Capitolo 20

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Drinnn...
Il citofono interruppe il mio amato sonnellino, erano le sette e mezza del mattino ma chi poteva essere? Poi mi ricordai che ieri sera Davide era partito per venire qui è sicuramente sarebbe stato lui.
Il cuore mi batteva a mille, ero emozionata nel rivederlo, ma allo stesso tempo ero arrabbiata per ciò che aveva fatto.
Aprì la porta e lo vidi lì, con quello sguardo che mi mandava al manicomio e quell'odore inebriante che ogni volta mi mandava in paradiso.
Feci gesto di entrare.
Si andò a sedere sul divano in silenzio.
- Allora che vuoi? - cercai di essere seria ma avevo una voglia matta di farci l'amore.
- Devo spiegarti che cazzo è successo... - aveva gli occhi di un cane bastonato, se lo meritava in fondo.
- Allora spiega sono qui ad ascoltarti, ah quando finisci puoi anche andare via e chiudere la porta. - forse stavo esagerando ma le parole mi uscivano da sole.
- Se non ti interessa ciò che sto per dirti posso pure andare via. - si alzò e si diresse verso la porta.
Gli presi un braccio e lo tirai indietro, ci trovammo vicinissimi, mi guardava negli occhi e sembrava che volesse entrarmi dentro con lo sguardo, dai miei occhi uscirono due lacrime che non ero riuscita a trattenerle. Con il pollice mi asciugò le lacrime e mi fece sedere.
- Ascoltami ti prego - si inginocchiò davanti a me è iniziò a parlare.
- Ero al concerto, dietro le quinte, dovevo iniziare a cantare ma mancavano cinque minuti al mio ingresso, una ragazza pazza scavalca le sbarre e raggiunge le quinte, mi viene vicino e mi chiede una foto, come sempre acconsento a farla. Ad un tratto questa pazza mi si avvicina per baciarmi ma la evito e la spingo, insisteva ed a un certo punto chiamo i rinforzi. La spingono fuori e inizio il concerto, mentre cantavo mi arrivavano degli oggetti pesanti addosso ma non riuscivo a capire da dove provenivano. A fine concerto vado dietro le quinte e bevo un po' d'acqua.
Mi inizio a sentire un po' male giramenti di testa e vista appannata, riviene questa ragazza e si spaccia per te, mi prende e mi porta nella sua macchina mentre continuava a farmi bere quella cosa, dopo non ricordo più nulla.
- E ti dovrei credere giusto?
- Se non mi credi chiama a gli organizzatori del tour, ho i numeri sul telefono - mi passò il suo telefono, ma di certo non mi sarei messa a chiamare gli organizzatori.
- Ipotizziamo che sia vero, perché non mi hai detto nulla come sei rientrato?
- Perché ero ancora frastornato e credevo che questa storia fosse stata solo frutto della mia immaginazione, ma ieri dopo la nostra telefonata ho parlato con gli organizzatori e mi hanno confermato di quella ragazza.
Questa storia certo aveva senso ma era troppo surreale, cioè una pazza lo droga e se lo scopa in hotel, gli ruba il mio numero è mi chiama facendosi scoprire da me.
- Immagino che il nome di quella ragazza sia falso.
-Non so... Davvero non ti avrei mai tradita, giuro ti amo! - aveva gli occhi lucidi e gli sfuggì una lacrima.

Baci Al Cianuro (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora