Con passo svelto andai a cercare quell'idiota di Harry per farmi dare un minimo di spiegazioni. Io già non volevo andare a quella fottutissima festa in maschera, figuriamoci con quel moccioso. Non avevo nemmeno un briciolo di pazienza quando si trattava di stare con lui, era davvero insopportabile. Come avrei fatto tutta la sera, soprattutto di fronte ai clienti?
Bussai più volte alla sua porta ma nessuno mi rispose. Provai ancora e dopo un tempo che mi era sembrato interminabile, sentii un grugnito provenire dalla stanza, poi Harry venne ad aprirmi.
«Si può sapere cosa vuoi, adesso?» ringhiò strofinandosi gli occhi.
Il suo alito sapeva di birra e feci una smorfia di disgusto appena lo capii. Si era di sicuro svegliato da pochi minuti anche se erano quasi le sette di sera, e aveva quel berretto grigio sulla testa, poteva pure sembrare coccoloso.
Nah, scherzo.
«Come diavolo ti è venuto in mente di dire a tuo padre che noi non andiamo d'accordo?» strillai.
«Io non gli ho detto nulla. Figuriamoci se vado da mio padre a lamentarmi di una come te. Non sei il centro del mio mondo, sai, piccola?» le sue parole mi fecero innervosire davvero tanto, avrei voluto tirargli uno schiaffo così forte che avrebbero sentito il tonfo anche dal piano terra.
«E allora perché non ti sei incazzato quando ti sono venuti a dire che dovrò stare in coppia con te? Cazzo, solo tu puoi far ragionare tuo padre e dirgli che è una pessima idea questa!» urlai, spingendolo verso l'entrata di camera sua dalla rabbia. Sembravo davvero una zebra che cercava di essere più forte del leone.
«Secondo te? Mi ha dato dei soldi ed io ci ho comprato tanta bella roba.» ridacchiò dopo aver detto quelle cose, ed io negai con la testa. Sembrava che il fatto che io lo avessi spintonato così non lo avesse toccato più di tanto. Doveva essere abituato di sicuro.
«Senti Alaska, domani faremo finta di niente, e se saremo impeccabili mio padre mi darà ancora più soldi. Sono il figlio del proprietario e devo fare il figlio perfetto davanti a quei ricconi dei clienti, okay? Se non ti va bene non è un problema mio, ma solo ed esclusivamente tuo!» alzò il tono della voce alle ultime parole, e sobbalzai quando il suo viso diventò rabbioso, facendo di istinto un passo indietro.
«Fai schifo.» farfugliai, quasi senza pensarci.
Lui stava per ribattere e sicuramente mi avrebbe fatto diventare polvere con le sue parole, quando una voce alle mie spalle fece girare entrambi nella direzione del suono.
«Alaska..stai bene?»
La voce tremolante di Niall mi fece sobbalzare.
«..Ho sentito provenire degli urli da qui..» disse, per poi interrompersi immediatamente quando vide Harry davanti alla soglia di quella stanza, che probabilmente il biondo non sapeva essere sua.
Una risatina fuoriuscì da quella boccaccia che il riccio si trovava, facendo incupire il volto angelico di Niall.
Che diavolo..?
«Sì Niall, sto bene.» lo rassicurai, sorridendo appena. Infondo era stato molto carino ad essersi interessato a me.
«Sì Niall, sto bene.» mi imitò Harry con tono sarcastico che mi fece innervosire. Stava veramente oltrepassando il limite.
«Alaska, tutto bene?» ripeté Harry, mettendosi una mano sulla bocca per poi ridere animatamente.
"Due secondi e scoppio." pensai.
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The Maze » h.s
Fanfiction"Si dichiaravano guerra tutti i giorni, quello era il loro modo di affrontare sentimenti troppo forti da gestire. Loro due, intrappolati dai loro caratteri troppo simili e in perenne scontro, si amavano ma ancora non lo sapevano, e le loro anime era...