Capitolo 3

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Raggiungo in pochi minuti Johnathan, visto il ritardo di ben mezz'ora.
Lo vedo seduto su una panchina con la solita canna tra le dita, ma con lo sguardo perso, preoccupato, si guarda intorno come se qualcuno lo stesse pedinando, ogni angolo della strada come se il pericolo fosse proprio lì dietro. Non l'ho mai visto così, lui é un ragazzo sempre solare, scherza sempre su tutto anche quando sembra andare tutto a puttane, lui non cadeve mai, anzi é lì sempre sulle sue gambe ad affrontare i problemi con il sorriso, ma oggi quel sorriso sembra essere andato in vacanza.

Mi avvicino pian piano ma di scatto si gira e grida forte. 

- Amico ma che ti prende non sono venuta qui mica per arrestarti! - dico in modo scherzoso, giusto per cacciare quella tristezza nei suoi occhi, ma credo di aver peggiorato la situazione.

- Cazzo Monica, non ci scherzare troppo! - dice nervoso.

- Ma che cazzo ti prende oggi? - inizio a preoccuparmi sul serio per questo ragazzo.

- Senti Monica, mi dovrei fermare per un paio di giorni, ho gli sbirri alle calcagna, mi seguono ovunque, sono sicuro che ci sono anche qui a spiarmi, bastardi! Smetto per un po' appena si calmano le acque ti faccio una telefonata. - dice con un filo di voce, si guarda un ultima volta in torno si alza e va via, lo seguo e lo prendo per il braccio.

- E ora come faccio? Da chi vado? Dammi un contatto dei tuoi, non posso stare senza, lo sai è la mia medicina questa. - lo supplico, non può abbandonarmi così.

- Vabene, ti do il più sicuro, stai attenta faranno fuori tutti prima o poi qui, ciao. - mi da il numero e come un fantasma si dilegua nel nulla.

Mai una gioia nella mia vita, ora dovrei anche preoccuparmi del mio amico, non ho intenzione di vederlo dietro una cella.

Baci Al Cianuro (in fase di correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora