Capitolo 22

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Mi svegliai come al solito prima di lui, preparai la colazione e mi andai a fare una doccia.
Aprì l'acqua calda e mi misi sotto il getto delicato della doccia, mi senti due mai scivolare sulla schiena per poi passare sul seno, sfiorandomi i capezzoli e facendoli diventare turgidi, mi voltai e lo vidi con un sorrisetto perverso mentre mi sfiorava i seni. Era nudo, bellissimo come non mai davanti a me, gli diedi piccoli baci sul collo, lui mi bloccò contro il muro freddo e bagnato, intrecciai le mani dietro il suo collo mentre lui mi sollevò dalle cosce, e mi iniziò a baciare con più foga.
Sciovolai dalle sue braccia e mi fece mettere di spalle a lui, mi lasciò delicati baci dietro la schiena scendendo sempre più giù per il fondo schiena, mi inclinai e sentí la sua eccitazione su di me. Con un movimento svelto entrò dentro di me con delicatezza, iniziò con dei movimenti delicati poi più forte e poi ancora piano. Arrivammo insieme.
Scesi in accappatoio giù in cucina a preparare qualcosa da mangiare, dopo pochi minuti scese anche lui con con solo il box e con naturalezza mi aiuto a preparare il pranzo.

[...]

Era pomeriggio presto, e guardavamo la TV, a distogliere la mia attenzione fu una chiamata sconosciuta in arrivo al mio telefono.
Misi il vivavoce e Risposi.
- Pronto?
- Ehi piccolina ti ricordi di me?
- Certo come potrei scordare una troia pazza come te.
- Mi fai ridere piccolina, stai attenta al tuo Davide potrebbe mentirti o succedergli qualcosa di brutto.
Davide registrò l'intera telefonata.
- Vedremo, per il momento io e lui siamo tranquilli e ciò ho fatto l'amore senza nemmeno drogarlo quindi pensa com'è stato bello differenza tua che ti accontenti di un corpo che non è in grado ne di intendere e ne di volere. - la stoppai alla grande.
Tuuuuu.....
Chiamata chiusa.
Avevo proprio toccato il tasto giusto con quella, ora avevamo la registrazione è dovevamo solo denunciarla.
In serata partimmo per Milano e arrivammo l'indomani.
Andammo dai carabinieri e loro ritracciarono questa pazza.
Da Milano, partimmo per Roma, ormai era diventata la mia casa quel posto. La mia casa era con lui al mio fianco.

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P. S. Non insultatemi è la mia prima storia e scusate per gli errori di battitura

Baci Al Cianuro (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora