Capitolo 10

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Apro gli occhi, noto un soffitto che non è quello della mia camera da letto, mi guardo attorno, ma dove mi trovo? Non riesco ad alzarmi dal letto, ho un mal di testa incredibile, e pur sforzandomi non riesco a capire ne dove sono e ne ciò che la sera prima fosse successo apparte il concerto.

Sento la porta aprirsi, emette un leggero cigolio, proprio da scene di film horror, penso per un attimo di essere stata rapita, ma di certo un rapitore non mi farebbe riposare comodamente su un letto, credo.
Guardo verso la porta impaurita ma in realtà rimango al dir poco sbaloridita sulla soglia della porta c'é Gemitaiz. Forse sto solo sognando anche se il.mal di testa sembra abbastanza realistico, una visione del genere é totalmente impossibile. Mi strofino gli occhi e lo riguardo incredula mentre lui se la ride.

- Ma sto sognando o è tutto vero?? - dico ancora assonnata e con leggero dolore per via del mal di testa e del tutto sbaloridita.

- Se voi te tiro uno schiaffo- dice ridendo, la sua voce é una musica.

- No guarda se mi passi una canna è meglio- ridacchio, che senso dell'umorismo da fattona che ho di prima mattina.

- Ma fumare è il tuo unico pensiero? - mi chiede.

- Mangiare, ecco l'altro mio pensiero - faccio una mossa azzardata per alzarmi dal letto ma il mal di testa mi fa venire dei capogiri.

- Su vieni a fare colazione regazzina. - mi porge la sua mano come appoggio.

Arriviamo in cucina, sento un odore di cornetti alla Nutella e di erba.
Il risveglio giusto dopo... Dopo cosa?? Cos'era successo ieri??

- Ma cosa mi è successo, non ricordo nulla. - dico un po' confusa e impaurita dalla sua risposta.

- Sei una pischella non sai reggé l'alcool e mi sei svenuta tra le braccia, a quel punto non sapendo neanche come te chiami ti ho portata nel mio hotel. - ma che gentile, no cioè, avevo dormito nel letto di Gem, ed ero caduta tra le sue braccia ubriaca fradicia, ma che bel lato di me ha conosciuto il caro Gem. A fare le figure di merda sono la regina.

Mi copro il viso dalla vergogna, cazzo sono un imbranata totale.

- Non ti devi vergognare - ride - E normale che volevi farti grande davanti al tuo idolo - inizio a darmi sui nervi ora, ma te la credi? Beh se lo puo permettere.

- Ahahaha no. - dico sarcastica.

- Dai stavo a scherzà, dai su fai colazione. - dice passandomi un cornetto, svegliarsi con il suo viso e la sua voce è davvero il paradiso ed è tutto talmente realistico.

Faccio velocemente colazione e lo raggiungo sul balcone a fumare.
C'é un bel panorama, l'aria è pulita e fresca e poi c'era un buon profumo che avevo sentito appena sveglia, proviene da lui, dal suo collo, ha un profumo che mandava in estasi misto tra dopobarba e erba, peggio di qualunque altra droga al mondo.

Finito di fumare e gli chiedo se posso usare il bagno, annusice così vado a darmi una veloce sciaquata visto che puzzo di alcol.
La suoneria del mio telefono rompe il silezio, Lucy.

- Cazzo di fine hai fatto ieri??
- Ehmm non ci crederai, come sono a casa ti racconto.
- Vabene l'importante è che stai bene.
- Tranquilla Lucy.

Torno nella camera da letto e incurante entro senza bussare, lui é in mutande, cazzo, avvampo a quella vista. Rimango ferma a guardarlo come un imbecille si gira, mi sorrise e mi fa segno di entrare.

-Scusa non ti avevo visto, comunque è meglio se torno a casa, avranno chiamato sicuramente gli sbirri i miei amici. - ridacchio per levare l'imbarazzo c'è.

- Ora mi vesto e ti accompagno, non mi hai detto come ti chiami. - cambia discorso.
- Monica. - dico.
- Ora puoi chiamarmi Davide. - dice sorridendomi.

Baci Al Cianuro (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora