Una visita inattesa

1.6K 108 0
                                    

«Hai 15 secondi per scegliere: McDonald's o KFC?»

Riuscivamo ad intravedere le insegne luminose dei due fast food e non mi era d'aiuto il fatto che Michael stesse ticchettando impazientemente le dita sul volante. Mancavano pochi metri al bivio, giusto una manciata di secondi e scelsi la prima opzione per evitare di finire con l'auto contro un muro di mattoni. Ero stata nel locale di grandi dimensioni più volte con Allison e le cheerleaders, accompagnate dai giocatori della squadra di footbal. Sembrava piuttosto tranquillo.

«Vada per McDonald's»
Inserì la freccia e svoltò nel parcheggio semivuoto, occupato giusto da un paio di macchine e un pulmino blu.
Smontammo e presi a braccetto mio fratello, realmente contenta di passare del tempo con lui, non capitava spesso. Mi sorrise e mi scompigliò i capelli -gesto che faceva da quando ero piccola e con gli incisivi mancanti- ed entrammo nel locale caldo ed accogliente.

Ci dividemmo i compiti, io andai alla ricerca di un tavolo da occupare e lui si mise in fila per ordinare, eravamo abitudinari e prendevamo sempre le stesse cose.
Nell'attesa giocai a Flappy Bird sul cellulare ed ero così concentrata che non mi accorsi che qualcuno si era fermato davanti a me fino a quando non si schiarì la voce.
Alzai gli occhi e li puntai sul ragazzino che conoscevo piuttosto bene: JJ.

«Il mondo è piccolo», scherzai e sorrisi guardando alle sue spalle il resto dei ragazzi stretti in un unico tavolo. Soph e Bridget mi salutarono con la bocca piena di patatine fritte e ridacchiai, erano così carine.
«Perché non vieni da noi? La signora Collins è noiosa»
«Mi piacerebbe, ma sono qui con mio-»

«Scusa per l'attesa Hals, la ragazza alla cassa era lenta. Oh, ciao», poggiò sul tavolo il vassoio ed allungò la mano in direzione del ragazzo. «Io sono Michael, il-»
«Ragazzo di Halsey», sospirò scoraggiato JJ.
«No, il fratello», aggrottò le sopracciglia e mi rivolse un'occhiata confusa a cui risposi con un'alzata di spalle.
«Beh, in questo caso sono JJ», sorrise apertamente e strinse la mano che era rimasta a mezz'aria.

«JJ, basta importunare Halsey, ti deve già sopportare cinque giorni alla settimana», urlò dall'altra parte del locale Aaron -o Ayden, non riuscivo ancora a distinguerli da lontano.
«Non mi sta importunando», schiacciai l'occhio al ragazzino che squadrava mio fratello con gli imperturbabili occhi scuri e lo invitai a prendere posto con noi.
«Non posso, la signora Collins mi ha dato due minuti per parlare con te e a giudicare da come mi guarda il mio tempo è scaduto»
«Ci vediamo domani, allora?»
Annuì e ci salutò, correndo al suo posto.

Sorrisi e presi il toast e la Coca Cola e iniziai a mangiare con lo sguardo di Michael puntato su di me.
«Cosa c'è? Non mangi?», chiesi confusa. Non era da lui aspettare per divorare il suo cheesburger ripieno.
«Stavo pensando», iniziò addentando il panino, «che non ti ho mai vista sorridere così per un ragazzino»
«Non è un ragazzino chiunque, è JJ», mi giustificai e involontariamente guardai i suoi capelli scuri.
«Questo spiega molte cose», scherzò e si pulì gli angoli della bocca con il tovagliolo.
«Mi piace passare il tempo con quelle piccole pesti, non c'è altro»
«Sono passati cinque giorni e sembri innamorata di loro. Sai che la regola numero uno è-»
«Mai affezionarsi ad uno di loro», conclusi con uno sbuffo.
«Lo so e, credimi, non la sto trasgredendo. Solo perché sono contenta di averli visti non vuol dire che mi sto affezionando, no?»

Suonavo insicura persino alle mie orecchie e mi pareva di parlare di cuccioli, anziché di persone.

«Se lo dici tu»
Dopo qualche minuto di silenzio pesante decise di passare ad un altro argomento e accettai con sollievo il diversivo. Avrei avuto modo di pensare alla faccenda durante la notte.

La fregatura dell'avere Michael come fratello era la sua lentezza in bagno la mattina. Avresti potuto urlargli contro quanto volevi, battere le nocche sulla porta fino a farle sanguinare o chiamare i pompieri per far evacuare il locale; era inutile sperare che velocizzasse i suoi movimenti.
Che poi, passava mezz'ora solo ad aggiustare i capelli ed erano lo stesso in disordine.

Amami nonostante tutto || l.h. [ In pausa ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora