo psicologo, lui lo fece camminando lentamente, anche se era ancora agitato per aver percorso tutte quelle strade.
Una volta dentro, si chiuse la porta alle spalle e si chinò in avanti appoggiando le mani sulle cosce, mentre respirava agitatamente.

—Harry Styles? —Il ragazzo chiamato alzò la testa potendo vedere il castano con un sopracciglio alzato, in un'espressione incuriosita. Louis indossava una camicia e un pantalone da lavoro, portava anche gli occhiali che lo facevano sembrare ancora più sexy.
—Sei sempre rosso e agitato? Anche se l'altra volta ti ho visto solo diventare rosso. —Il dottor Tomlimson fece una piccola risata e con un gesto gli indicò di accomodarsi sulla sedia difronte alla sua.

Con te spero di esserlo anche la prossima volta ma non necessariamente per aver corso. —Il riccio si dipinse un leggero sorriso sulle labbra riflettendo su quello che aveva appena pensato ma che in realtà non aveva fatto, lo aveva detto anche ad alta voce.

—Cosa? —Chiese il castano genuinamente divertito, Harry invece non lo era affatto così fece una smorfia.

—Niente.

Louis decise di iniziare la sessione quando vide che ad Harry era passato l'imbarazzo.

—Allora ... dimmi, perché sei qui?

Al sentire quella domanda l'imbarazzo del riccio tornò. —Em.... allora, succede che il mio fidanzato... —Harry abbassò lo sguardo sulle sue mani, in un intento di spiegare la situazione, senza però riuscirci.

—Cosa...? Se c'è un problema tra di voi è consigliabile fare terapia di coppia.

—No, non è quello, succede che... —Harry continuava a non sostenere il suo sguardo, anche se adesso non muoveva più di tanto le mani, solo un po' nervosamente. —Ha il pene piccolo!  E mi dà fastidio!

Le guance di Louis si gonfiarono d'aria, stava provando a non ridere e ci riuscì, ma in compenso emise un forte sospiro.

—Veramente? Se ti dà così tanto fastidio potresti rompere con lui. —Il castano fece un gesto come se la soluzione fosse ovvia e rapida, Harry però non voleva che andasse a finire così.

"E uscire con me" finì la frase il ragazzo dagli occhi azzurri nella sua testa, secondi dopo averla detta.

—Il fatto è che non mi sono mai piaciute le relazioni, non mi piaceva neanche pensarci prima di conoscerlo, lui mi piace molto ma il suo pene no... —È questo il problema. —Harry mosse dinuovo le mani, nervoso.

Il dottor Tomlinson si rattristì quando lo sentì, aveva pensato che ci potesse essere qualche possibilità in avanti ma probabilmente non era così .

A Short Penis | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora