Cap.38

861 49 6
                                    

Quando presi il cellulare fuori dalla tasca dei miei jeans,mi accorsi che si era scaricato.
Perfetto,ci mancava solo questo.
Ero ancora sconcertata dalla reazione di mia madre.
Ma cosa avrei voluto che mi rispondesse?
'Non sono cazzi miei se vai a dormire sotto ai ponti'.
Avrei già dovuto immaginarmelo,da una come lei.
Non mi ha mai degnata di molte attenzioni,forse quando lei e papà si amavano era diversa.
Ma questo io non lo posso sapere,dato che erano già in crisi quando sono nata io.
Incominciavo a pensare che forse il problema ero io.
Ma il mio cervello mi ricordó subito che non potevo addossarmi la colpa di mia madre,fortunatamente.
Non sapevo dove stavo andando.
Da qualche parte,a vuoto.
Non ce la facevo più a sopportare tutto quel dolore,e per un minuto pensai di suicidarmi.
Ma poi ci ripensai e mi accorsi che stavo diventando davvero pazza.
Forse sarei stata costretta a dormire davvero sotto a un ponte,a fare la barbona.
Ma,d'altronde,sono quasi maggiorenne e devo riuscire ad organizzare e prendere in mano la mia vita.
Dopo questi pensieri,mi rialzai più forte di prima,pensando a quando mia nonna paterna,che ora non c'é più,mi insegnava a non perdere mai le speranze nonostante tutto,e di ricordarmi di quelle parole quando ne avrei avuto bisogno.
Ed ecco qua,adesso ne ho bisogno.
Grazie nonna.
Era la mia nonna preferita,colei che mi degnava di alcune attenzioni da piccola,che mi regalava bambole a infinità e che mi faceva prendere tre chili in un solo giorno.
Quando ci lasció,piansi molto e ci stetti tanto male,morì quando avevo otto anni.
Allora ero piccola,e non capivo perché le persone a noi più care se ne andavano subito.
Perché alla fine é così: quando si crea un forte legame tra due anime,o una o l'altra se ne deve per forza andare.
Allora non capivo perché le persone dovevano morire,ma ora che sono più grande sì.
Lasciano lo spazio ad altre,ma loro ci proteggono da lassù,da qualche parte,dove anche io un giorno andró.
So che mia nonna é il mio angelo custode,che mi protegge e mi sta accanto,per questo mi sentivo più sicura,e servì a strapparmi un sorrisino.
Forse non ero davvero sola.
Forse non avevo davvero perso tutti.
Qualcuno rimarrà sempre al nostro fianco,é questo che ho capito.
Decisi di sedermi su una panchina,vicino ad un fiume.
Con le mie valige,cosa avrebbe pensato la gente su di me?
Che sono una pazza? Che forse sto scappando di casa?
Fatto sta,che non me ne importava più di tanto.
Le persone hanno il dolce in bocca ma l'amaro nel cuore.
Seduta vicino a me stava una donna,molto bella che stava leggendo un libro.
Quando si accorse che avevo lo sguardo su di lei,si giró e ci sorrisimo,poi riprese a leggere.
Sembrava una ben curata: era truccata per bene,con collane,orecchini e braccialetti.
Vestita con quelli che sembravano abiti di marca,capelli perfetti.
A pensare che anche io una volta,quando ero più giovane,ero così,mi si lacera il cuore.
Quindi tolsi lo sguardo da lei e gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
Chiuse di scatto il libro,sentivo i suoi occhi su di me.
Cavolo,forse se n'era accorta?

"Ei,hai qualcosa che non va?" Domandó con voce angelica,appoggiando la mano sulla mia spalla.
Mi asciugai le lacrime e mi voltai verso di lei.

"No. Tutto apposto. Grazie per essertene preuccupata."Mi sforzai di sorridere,ma non ci riuscii,e mi venne una smorfia.

"Mh,non ci credo molto. Ma se lo dici tu,va bene." Abbassó lo sguardo sul libro e tolse la mano dalla mia spalla.

"In realtà ho i miei problemi,ma non voglio confessarli ad una sconosciuta. Insomma,noi non ci conosciamo neanche." Affermai,sperando che non ci rimanesse male.

"A proposito,non mi sono neanche presentata! Sono Sophia Trovato,piacere." Mi porse la mano,ma io rimasi paralizzata.
Sophia Trovato?
Mirko mi aveva parlato che aveva una sorella,più grande,chiamata Sophia.
E poi,il cognome,é la conferma.
É davvero la sorella di Mirko?

"Ei!" Provò a svegliarmi dai miei pensieri,e ci riuscì.

"Scusa,io sono Margaret Grace." Le porsi la mia mano.

Bad Boy.||Mirko Trovato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora