Alzai lo sguardo dal gioco con cui mi ero intrattenuta mentre i miei nonni rinvangavano storie della loro gioventù gloriosa, note e stranote dal momento che erano sempre le stesse sin da quando avevo memoria, e lo puntai su mia zia Jenna. Aveva attirato l'attenzione con il suo classico grido da amazzone e tutti gli occhi furono su di lei.
«E' giunto il momento dei buoni propositi!», trillò con la sua solita allegria e distribuì a ciascuno dei presenti nel grande salone un foglietto bianco e una penna, ricevendo in cambio sbuffi o battiti di mai eccitati.
Era una tradizione che andava avanti da anni, da molto prima che ci fossimo io e mio fratello, e in breve si dovevano scrivere i buoni propositi per l'anno nuovo e metterli in una scatola che sarebbe stata gettata nel falò di fine anno. Era un atto propiziatorio affinché un po' di fortuna entrasse nelle nostre vite, o almeno era quello che ci ripeteva zia Jenna mentre passava tra di noi a controllare che scrivessimo.
Presi la penna tra le dita e la feci roteare tra indice e pollice mentre pensavo a cosa scrivere.
Se ripensavo a cosa mi ero proposta di fare l'anno precedente mi veniva da ridere.'Smetterla di fantasticare su Shawn Mendes e su come sarebbero i nostri bambini.
Far capire alla signora Finley che non me ne frega niente della quinta sinfonia di Beethoven (e dirle di smetterla di mangiare cipolle prima delle lezioni con me).
Convincere mamma e papà a prendere un gatto. Non farmi prestare vestiti da Allison'.Quanti ne avevo realizzati alla fine? Nemmeno uno e qualche volta mi capitava ancora di immaginare i miei bambini con i capelli e gli occhi del mio cantante preferito.
A parte questo, l'anno che stava per passare non era stato tanto male. Avevo conosciuto i ragazzi alla casa famiglia, scoperto un lato di Calum che mai mi sarei immaginata e avevo anche lasciato le lezioni di pianoforte.
Che poi avessi litigato con la mia migliore amica era un'altra storia su cui preferivo non concentrarmi.Quando zia Jenna si fermò davanti a me e appoggiò le mani sui fianchi, guardandomi in modo minaccioso, mi decisi a buttare giù qualcosa. I miei buoni propositi per l'anno nuovo erano:
'Passare più tempo con Calum. Provare il nuovo ristorante cinese con Tracy.
Essere più paziente.
Smettere di dare fastidio a Michael mentre gioca con i suoi amati videogiochi.
Fregarmene di Allison (e di Luke). Smettere di piangere per le sciocchezze e per chi non lo merita.'Rimasi stupita quando rilessi il bigliettino. Non avevo mai preso sul serio quella tradizione e di conseguenza non mi ero mai impegnata affinché le mie parole rispecchiassero un minimo i miei desideri più profondi.
Leggere tra le righe che speravo di diventare più forte mi lasciava interdetta e faceva sorgere un milione di domande su cosa ci fosse di tanto sbagliato in me.Non ebbi comunque tempo di pensarci perché il foglio di carta mi fu strappato dalle mani ancor prima che potessi accartocciarlo e buttarlo via e zia Jenna lo mise nella scatola insieme agli altri.
Mi passai una mano sulle palpebre e presi un respiro profondo, cercando di trattenere la tempesta di emozioni che si stava agitando in me.Sentii una mano che mi strofinava delicatamente la schiena e alzai gli angoli della bocca verso l'alto una volta riconosciuta la voce che ripeteva «respira Hals, va tutto bene».
Dopo cena prendemmo giacche e coperte e la famiglia al completo si ritrovò per strada, diretta verso il grande falò posto al centro della via. Alcune persone erano già lì, c'era chi si riscaldava e chi lo guardava a debita distanza per paura che potesse scoppiare una scintilla.
Zia Jenna come una sacerdotessa designata agitò i bigliettini nella scatola e mormorò qualche parola con lo sguardo rivolto verso l'alto, poi girò intorno al fuoco e aprì la scatola, spargendo qua e là i nostri buoni propositi.
STAI LEGGENDO
Amami nonostante tutto || l.h. [ In pausa ]
Fanfiction«Regola numero uno: mai affezionarsi ad uno di loro»