dieci

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                           H  A  R  R  Y

Era una presa per il culo o cosa? Seriamente, in tutti i posti in cui quel coglione poteva essere, proprio lì e in quel momento dovevamo trovarlo? Era davvero molto fortunato che quella stessa mattina avessi fatto due ore di boxe, altrimenti sarebbe stato lui il soggetto del mio sfogo.
Sospirai, stringendo appena i pugni nel vedere quel viso che purtroppo mi era molto familiare, fin troppo e poi abbassai lo sguardo verso Alaska, facendo un sorriso più convincente possibile. Mi ero severamente imposto di avere una fottuta maschera di vetro con lei, io e mio padre non potevamo assolutamente permetterci che lei venisse a sapere tutto quel cazzo di casino di cui eravamo protagonisti, tutti e tre. Ma se un giorno la mia maschera fosse caduta a terra e avessi fatto capire alla ragazza davanti a me chi ero davvero? Cosa sarebbe successo a quel punto?
La sua voce mi fece tornare con i piedi per terra, facendomi sobbalzare appena.

«Harry è tutto okay? Chi è quel tipo?» chiese con un tono lieve di preoccupazione nella voce. Merda.

Sospirai e scossi la testa, prendendola poi sotto braccio: non avrei assolutamente risposto a quella domanda, né tanto meno avrei degnato di uno sguardo in più quel..moccioso.
Le feci un sorriso rassicurante, come a dirle che era tutto okay e non doveva preoccuparsi. Perché era tutto così maledettamente difficile?
Sentivo un paio di occhi azzurri guardarmi e nel momento in cui passai davanti al banchino del cibo cinese, capì che erano quelli di Louis. Lui amava quel tipo di cibo...

«Ehi Edward, chi è questa? La tua nuova fidanzatina? Minchia, è proprio vero che te ne cambi una ogni due giorni.» rise il castano, creandomi un senso di frustrazione e rabbia dentro. Doveva solo stare zitto.
Feci due passi avanti, come per fargli capire che di lui non me ne fregava un cazzo. E infondo..era vero. Forse.
Alaska, dal canto suo, mi guardava spaesata, come se avesse bisogno di spiegazioni che, ahimè, non sarebbero arrivate. Mai.
Però, dopo neanche due secondi, sentii di nuovo la sua irritantissima vocina acuta nei timpani.

'Taci cazzo, taci.'

«Che c'è Styles, non mi rispondi?» urlò quasi, facendomi avere in men che non si dica tutti gli occhi delle persone intorno a noi, su di me.

'Ah, e quindi non vuoi proprio chiamarmi per nome perché ti ricorda brutte esperienze, non è vero brutto figlio di puttana?'

Stavo per perdere la pazienza, mancava davvero poco.
Ma, in quel momento l'unica cosa che persi fu Alaska, che mi scivolò via dalle braccia, per fare qualche passo verso Louis, che la guardava con soddisfazione.

«Santo cielo, io non sono la sua ragazza..tu..sei chi penso io?» chiese, con una leggera nota di ammirazione nella voce.

«Io sono Louis piccola, Louis Tomlinson. È un piacere conoscerti.» rispose il liscio, porgendole la mano con un sorriso enorme sul viso, alternando lo sguardo da me a lei.

«Io sono Alaska, il piacere è tutto mio.» rispose di colpo, ricambiando il suo sorriso.

'Smettila subito, tu sorridi solo a me d'ora in avanti.'

Louis mi conservò uno sguardo furbo, e se solo si sarebbe azzardato ad aprire bocca... merda.

                       A  L  A  S  K  A

Finalmente lo avevo conosciuto. Zayn e Niall me ne avevano sempre parlato così bene che in quel momento mi sentii quasi onorata ad averlo lì davanti a me.
Era davvero un bel ragazzo e il suo sorriso mi mandava una grande fitta al cuore. Lasciai la sua mano e dopo neanche un secondo sentì il ragazzo dietro di me prendermi il polso, facendomi mettere accanto a lui.

The Maze » h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora