Di istinto portai i palmi delle mani sugli occhi azzurri, ormai sconvolti, scuotendo appena la testa incredula.
Che diavolo ci faceva quel coglione di Harry fuori dalla mia stanza mentre si strusciava a...Janette? Oh mio dio, stavo per vomitare.
Feci un piccolo urletto di disgusto a quella scena, quasi volessi avvisarli della mia presenza.
Ma in risposta, ricevetti soltanto un gemito di Janette, provocato da Harry che stava lavorando con i denti sul suo collo.Feci un passo avanti e senza pudore afferrai una ciocca di ricci di Harry, costringendolo a staccarsi dalla mia 'amica', cacciando un piccolo urlo di dolore.
«Alaska, quali cazzo di problemi hai?» sbottò, girandosi infuriato verso di me.
Risi a quella reazione, per poi tornare seria, squadrandolo da capo a piedi.«Ti vanno bene proprio tutte, eh? Fai schifo, fattelo dire.» dichiarai con acidità nella voce e vidi che fece per avvicinarsi a me con un piccolo ghigno sul viso, ma qualcosa, o meglio, qualcuno lo prese per la maglia e lo attirò a se, e quel qualcuno era proprio Janette.
Posai lo sguardo su di lei, completamente allibita, alzando un sopracciglio.«Sembra proprio che qui qualcuna è gelosa.» sussurrai, squadrando attentamente la mora.
E il solo pensiero di averla abbracciata neanche due ore fa mi fece salire il vomito.«Sappi solo una cosa tesoro, quando ti butterà fuori dalla sua stanza a calci dopo una bella scopata, non venire da me a piangere. Io ti avevo avvertita, ma evidentemente sei così ottusa da non capire proprio un cazzo. E adesso, se volete scusarmi, vado a riferire al mio amato capo che il suo amato figlio scopa con una sua amata dipendente.» dissi tutta d'un fiato, facendo poi una risata soddisfatta, camminando via da loro e cercando di fare meno rumore possibile con i tacchi.
Non dimenticherò facilmente le loro espressioni.
Il volto di Janette era bianco come un panno, e si vedeva lontano un miglio che aveva evidentemente paura di perdere il lavoro. Quello di Harry era impassibile, non riuscivo a estrarre alcuna emozione dal suo volto."Che strano." Pensai sarcasticamente.
Scesi le scale per tornare al piano terra e cominciai a camminare per tutto il corridoio.
Naturalmente non sarei andata a dire a Mr. Styles di questo fatto, ero ficcanaso ma fino ad un certo punto. Però avrei potuto comunque ricattare Harry quando mi infastidiva o altro, e questa cosa mi piaceva da morire. Avrei avuto sicuramente il coltello dalla parte del manico. Un sorriso compiaciuto si formò sulle mie labbra ad immaginarmi io che ricattavo il riccio.Una voce bassa e familiare mi fece ritornare nella realtà.
«Signorina, visto che non ha nulla da fare, non è che potrebbe accompagnare il signor Payne nella sua stanza e avvisare mio figlio Harry che il suo amico è appena arrivato all'Hotel?» mi chiese Mr. Styles.
Solo un pensiero: merda.
Mi indicò un ragazzo alto e muscoloso che si trovava in una delle tante poltrone del corridoio. Aveva dei capelli corti e castani, e degli occhi piccoli, di color marrone. Osservai per un momento quel ragazzo che ci stava guardando con un sorrisino in viso. Doveva essere questo..Payne.
"Mica male." ammisi a me stessa, ma scrollai le spalle senza farmi vedere come per scacciare via questo pensiero.
«Lo accompagno in stanza, ma..» mi interruppi un attimo, cercando le parole adatte. «...per favore, suo figlio lo avvisi da solo.»
Una risata amara fuoriuscì dalla bocca di Mr. Styles, facendomi rabbuiare.
«Pensa davvero che io abbia il tempo per avvisare mio figlio che è arrivato il suo amichetto? Sto già sprecando abbastanza tempo a parlare con lei, signorina.» mi brontolò con un tono di voce basso e sicuro.
STAI LEGGENDO
The Maze » h.s
Fanfiction"Si dichiaravano guerra tutti i giorni, quello era il loro modo di affrontare sentimenti troppo forti da gestire. Loro due, intrappolati dai loro caratteri troppo simili e in perenne scontro, si amavano ma ancora non lo sapevano, e le loro anime era...